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Il volo delle Aquile, insidiate dai cacciatori

Domani Friborgo e Losanna inaugurano una nuova, attesissima stagione. Al punto che Zugo e Zurigo hanno dovuto interrompere la vendita di abbonamenti

Noah Rod e il Servette ci provano, ma non sarà facile ripetersi
(Keystone)
12 settembre 2023
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Ci sono voluti 118 anni, ma alla fine il Ginevra Servette è riuscito a conquistare il suo primo titolo della storia, e v’è da giurare che Jan Cadieux e i suoi uomini vorranno andare a caccia del bis, in quella che sarà la seconda stagione dell’era di una National League a quattordici squadre con sei stranieri in pista a ogni partita. I granata hanno sì perso due giocatori fondamentali come Henrik Tömmernes e Linus Omark, ma i loro sostituti Lennström e Manninen sembrano essere decisamente all’altezza. E se è vero che ripetersi non è facile, l’impresa non è impossibile: negli anni più recenti ci sono riusciti il Berna tra il 2016 e il 2017 e lo Zugo tra il 2021 e il 2022. Di sicuro, se vorranno provare a ripetersi, le Aquile dovranno ritrovare nella postseason il miglior Robert Mayer e il miglior Tanner Richard ammirati in primavera.

Tuttavia, la concorrenza sarà davvero agguerrita. Tra tutte le rivali, la più qualificata sembra essere lo Zurigo, che in Nordamerica ha arruolato tre stranieri molto intriganti come Derek Grant, Jesper Fröden e Rudolfs Balcers, oltretutto dopo aver riportato a casa un Denis Malgin che promette di fare nuovamente la differenza. Il grosso rischio per i Lions potrebbe essere soltanto un’assenza prolungata del portiere Simon Hrubec, mentre per le altre evenienze alla Swiss Life Arena sembra essere pronta una valida alternativa. A digiuno di titoli da ormai cinque anni, i Leoni dovranno però anche dimostrare di saper gestire la pressione.

A Bienne, invece, la principale novità, che è pure una grossa incognita, è l’arrivo in panchina del finlandese Petri Matikainen al posto di uno sfortunatissimo Antti Törmanen, costretto ad abbandonare l’incarico per i suoi seri problemi di salute. I primi risultati in Champions League sono interlocutori, ma nella preseason la squadra si è indubbiamente rinforzata, anche se l’infortunio occorso a Heponiemi (che s’è dovuto operare) è senz’altro una brutta tegola, per un club che pare avere i mezzi per puntare al quarto titolo della sua storia, anche se la prima incognita è proprio legata al cambio di guida tecnica.

Tra i pretendenti al titolo va senza esitazione annoverato anche lo Zugo, che si è mosso soprattutto sul mercato straniero con gli arrivi di Lukas Bengtsson, Andreas Wingerli e Marc Michaelis, ma fondamentale per il successo dei Tori dovrà essere il peso dei suoi leader svizzeri, come Leonardo Genoni, Grégory Hofmann o il nostro Dario Simion. Alle spalle di queste quattro squadre la bagarre sarà davvero accesa per puntare all’accesso diretto ai quarti di finale: sono almeno cinque le compagini che ci proveranno, e sono, in rigoroso ordine alfabetico, il Berna, il Davos, il Friborgo e il Lugano, squadra che nel corso dell’estate ha dato un primo saggio di quelli che potrebbero essere i suoi “numeri”, e ovviamente anche il Rapperswil, squadra quest’ultima che ormai fa parte delle cosiddette ‘big’. A loro si aggiunge la solita incognita Losanna, squadra come sempre un po’ indecifrabile che, visti i precedenti, potrebbe anche accontentarsi di passare dalla porta di servizio dei preplayoff. O, come si chiamano ufficialmente adesso, dalle serie dei cosiddetti “play-in”. Ciò che è certo è che chi tra queste formazioni mancherà l’accesso alla fase topica della stagione non potrà che essere delusa dal suo rendimento.

Poi ci sono tutti gli altri. A cominciare da un Kloten inaspettatamente nono nella scorsa stagione (ma stavolta non potrà più beneficiare dell’effetto sorpresa e dell’euforia regalata dalla promozione), da un Ambrì Piotta che potrebbe togliersi qualche soddisfazione – e, perché no, magari anche stupire – e da un Langnau e un Ajoie che cercheranno soprattutto di garantirsi la salvezza il prima possibile. Di queste quattro squadre, tuttavia, l’impressione è che soltanto le prime due possano ambire a entrare nella lotta per un posto tra le migliori dieci.

Il talento di ritorno

Dalle previsioni più o meno effimere passiamo ai dati certi in vista del campionato imminente. Il primo è che, oltre al Bienne, altre quattro compagini si presentano al via con un nuovo allenatore. Se il Kloten è stato costretto a sua volta a cambiare per ragioni mediche e ha deciso di sostituire Jeff Tomlinson con Gerry Fleming, 55enne canadese dalla vasta esperienza in American Hockey League e che negli ultimi anni ha lavorato in Germania, il Berna l’ha dovuto fare per forza, con la speranza che Jussi Tapola confermi l’attitudine vincente esibita in Finlandia, cioè i quattro titoli conquistati con il Tappara Tampere. A Davos, invece, Josh Holden avrà l’opportunità di essere impegnato per la prima volta nel ruolo di capo allenatore, dopo alcuni anni d’esperienza a Zugo come assistente, mentre Christian Wohlwend proverà a rimediare alla poca qualità tecnica dell’Ajoie trasmettendo ai giocatori la sua innegabile grinta.

A fronte dell’evidente innalzamento del livello qualitativo regalato dall’aumento degli stranieri, in attesa di capire se alla lunga i giovani talenti indigeni ne soffriranno sul serio, in questi mesi si è assistito all’arrivo (o al rientro) di diversi ragazzi di qualità che hanno potuto maturare esperienza nelle leghe giovanili d’oltre Oceano. A Lugano sono per esempio arrivati Lorenzo Canonica, Cole Cormier e Matthew Verboon, ad Ambrì Manix Landry e Tommaso De Luca, a Zugo è tornato Attilio Biasca, mentre il Losanna ha rimpatriato Théo Rochette e il Rapperswil ha scelto di scommettere su Jonas Taibel. A proposito di talenti, da tenere d’occhio pure Maximilian Streule (Friborgo), il difensore ticinese Brian Zanetti (Langnau), Louis Robin (Zugo) e Vinzenz Rohrer (Zurigo).

Fin qui, però, ciò che ha davvero colpito durante l’estate è la preoccupante serie di infortuni che ha toccato numerose squadre, già confrontate con assenze pesanti e a lungo termine. Tra i vari giocatori costretti a saltare l’inizio della regular season ci sono il biancoblù Dominic Zwerger, il nuovo straniero del Berna Corban Knight, lo svedese Viktor Lööv e il già citato Aleksi Heponiemi, entrambi del Bienne, il veterano dello Zugo Reto Suri, il portiere di riserva dello Zurigo Jeffrey Meier e lo sniper Sven Andrighetto, il neo acquisto del Kloten Denis Smirnovs e il suo compagno Dario Meyer, oltre all’austriaco del Losanna Michael Raffl. Di positivo, invece, c’è il trend legato all’interesse di un campionato che scatta ufficialmente domani sera con l’antipasto Friborgo-Losanna, e che stando alle cifre parziali comunicate dai club vede un numero di abbonati generalmente in crescita. Tanto che squadre come Zugo e Zurigo hanno dovuto interrompere la vendita di abbonamenti per evitare che i posti andassero esauriti ancor prima dell’inizio della stagione...

LE NOVITÀ

Basta con il 3D, l’area torna bidimensionale

Aveva fatto scorrere fiumi d’inchiostro per l’intera scorsa stagione la controversa regola dell’invasione dell’area di porta, la cui interpretazione era stata inasprita dopo che i general manager dei club di National League avevano fatto la voce grossa su pressione dei preparatori dei portieri, i quali chiedevano una maggior protezione per i loro pupilli.

E il dibattito non s’è arrestato neppure durante la preseason, così non ha destato alcuna sorpresa la decisione delle società di fare un passo indietro, per adeguarsi all’interpretazione della regola conformemente al regolamento della Federhockey internazionale. In sostanza a sparire è il concetto di “area di porta tridimensionale”: d’ora in poi, per considerare rilevante l’ostruzione della visuale del portiere il giocatore avversario dovrà trovarsi in una posizione determinante nell’area di porta, che sarà valutata in formato bidimensionale e non più in 3D, e visto che si parla di 2D l’avversario in questione dovrà trovarsi con un pattino nell’area di porta affinché si possa configurare il reato di ostruzione della visuale del portiere.

Questa, però, non è la sola novità regolamentare significativa in vista della nuova stagione: degno di nota è anche il fatto che, contrariamente al passato, in caso di analisi a video di una penalità maggiore gli arbitri potranno anche cancellare del tutto la sanzione, invece di poter al massimo ridurla a una penalità minore di 2’. Sempre riguardo alle penalità, nel caso in cui due giocatori avversari dovessero essere puniti contemporaneamente il gioco riprenderà a 5 contro 5 e non più a quattro contro quattro (e i due potranno rientrare in pista soltanto alla prima interruzione di gioco successiva allo scadere della penalità).

Di importante ci sono pure le modifiche al formato del campionato relative all’attribuzione degli ultimi due posti che danno accesso ai playoff: al termine della regular season, la settima classificata affronterà l’ottava mentre la nona sfiderà la decima (in una serie definita “play-in” e non più preplayoff, ma sempre disputata con la formula dell’andata e ritorno). La vincitrice di quest’ultimo incontro sarà poi impegnata in un secondo turno contro la perdente del duello tra settima e ottava, e chi uscirà indenne da tale scontro si aggiudicherà il secondo e ultimo ticket a disposizione per i playoff.

Quanto alle altre novità, la prima riguarda le interruzioni pubblicitarie che saranno introdotte nella postseason, quando – esattamente come succede, ad esempio, ai Campionati del mondo – i protagonisti in pista dovranno fermarsi per i powerbreak, un’interruzione pubblicitaria che nel caso della National League sarà una per ciascun tempo e avrà la durata di 45 secondi. Inoltre, a livello di calendario passeranno da due a una per ciascuna squadra le partite giocate di domenica sera, per quello che è stato soprannominato il ‘game of the week’, diffuso in chiaro su Tv24, Léman Bleu e (limitatamente alle ticinesi) su Teleticino. Infine, prima di ogni incontro i giocatori faranno il loro ingresso in pista senza caschi: li indosseranno soltanto in un secondo tempo, al termine della cerimonia d’inizio confronto dopo essersi schierati in rango sulle due linee blu.