Pure nel derby Fatton è costretto agli straordinari, dopo l'uscita di scena di Koskinen: ‘Mikko mi ha chiesto scusa per avermi messo in quella situazione’
Ambrì – Il quarto derby stagionale non delude le aspettative, con emozioni per tutti i gusti, un round pugilistico, decisioni arbitrali che non mancheranno di far discutere e un equilibrio nel risultato che viene definitivamente spezzato solo dopo 64’.
Il primo periodo è di marca bianconera, con le occasioni di Joly, Ruotsalainen, Fazzini, Gerber e Arcobello, prima del gol di Thürkauf, con un polsino nell’angolino, quando alla sirena mancano solo 26”. L’Ambrì invece fatica a spingersi dalle parti di Koskinen e quando lo fa spesso manca la conclusione, come con Dauphin.
Il periodo centrale invece sorride maggiormente ai leventinesi, che pareggiano in superiorità numerica con Zwerger, sempre con l’uomo in più vanno vicini al vantaggio con Dauphin e Lilja e con Douay mancano due volte la conclusione da posizione invitante. Anche Juvonen ha comunque modo di mettersi in mostra, dopo soli 40” su LaLeggia e al 36’ su Gerber e Zanetti. Al 36’59” c’è un altro punto di svolta della partita, quando Zwerger frana addosso a Koskinen, che reagisce male, al momento in cui uno dei linesman vuole prendere il bastone di Zwerger per restituirlo al proprietario lo calpesta rompendolo e si vede comminare dagli arbitri una penalità disciplinare di partita.
Il terzo periodo è il più povero di emozioni, entrambe le squadre sembrano soprattutto concentrarsi sul non subire la seconda e potenzialmente fatale rete. Alatalo rischia però di combinarla grossa al 57’, prima colpendo con un crosscheck Spacek già a terra (infrazione ravvisata solo al video probabilmente dopo segnalazione da parte di un linesman) e poi con uno sfortunato bastone alto ai danni di Pestoni. I biancoblù non sfruttano la ghiotta occasione, ma continuano a controllare il disco e al 61’59” vanno a segno con Dauphin, rete però giustamente annullata per invasione d’area di porta. Ma il canovaccio non cambia, e a decidere la contesa è Spacek al 64’12”, smarcato sul secondo palo da Lilja.
Il resoconto dei quattro tempi si riflette insomma nel risultato finale, in una partita sicuramente non eccelsa dal punto di vista qualitativo, ma vista la situazione delle due squadre e l’importanza dei punti in palio non sorprende che sia così. «Penso che nel primo periodo il Lugano fosse la squadra migliore, mentre nel secondo siamo stati migliori noi, segnando anche in powerplay – dice il difensore biancoblù Tim Heed –. È stata una serata speciale per ciò che è capitato in pista, ma in verità tutti i derby sono equilibrati e combattuti. Anche Fatton ha giocato bene, ma noi avremmo dovuto chiuderla prima questa partita, penso soprattutto a quei quattro minuti di superiorità numerica nel finale. Indubbiamente possiamo giocare meglio in questa situazione: dobbiamo creare più occasioni per segnare».
Anche Jakob Lilja, autore di due assist, è soddisfatto: «È stata una partita divertente, in un’atmosfera molto calda. Abbiamo speso tante energie per preparare questa partita. Potevamo segnare di più, ma abbiamo comunque guadagnato due punti, e per noi è una vittoria. E sono convinto che se stasera a Zugo lavoreremo come nel derby, avremo una buona chance d’imporci».
Fronte Lugano, invece, uno dei momenti decisivi della partita è stato senz’altro l’uscita di scena di Koskinen, rispedito sotto la doccia al 36’59”. «Mi spiace di averti messo in questa situazione, mi ha detto Mikko mentre usciva» dice, con il sorriso, un Thibault Fatton entrato in pista a freddo per la seconda volta di fila. «E non è facile, perché devi calarti subito nel ruolo in fretta e furia, riuscendo a recuperare subito tutto il tempo che hai passato in panchina per metterti al livello degli altri – dice il ventiduenne portiere dei bianconeri –. Certo che però resti sorpreso, pensando che non hai giocato tutta la stagione e poi ti succedono due serate così una dopo l’altra. Se devo essere sincero, mentalmente per me è stato più facile giocare il derby: non so se è perché avevo già giocato contro il Ginevra, oppure perché avevamo già discusso martedì con l’allenatore dei portieri Michael Lawrence di ciò che avrei dovuto migliorare».
Ad Ambrì, per Fatton l’imbattibilità è durata fino all’ultimo, con il gol partita di Spacek a 48” dalla fine, dopo che nell’overtime era già stata annullata una rete a Dauphin. «All’inizio credevo che fosse un gol valido, perché io ero sdraiato e non ho capito nulla, se non che all’inizio il puck si trovava sotto il mio corpo. Poi, però, appena ho guardato il megaschermo ho intuito che l’avrebbero annullato, e credo che fosse la decisione giusta da prendere».