laR+ Nuoto

‘Non farò più certi errori, e ora penso ai Giochi di Parigi’

Col campione del Gambarogno, reduce da strepitosi successi a livello continentale, facciamo un bilancio del 2023 e gettiamo un occhio all'anno venturo

In sintesi:
  • Digerito lo smacco iridato di Fukuoka, anche grazie agli exploit rumeni, Noè Ponti guarda con fiducia ai grandi appuntamenti che l'attendono
  • Per il 2024 il focus è ovviamente puntato sui ‘Cinque Cerchi’: ‘L’obiettivo principale della stagione rimane quello’
19 dicembre 2023
|

«Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso». È con le parole di Nelson Mandela che Noè Ponti – tramite un post pubblicato sul suo profilo Instagram – ha festeggiato i successi ai recenti Campionati europei in vasca corta di Otopeni (Romania). Una frase scelta dal campione locarnese che ben illustra la straordinarietà di quanto fatto nella rassegna continentale, ma che è anche una summa di ciò che è stato per lui il 2023. «Per celebrare un evento come i tre ori agli europei ho pensato a un post diverso dagli altri che normalmente condivido sui social. Ho scelto una frase dal significato forte, che ben racconta anche quale significato ha avuto questa annata agonistica per la mia crescita come atleta».

Un 2023 concluso come meglio non si sarebbe potuto, ma iniziato non nei migliori dei modi...

I campionati di Fukuoka non sono andati come volevamo o come pensavamo. Nonostante il settimo posto nei 100 delfino, non posso dirmi soddisfatto: le medaglie erano alla mia portata.

Ma come dice la citazione, ‘mai arrendersi...’

La carriera di uno sportivo è fatta di alti e di bassi. Mi è stato molto utile riuscire a prenderne coscienza grazie a questa battuta d’arresto. Dopo Fukuoka ci siamo seduti attorno a un tavolo e abbiamo tirato le somme per tentare di capire cosa non avesse funzionato, e cosa invece era andato per il verso giusto. I frutti di quella riflessione si sono visti in questa seconda parte della stagione: i risultati ottenuti a inizio anno a Budapest e la scorsa settimana a Otopeni lo dimostrano.

È quindi arrivato il momento di non lasciare nulla al caso?

Esattamente. Certi errori sulla preparazione non li commetteremo più. Quest’estate abbiamo fatto tutto giusto fino al campo d’allenamento di Fuji, dove in allenamento volavo. Probabilmente però ho raggiunto il picco di forma troppo presto. Poi ci sono altri fattori che non sottovaluteremo: prima dei Mondiali sono stato molto sollecitato per via dei numerosi viaggi e, di conseguenza, ho passato anche poco tempo a casa. Ne ha risentito certamente anche la mia lucidità mentale. Arrivare mentalmente scarico a una competizione così importante non ha sicuramente giovato ai miei risultati. Da settembre, poi, ho iniziato a curare molto l’alimentazione, altro fattore che sta avendo un importante impatto sulle mie prestazioni.

D’altronde, a questi livelli – come vuole la teoria dei marginal gain – ogni piccolo elemento che viene curato può portare a un miglioramento.

Sono mesi molto importanti che porteranno fino alle Olimpiadi di Parigi. Ci siamo detti che ogni piccolo dettaglio deve essere preso in considerazione e migliorato il più possibile. Per questo motivo nel weekend verrò visitato da un importante nutrizionista a Roma, il quale mi proporrà un piano idoneo ai miei obiettivi.

Tempo per un’ultima carbonara, poi sarà un lungo rettilineo fino all’estate olimpica...

Questa settimana mi sono preso alcuni giorni per tirare il fiato. Poi, dal 27 dicembre, si ricomincia coi carichi intensi di lavoro. Seguirà un periodo in altura prima di un campo d’allenamento a Lanzarote, prima degli ’Svizzeri‘ in vasca lunga. Ho anche deciso di prendere un semestre di congedo dalla scuola, così da potermi focalizzare a pieno sugli allenamenti. Per quanto riguarda gli appuntamenti dopo il Campionato nazionale, siamo ancora in attesa di capire quale sarà la decisione della Federazione riguardo agli Europei di Belgrado. Se vorranno che anche la squadra olimpica partecipi, sarò contento di farlo. Ma l’obiettivo principale della stagione rimane Parigi.

Guardando indietro al 2023 che si sta per concludere, quali sono le parole che vorresti dedicarti?

Sento di potermi dire che l’importante è continuare a credere in me stesso e nei miei mezzi, senza farmi condizionare dalle opinioni che giungono dall’esterno o dalle pressioni. Sono felice di aver reagito anche ad alcune critiche, infondendomi piena fiducia nelle mie capacità, anche grazie a chi mi circonda.

Invece quali sono le parole che vorresti poterti dedicare alla fine del 2024?

Sono abbastanza scaramantico e preferisco lasciar parlare i fatti. Ma son sicuro che alla fine del prossimo anno potrò guardarmi indietro e dire ‘Bravo, hai fatto un buon lavoro’.