Trascinati dai due cechi e da Conz e McMillan, i biancoblù vincono e tornano a -2 dai preplayoff. Isacco Dotti: ‘Però i primi tempi sono un problema’
Per conquistare la vetta dello Jakobshorn l’Ambrì non ha certo scelto la via più semplice. Al posto di salire in funivia i biancoblù hanno deciso d’intraprendere la salita a piedi, dal sentiero più impervio, così come stanno del resto facendo con la rincorsa ai preplayoff. Infatti a Davos, così come successo due giorni prima a Losanna, gli uomini di Cereda falliscono completamente il primo tempo, chiudendolo in svantaggio per 2-0, a causa delle reti di Nordström in superiorità numerica, dopo appena 82 secondi e di Nussbaumer al 13’. Dal secondo tempo via l’Ambrì legittima la vittoria, creandosi numerose occasioni, con i vari McMillan, Bürgler, Pestoni, Burren e Heim (che al 46’ colpisce pure il palo). Gli sherpa decisivi per il raggiungimento della cima sono però i cechi Spacek e Chlapik. Il topscorer, dopo aver distribuito qualche delizioso assist si occupa personalmente di insaccare il 2-1 al 30’, dopo un’azione di Pestoni. Nel finale di gara, è invece Chlapik a ribaltare definitivamente il risultato con la doppietta decisiva (con uno slap molto preciso e un tiro improvviso rasoghiaccio) in un minuto e mezzo. Troppo poco poi il tempo per il Davos per rimettere in discussione il risultato.
Ci sono però almeno altri due nomi da segnalare e sono quelli di Benjamin Conz e Brandon McMillan, che Luca Cereda ha rispolverato, sacrificando invece Janne Juvonen. Il portiere romando ha tenuto i suoi a galla nel complicato primo tempo, salvando per esempio su Corvi, Ambühl e Stransky. Poi dal periodo centrale, nonostante il molto lavoro in meno è rimasto concentrato ed è stato decisivo in un paio di occasioni, come su Fora al 35’ e soprattutto sul contropiede di Bristedt al 48’. Anche se i grigionesi verosimilmente la grossa occasione l’hanno sprecata con Nordström, che ha concluso fuori al 45’. Quanto all’attaccante nordamericano, è stato lui a suonare la carica, creandosi le due prime occasioni del periodo centrale, al 23’ e al 26’. Merito dunque all’allenatore 41enne di averli riproposti, ma anche poi di aver sapientemente modificato le linee al primo intervallo. Solo la prima linea è rimasta infatti invariata, mentre Pestoni è stato spostato a fianco dei due cechi, Trisconi da tredicesimo attaccante ha raggiunto Grassi e Zwerger, mentre McMillan e Rüfenacht si sono ritrovati con Kneubuehler.
I biancoblù arrivano così al derby di domani a -2 dagli avversari e dunque ancora in piena lotta per un posto nei primi dieci (per il quale bisogna però anche contare su un passo falso di una tra Kloten, Berna e Losanna, che però rimane a +5) e intanto il pericolo di un playout è definitivamente scongiurato.
Intervistato dai colleghi della Rsi, Isacco Dotti ha di che essere soddisfatto: «Ci abbiamo creduto fino in fondo, finalmente abbiamo lottato fino alla fine e abbiamo portato a casa una vittoria importantissima. Negli spogliatoi, dopo il primo tempo, ci siamo detti che solo noi giocatori andavamo sul ghiaccio e potevamo crederci, gol dopo gol, battaglia dopo battaglia, tiro dopo tiro e non vedo l’ora di continuare giovedì (domani per chi legge, ndr). Dobbiamo però chinarci sul problema dei primi tempi mancati, visto che era già successo a Losanna e nelle ultime due partite non possiamo permettercelo». V.B.