laR+ IL DOPOPARTITA

L'amarezza di Patrick Fischer. ‘Altro che hockey champagne’

Arriva il primo successo sulla strada che porta ai Mondiali, ma il coach rossocrociato dalla sua Svizzera s’aspetta ben altro. ‘E non ci sono scuse’.

‘No, che non sono contento’
(Keystone)
22 aprile 2023
|

Visp – La Svizzera ritrova il sorriso sulla strada che conduce ai Mondiali di Riga. Ma è un sorriso amaro, perché a parte la vittoria – ed è la prima dei rossocrociati nella fase di preparazione, dopo le due sconfitte dello scorso weekend contro la Slovacchia – nei corridoi della Lonza Arena che portano allo spogliatoio rossocrociato c’è poco d’altro che si voglia salvare. E Patrick Fischer non lo manda certo a dire. «Se questa vittoria fa bene? Sì e no. Perché non sono contento. Nemmeno con l’attitudine: forse qualcuno pensava che contro la Francia fosse facile, e invece non lo è stato».

Infatti, soltanto a tratti la Svizzera si ricorda di essere la squadra da battere. E l’unica linea che riesce davvero a rendersi più o meno sempre pericolosa al cospetto di un avversario coriaceo e determinato è quella guidata dall’inossidabile Andres Ambühl, completata da Enzo Corvi e Tyler Moy. «Credo che non possano esserci scuse: non eravamo pronti mentalmente, semplicemente. Già pregustavamo l’hockey champagne e invece davanti ci siamo trovati una Francia che ha giocato duro, con grande intensità. E, dobbiamo ammetterlo, alla fine abbiamo vinto perché siamo stati fortunati».

Insomma: risultato a parte, è stato un bel passo indietro rispetto alle due uscite contro gli slovacchi, una settimana fa, in cui la Svizzera aveva mostrato buone cose sul piano del gioco. «Sia ben chiaro, non sto dicendo che è tutto da buttare – spiega ‘Fischi’ –. Sono molto felice del lavoro che abbiamo fatto durante la settimana, in allenamento la squadra ha mostrato molte buone cose, ma stavolta, invece, abbiamo offerto tutt’altro. Detto ciò, non sono preoccupato: fra qualche ora, a Losanna (dice, alludendo alla rivincita di questo pomeriggio contro lo stesso avversario, ndr) sono fiducioso che sapremo reagire e torneremo a giocare come sappiamo. Ovvero con grande cuore, molta intensità e più precisione, anche davanti alla porta».

Ultima chiamata Vaudoise Arena

Anche perché la sfida odierna sul ghiaccio della Vaudoise Arena sarà l’ultima chiamata per molti dei giocatori che compongono questo gruppo. Anche perché una volta archiviata la seconda amichevole con i francesi, a venti giorni esatti dai Mondiali di Riga e Tampere, la Nazionale prenderà il volo e si trasferirà dapprima in Lettonia e poi in Svezia e Repubblica Ceca, per rifinire la preparazione. «È chiaro che molti di loro saranno anche un po’ bloccati dalla pressione, ma d’altronde è così che vanno le cose nel mondo dello sport professionistico. Se hai una chance per dimostrare ciò che vali, la devi sfruttare. È chiaro, è un challenge un po’ per tutti. In questo spogliatoio ci sono giocatori che sanno che per loro sarà difficile arrivare fino ai Campionati del mondo. Ma se verranno tagliati, non sarà una bocciatura: molti di loro sono giovani e possono soltanto crescere, appunto anche facendo fronte a questo tipo di pressione, e chissà, magari l’anno prossimo o quello dopo ancora, potranno anche loro sperare di giocare un Mondiale. E mi rendo conto che mentalmente non sarà sempre facile, ma questi ragazzi non debbono dimenticare che è una grossa opportunità, quella di giocare in Nazionale».

A chi si chiede se Patrick Fischer riesca sul serio a nascondere fino in fondo davanti ai giocatori le proprie intenzioni prima di decidere se tagliare questo o quel giocatore, il coach rossocrociato risponde così. «Certo che no. Anche perché io stesso non so ancora chi scarterò dopo la seconda amichevole con i francesi... Di sicuro, dopo questa prima partita ci sono alcuni giocatori che hanno perso qualche punto, ma a Losanna sarà un altro giorno...»

Speculazioni Nhl: ‘Io so. Ma non dico’

Poi c’è la questione Nhl: sulla carta, per ora gli unici tre giocatori che potrebbero dire di sì alla Nazionale sono Janis Moser (Arizona), Tim Berni (Columbus) e Pius Suter (Detroit), anche se quest’ultimo è senza contratto in vista della prossima stagione, quindi è ancora da vedere se accetterà il rischio d’incappare in qualche infortunio. «Nella mia testa so bene chi può venire e chi no – dice, schietto, ‘Fischi’ –. Ma queste sono cose che verranno comunicate a tempo debito. Anche per rispetto dei giocatori che sono qui ora. Comunque sì, settimana prossima arriverà qualche giocatore dal Nordamerica e dalle semifinali del nostro campionato: dopodomani saprete». Quel che è certo è che metà di questa squadra non arriverà ai Mondiali. «Sì, sicuro – conclude –. Anche di più».