hockey

«Vincere fa bene, ma bisogna voltare subito pagina»

Il Lugano va a Ginevra a caccia del break. Morini: ‘Il ‘problema’ della trasferta lunga è uguale per entrambe le squadre’

‘In una serie di playoff ci sono sempre delle battaglie’
(Ti-Press/Gianinazzi)
17 marzo 2023
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«È importantissimo in questo momento della stagione gestire bene le energie dei giocatori e cercare di recuperare le forze al meglio – le parole di Luca Gianinazzi durante l’odierno incontro mattutino con la stampa –. Stamattina avevamo il ghiaccio a disposizione molto presto, così abbiamo deciso di annullare l’allenamento, ma di svolgere una seduta in palestra per poter far andare le gambe. Poi non dimentichiamo il lungo viaggio verso Ginevra».

Si spiega così il motivo per cui la squadra non è scesa sul ghiaccio per l’abituale allenamento giornaliero. In pista solo i portieri Schlegel e Fadani e i giocatori che non sono scesi in pista, Vedova, Gerber, Villa e anche Riva, ieri sera poco impiegato dall’allenatore bianconero. Prima di loro Connolly (per la prima volta) e anche Arcobello al loro rientro dopo gli infortuni, con i pattini, disco e bastone.

Prima di andare in palestra Giovanni Morini si sofferma sulla partita vinta alla Cornèr Arena: «Sono contento della risposta che abbiamo dato come squadra, ci voleva dopo la brutta prestazione in gara uno. Eravamo riusciti a tenere l’incontro sul 2-2 dopo quaranta minuti, quindi giovedì sera sapevamo che se avessimo giocato così per sessanta minuti avremmo potuto farcela. E così è stato. Siamo riusciti a portare sul ghiaccio maggior intensità, più attenzione ai dettagli. Ogni partita ha la propria storia, fatta di tanti episodi, questa volta siamo riusciti a tenere alta la concentrazione fino all’ultima sirena. Il risultato finale ne è stata la conseguenza».

Era un Ginevra diverso da quello visto nel 6-3 alla prima partita? «Non penso, è arrivato primo in classifica, quindi è sempre una compagine temibilissima, però il bello dei playoff sono anche queste partite dove riesci a primeggiare. Ogni due giorni si gioca, non c’è tempo per le due antagoniste per pensare alla partita precedente, una vittoria fa bene, ma bisogna subito voltare pagina».

Adesso vi aspetta gara tre, con un Ginevra con il dente avvelenato, la squadra alla fine della partita sembrava molto nervosa e contrariata. In questa serie non è da sottovalutare la problematica di dover affrontare un lungo viaggio nel giro di pochi giorni, anche se la squadra ospite parte sempre il giorno prima. «Personalmente non soffro questo tipo di trasferta – spiega il numero 23 dei bianconeri –, è una trasferta sicuramente tosta, se pensiamo agli standard svizzeri, ma non tocca solo a noi, anche loro devono affrontare lo stesso “problema”».

Immancabilmente con l’avvento dei playoff, la questione arbitraggio diventa assai discussa. Contento degli arbitri in gara due? «Non mi lamento mai degli arbitri, alla fine noi giocatori commettiamo degli errori e così anche loro. Sarebbe ingiusto dare sempre la colpa agli “zebrati”, fanno del loro meglio».

Personalmente sei contento della tua prestazione durante questo periodo speciale? «Abbiamo vinto, abbiamo pareggiato la serie quindi sono molto contento di ciò, chiaro che con la nostra linea possiamo fare di più, cercheremo di farlo anche domani in gara tre, però l’importante è la squadra, si vince e si perde insieme. Una serie lunga? Noi lavoriamo esclusivamente per la vittoria finale, poi quante partite bisogna giocare è indifferente, alla fine la cosa più importante e passare il turno è approdare alle semifinali».

Gianinazzi: ‘In powerplay forse vogliamo fare troppo bene’

Luca Gianinazzi è soddisfatto di quanto visto in gara 2: «A Ginevra non abbiamo giocato come volevamo, giovedì sera c’è stata un’ottima reazione, siamo tornati a giocare quella base difensiva, molto solida, che abbiamo dimostrato nell’ultima fase del campionato e con il Friborgo. Siamo stati solidi per tutti i 60 minuti, a Ginevra non ha funzionato la continuità, solo a tratti abbiamo giocato come volevo. Non facciamo calcoli, ma avendo vinto ci avviciniamo alle quattro vittorie che servono per passare il turno. Lo sappiamo è una maratona, nei preplayoff è uno sprint, quindi devi essere paziente, devi forse anche affrontare momenti difficili, più duri».

Il Ginevra è apparso nervoso e anche un po’ provocatorio. «Non sono per niente concentrato su di loro, l’unica cosa che mi interessa è come giochiamo a hockey noi, il mio compito è quello di mettere in pista la miglior squadra possibile e vincere la serie. Sappiamo che in ogni serie di playoff ci sono sempre battaglie non solo in pista ma anche fuori, quando due squadre si affrontano per qualche giorno si creano queste dinamiche. Dobbiamo concentrarci su quello che noi possiamo influenzare. Le emozioni fanno parte di questo e tanti altri sport, noi dobbiamo essere bravi a usare le emozioni a nostro favore. L’importante, non smetto di ripeterlo, è stare fuori dalla panchina dei penalizzati, anche se non sempre possiamo controllarlo noi».

Il boxplay sta però funzionando molto bene, altrettanto non si può forse dire del powerplay… «Nei playoff il boxplay ti permette di vincere le partite, quindi deve “tenere”, mentre il powerplay è la ciliegina sulla torta. Cerchiamo in entrambe le situazioni di trovare delle conclusioni o delle contromisure. A volte funziona, altre volte no, ma questo è lo sport. Sta a noi sempre cercare delle soluzioni per le prossime partite. L’aspetto mentale ha un grandissimo ruolo, chiaro il nostro powerpaly non gira da tantissimo, questa è la realtà. Alla fine devi continuare a lavorare, senza fermarti. Forse tante volte da parte dei giocatori si vuole fare troppo bene e tante volte ciò è controproducente. Stacchiamoci da questa dinamica, devi giocare punto e basta».