Hockey

Finale, in gara 3 un tiro di Stampfli crocifigge il Servette

Altra serata di grandi emozioni tra Ginevra e Bienne, decisa dal difensore riconvertito all'attacco a tre minuti dal secondo overtime

Finale più viva che mai
(Keystone)
18 aprile 2023
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Un'altra serata di grandi emozioni, in una finale più viva che mai. Anche nel terzo atto di una serie che, sul ghiaccio delle Vernets, si apre con un paio di sorprese nei lineup di entrambe le squadre: infatti il Servette in un sol colpo ritrova sia Vatanen (infortunatosi al ginocchio in gara 1), sia Praplan (al debutto in questa finale), mentre sul fronte del Bienne tra i pali, a sorpresa, c’è Van Pottelberghe al posto di Säteri (annunciato in soprannumero), ciò che permette a Törmänen di schierare uno straniero in più in attacco, cioè il canadese Sheahan.

A differenza di gara 2, stavolta sono i ginevrini subito incisivi in avvio, con Miranda che dopo appena ventotto secondi colpisce il palo. La formazione di Jan Cadieux prova a monopolizzare i dischi, mentre i Seeländer sono estremamente disciplinati. Disciplina che invece manca alle Aquile, che come già domenica concedono penalità ingenue, ma il Bienne in powerplay dimostra di faticare tremendamente di fronte alla pressione dei quattro ginevrini in pista. Anzi, nella seconda delle due penalità è Van Pottelberghe a dover fare gli straordinari per dire di no ad Antonietti.

E il portiere di riserva dei Seeländer si erge nuovamente protagonista verso metà del secondo periodo, quando chiude la porta in faccia ad Hartikainen prima e a Smirnovs e Le Coultre poi. Finché, un po‘ dal nulla, a metà partita arriva il vantaggio del Bienne: azione di sfondamento di Rathgeb, che supera la zona neutra come se affondasse nel burro, e poi gran tiro a fil palo di Rajala che non lascia scampo a Mayer: 0-1 al 30'07’‘. Sull'onda dell'entusiasmo, i Seeländer – costretti a far senza Tino Kessler, uscito malconcio dopo una brutta carica (rimasta impunita) di Karrer – continuano a spingere, e due minuti dopo Olofsson va vicino al raddoppio, stampando il suo polsino sulla traversa. A quel punto, però, si capisce che il famoso "momentum" è dalla parte di Damien Brunner e compagni, che fanno girare il disco e si creano un paio di altre buone occasioni, come quelle di Lööv e nuovamente Olofsson, legittimando così il vantaggio alla seconda pausa.

Nel terzo periodo gli ospiti provano subito a rendersi minacciosi, ma il Servette gradatamente prova a prendere in mano la situazione. Il Bienne però è estremamente compatto davanti a un Van Pottelberghe che dimostra di essere all'altezza della situazione. In una seconda parte in cui la squadra di Törmänen sembra avere più energie, la grossa occasione per i ginevrini arriva a 6 minuti dal sessantesimo, quando Cunti si fa buttar fuori per uno sgambetto ai danni di Winnik, e il pareggio alla fine arriva, grazie a un tiro sotto la traversa di Vatanen: 1-1 al 54'50’'. Il Bienne sembra accusare il colpo, e su un affondo dei granata, Forster sposta volontariamente la gabbia, finendo per doversi accomodare a sua volta sulla panchina dei cattivi: il Ginevra spinge tantissimo, ma gli ospiti si salvano, e fino al sessantesimo la situazione non cambierà più.

Così, per la prima volta Ginevra e Bienne vanno al supplementare. Dove le Aquile si mettono subito ad attaccare la gabbia avversaria, appoggiandosi (e forzando) i suoi uomini migliori, mentre gli avversari possono solo stringere i denti, anche perché faticano a cambiare vista la lontananza della loro panchina. Tanto che al 74esimo minuto Antti Törmänen è costretto a chiamare il timeout. E l'effetto si vede. Perché il Bienne tira fuori la testa dall'acqua, e al terzo tentativo di break, con Stampfli, uno che di mestiere sarebbe un difensore, ma che Törmänen ha deciso di riconvertire all'attacco, decide gara 3 al minuto 77 e 12 secondi. E giovedì, a Bienne, si ricomincia. Ma adesso sono i Seeländer a comandare nella serie.