Il ticinese non è riuscito a chiudere i Mondiali australiani con un altro podio. ‘È mancata la ciliegina sulla torta, ma sono stati giorni molto positivi’
Noè Ponti ha chiuso i Mondiali in vasca corta di Melbourne senza l’acuto sperato.
Dopo essersi messo al collo rispettivamente l’argento e il bronzo nei 50 e 200m delfino, il ticinese ha chiuso al quarto rango i 100m, la medesima disciplina in cui alle Olimpiadi di Tokyo aveva centrato uno storico terzo posto.
Qualificatosi per la finale con il secondo crono totale e ancora secondo all’ultima virata, il 21enne rossocrociato ha fermato il cronometro in 49’’25, chiudendo appunto ai piedi del podio.
L’oro è andato al sudafricano Chad le Clos (48’’59), l’argento al canadese Ilya Kharun (49’’03), mentre il bronzo al tedesco Marius Kusch (49’’12).
«Peccato, perché la medaglia era alla portata – ha commentato il ticinese ai microfoni della Rsi –. Soprattutto dopo quanto ho fatto negli scorsi giorni. Purtroppo, mi sono mancati gli ultimi dieci metri, nei quali sono saltato in aria. Non c’è stata la ciliegina sulla torta, insomma. A conti fatti, è stata una grandissima settimana, in futuro dovremo lavorare ancora per arrivare a gareggiare al top anche nell’ultima prova, aspetto che ancora un po’ mi manca. Adesso stacco, ho bisogno di un po’ di vacanza per ricaricarmi in vista dell’anno nuovo, con i Mondiali di Fukuoka quale obiettivo principale».
Dal canto suo, Antonio Djakovic ha mancato di poco l’accesso alla finale dei 200 stile libero. Lo zurighese ha ottenuto il decimo posto con il tempo di 1’43"04. Per trovare un posto nella prova per le medaglie, avrebbe dovuto stabilire il record svizzero, dal quale è però rimasto lontano oltre mezzo secondo.
La delegazione svizzera torna a casa (senza Noè Ponti, rimasto in Australia per le vacanze) con due medaglie, quelle conquistate dal gambarognese, sette record nazionali e la partecipazione a quattro finali.