Alla Gottardo Arena è sfida accesa e incerta fino all'ultimo, con qualche colpo di scena come l'espulsione di Koskinen e il gol annullato a Dauphin
È incerto fino all'ultimo il derby numero 253 della storia, che l'Ambrì decide di affrontare con una formazione un po‘ diversa rispetta a quella vista sul ghiaccio nell'allenamento del giovedì, con il rientrante Kostner in pista e capitan Grassi che eredita il ruolo di tredicesimo attaccante, mentre il lineup del Lugano ha il medesimo volto preannunciato la vigilia, ovvero con LaLeggia spostato all'attacco e Koskinen tra i pali, mentre Quenneville e Kempe finiscono in tribuna.
Dopo un primo minuto all’insegna delle interruzioni, la prima occasione è biancoblù, con Dauphin che riesce a smarcarsi ma poi ‘cicca’ il tiro al volo. La risposta bianconera è immediata, con il tocco di LaLeggia e poi il tiro di Joly che fanno venire i brividi a Juvonen, che però si salva brillantemente. Poi, al settimo, Peltonen libera in mezzo Ruotsalainen, che però non riesce a concludere come vorrebbe. È soprattutto il Lugano ad avere il disco, ma l’Ambrì prova a reagire, e dopo essersi brillantemente liberato dell’asfissiante marcatura di Thürkauf, Spacek s’inventa un tocco per Pestoni che mette in difficoltà Koskinen, messo sotto pressione poco dopo anche dal tentativo di Dauphin. Ma il derby s’accende davvero al 9’21’’, quando Grassi – al primo cambio di serata –, dopo un fallo commesso da De Luca dà avvio a un siparietto pugilistico con Joly, e dall’operazione i bianconeri guadagnano la prima superiorità di serata, in cui si creano però una sola vera opportunità per segnare, ancora con Ruotsalainen e Peltonen, ma Juvonen è intrattabile. E lo è anche al tredicesimo, sul tocco ravvicinato di Jeremi Gerber, ma soprattutto un minuto dopo sul tentativo in backhand di Arcobello indirizzato nel ’sette’. I bianconeri sono molto mobili e gestiscono bene i dischi, così per l’Ambrì è difficile riuscire ad andar via. Ciò che riesce però al diciottesimo a Grassi e Douay, ma il numero 81 non trova la conclusione. Ciò che riesce invece a Calvin Thürkauf, al 19’34’’, quando Virtanen si sgancia in avanti quando però i biancoblù perdono improvvisamente il controllo del puck, con il capitano bianconero che segue bene l’azione rimediando al controllo impreciso di Carr a centropista, e sfruttando lo spazio a disposizione in quella porzione di pista, dopo aver puntato Fohrler lascia partire un gran tiro che non lascia scampo al povero Juvonen.
E il secondo tempo si apre un po’ come s’era chiuso il primo, con LaLeggia – soprattutto – e Ruotsalainen che provano subito a pungere. Lo stesso Ruotsalainen poco dopo si fa buttar fuori per un’ostruzione, e così per la prima volta i biancoblù possono giocare in superiorità numerica: l’Ambrì fatica a installarsi nel terzo, ma due occasioni arrivano comunque, quelle di Kneubuehler e Dauphin, che però non riescono a sorprendere Koskinen. I biancoblù insistono, e al ventisettesimo una grande intuizione di Pestoni costringe Arcobello al fallo. E da quel power play nascerà il pareggio leventinese, con Zwerger che spara in rete il servizio di Spacek, facendo passare il puck sopra il gambale di Koskinen. A quel punto, l’Ambrì riesce a creare il famoso ‘momentum’: prima Jesper Peltonen deve fermare all’ultimo Douay, poi Jeremi Gerber si fa buttar fuori per uno sgambetto. Gli uomini di Cereda ci credono: Dauphin va vicino al raddoppio, poi Pestoni s’inventa un altro numero, prima di dover avvicinarsi alla panchina per sostituire il proprio bastone, e poi l’azione sfuma. Tuttavia sono ancora i biancoblù a spingere, e ancora Dauphin e Pestoni si rendono minacciosi, al trentatreesimo, dopo un’azione nata dalla clamorosa rottura del bastone di Mirco Müller al limite del terzo difensivo dell’Ambrì. Il derby è più vivo che mai, e su un improvviso quanto fulmineo contropiede il Lugano prova a reagire, con Jeremi Gerber che sfugge a Terraneo, e Juvonen è costretto a un doppio miracolo, sull’arrivo poco dopo di Zanetti. Il colpo di scena, però, deve ancora arrivare: arriva al 36’59’’, dopo un affondo biancoblù sull’asse Zwerger-Lilja, con Mirco Müller che chiude l’azione spingendo l’austriaco addosso a Koskinen, il quale perde la testa e si scaglia su Zwerger, dapprima colpendolo alla testa e poi sfilandogli il casco, prima di rompergli addirittura il bastone sotto gli occhi di un linesman, passando così il limite.
Così, per la seconda volta in pochi giorni Thibault Fatton entra in pista a partita in corso, dando peraltro subito un'impressione di sicurezza. In una partita che nel terzo tempo torna a essere equilibrata, oltre che davvero incerta, dopo un periodo centrale sostanzialmente dominato dall'Ambrì. Che, al 50'29’‘, è costretto però a restare sul ghiaccio con un uomo in meno, dopo uno sgambetto di Pestoni ai danni di Fazzini. Il Lugano prova a sfruttare l'occasione, ma i suoi tentativi non hanno fortunati, e in quei due minuti i bianconeri rischiano però anche di subire gli effetti della ripartenza di Lilja e Landry. Appassionante e avvincente, e anche sorprendente, il quarto derby stagionale. Anche pensando a quel che succede al 57'13’‘, quando il Lugano si vede infliggere quattro minuti di penalità, tutti sul conto di Alatalo, punito anche per un crosscheck su Spacek oltre che per una bastonata al volto di Pestoni, dopo analisi delle immagini tv, ma senz'altro su segnalazione di uno dei due linesman. In ogni caso, l'Ambrì non riesce ad approfittarne, con la sfida che scivola così al prolungamento. Dove a decidere tutto potrebbe essere un tocco di Dauphin al 61'59‘’, ma – dopo il coach's challenge chiesto dal Lugano – gli arbitri annullano la rete, per un contatto tra lo stesso canadese e Fatton appena dentro l'area di porta. Alla fine, però, sarà comunque l'Ambrì a spuntarla, a 49 secondi dai rigori, grazie a un gol di Spacek, al termine di un prolungamento in cui i biancoblù fanno indubbiamente di più.
Ambrì Piotta - Lugano (0-1 1-0 0-0 1-0) d.p. 2-1
Reti: 19'34’‘ Thürkauf 0-1. 26'30’‘ Zwerger (Spacek, Lilja) 1-1. 64'11‘’ Spacek (Lilja, Virtanen) 2-1.
Ambrì Piotta: Juvonen; Fohrler, Virtanen; Heed, Zaccheo Dotti; Wütrich, Pezzullo; Terraneo; Bürgler, Heim, Kneubuehler; Pestoni, Spacek, Dauphin; Zwerger, Landry, Lilja; De Luca, Kostner, Douay; Grassi.
Lugano: Koskinen (dal 36'59’‘ Fatton); Mirco Müller, Andersson; Alatalo, Jesper Peltonen; Guerra, Wolf; Hausheer; Laleggia, Thürkauf, Carr; Cormier, Arcobello, Fazzini; Aleksi Peltonen, Ruotsalainen, Joly; Gerber, Verboon, Zanetti.
Arbitri: Borga, Stolc (Slc); Dominik Schlegel, Cattaneo.
Note: 6'775 spettatori (tutto esaurito). Penalità: 3 x 2’ contro l’Ambrì Piotta; 6 x 2’ + penalità disciplinare di partita (Koskinen, al 36'59’‘) contro il Lugano. Tiri in porta: 26-23 (4-12, 16-5, 6-5, 2-1). Ambrì Piotta senza Conz (infortunato), Formenton (motivi personali), Isacco Dotti, Eggenberger, Hofer e Zündel (in soprannumero); Lugano privo di Marco Müller, Canonica, Morini, Niklas Schlegel, Granlund, Patry, Walker (infortunati), Kempe, Quenneville (stranieri in soprannumero) e Snellman (in soprannumero). Al 61'59’' rete annullata a Dauphin per ostruzione sul portiere (coach's challenge chiesto dal Lugano). Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Laurent Dauphin e Calvin Thürkauf.