L’Ambrì Piotta supera ai rigori il lanciato Friborgo grazie a una grande prova di disciplina. Kostner: ‘Abbiamo giocato una partita molto solida’
Ambrì – In riva alla Sarine forse si staranno mangiando le dita. Perché quel Chris DiDomenico finito in disgrazia alla Bcf Arena dopo un paio di mesi di regular season è colui che si prende la rivincita personale rivelandosi l’uomo della provvidenza nei rigori che decidono la sfida della Gottardo Arena tra Ambrì Piotta e Friborgo. E sono ben due (su tre tentativi) quelli che il canadese segna a Berra. Uno più pesante dell’altro. Il primo, quello che chiude la prima serie di cinque rigori a testa, permette ai biancoblù di riprendere all’ultimissimo tentativo gli avversari, scappati avanti in quest’appendice grazie alla conclusione a salire di Sörensen. Il secondo, poi, fa calare definitivamente il sipario sulla partita. DiDomenico ci riesce con un’esecuzione spettacolare. Presentatosi al cospetto di Berra, il numero 89 dei biancoblù con due tocchi ravvicinati e una serie di finte fa sedere il portiere avversario, e poi lo trafigge con un puck che come in un flipper, prima si appoggia sul palo e poi s’insacca sotto il tetto della porta.
È il punto finale di una serata che di reti ne regala pochissime (appena una per parte entro i tempi regolamentari) ma in compenso dispensa una marea di emozioni. Su un fronte e sull’altro. Con l’Ambrì Piotta che è bravo a cogliere l’attimo per passare per primo con Bürgler dopo nemmeno una decina di minuti di gioco. Molto merito, nella circostanza ce l’ha De Luca, che dopo aver lasciato sul posto uno come De la Rose, punta deciso sul portiere, dove appostato c’è appunto anche Bürgler, che fa centro. Nel periodo centrale i biancoblù in un modo o nell’altro sembrano capaci di contenere la forza d’urto di un Friborgo che dal cambio di allenatore viaggia a pieno regime. Ma una penalità sul conto di Zgraggen (la primissima della serata) costa il pareggio. «Dopo un primo tempo equilibrato, nella frazione centrale i nostri avversari hanno spinto un po’ di più rispetto a noi», ammette a fine partita Diego Kostner.
Il terzo tempo torna a farsi equilibrato, chiudendosi con una sorta di antipasto dell’overtime: negli ultimi due minuti i ribaltamenti di fronte si susseguono regalando un turbine di emozioni, come su un ottovolante, ma di gol non ne arrivano. E lo stesso capita anche nell’overtime, il diciassettesimo (!) dei biancoblù in 35 partite. «Nel terzo tempo siamo cresciuti: sul piano del gioco siamo stati superiori al Friborgo – prosegue nella sua analisi l’altoatesino –. Abbiamo avuto anche alcune opportunità per chiudere la partita a nostro favore tanto nei tempi regolamentari, quanto nell’overtime, ma non ci siamo riusciti. A ogni modo possiamo essere contenti anche così, con questo successo ai rigori. In complesso abbiamo disputato una partita molto solida. Molto del merito, al di là di tutto, va dato a Senn, autore di diverse parate decisive». Anche Tim Muggli, richiamato da Coira per la sfida di Porrentruy (dove aveva segnato) e confermato per quella contro il Friborgo, si gode la vittoria: «Abbiamo giocato con grande pazienza: questi due punti fanno bene al morale e alla classifica».
Nemmeno il terzo tentativo è quello buono, per un Ambrì Piotta che tra le mura amiche della Gottardo Arena, e pure in assoluto, il suo ultimo successo da tre punti l’ha trovato un mese fa. E più precisamente la sera del 7 dicembre, un sabato, in cui gli uomini di Luca Cereda erano riusciti ad avere la meglio sul Davos al termine di una partita chiusa con un calcistico 1-0 che aveva completato un doppelspiel da favola aperto ventiquattr’ore prima dalla vittoria nella tana dei Lions. Poi, contro Rapperswil e Langnau, le due squadre ospiti alla Gottardo Arena prima del Friborgo, erano arrivate altrettante sconfitte. Ironia della sorte, il gol decisivo contro i grigionesi l’aveva trovato Inti Pestoni. Poi, il 33enne non era più riuscito a inserire il suo nome nei tabellini alla voce realizzatori e ora, per la seconda volta consecutiva dopo la partita di domenica a Porrentruy, nemmeno nel lineup della squadra titolare. E pure come a Porrentruy, contro il Friborgo, ancora una volta l’Ambrì il successo va a prenderselo oltre il sessantesimo, stavolta però addirittura ai rigori. Vissuti con il fiato trattenuto da entrambe le parti e poi terminati con il tripudio della Curva Sud.