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Ambrì ancora beffato. ‘Sono tre punti buttati’

I biancoblù pagano il 2-0 e vengono sconfitti dall’Ajoie nonostante un largo dominio. Chlapik: ‘Usiamo la rabbia per reagire a Zurigo’.

Sciaroni si congratula con Frossard, autore della doppietta decisiva

Per l’Ambrì l’Ajoie rimane indigesto, anche se non si può assolutamente dire che i leventinesi non ci abbiano provato. Infatti dominano per lunghissimi tratti la contesa, ma alla fine devono dichiararsi battuti, seppure all’overtime.

Fatale il primo tempo, chiuso sotto 2-0, con Asselin e Frossard a sfruttare le uniche vere occasioni create dall’Ajoie, mentre Wolf ferma i vari Kneubuehler, McMillan e Bürgler. Nel secondo tempo il numero 1 dei giurassiani, continua a mettersi in mostra, mentre Conz ha molto meno lavoro. A sette decimi dalla sirena gli sforzi biancoblù vengono comunque ripagati dal gol in sei contro cinque di Fischer. Il gol in entrata di terzo tempo di Derungs potrebbe tagliare le gambe ai leventinesi, che invece reagiscono con le reti di Zaccheo Dotti e Chlapik, poi spingono alla ricerca del gol vittoria, senza tuttavia trovarlo. Al prolungamento sono poi gli ospiti a fare il gioco e a meritarsi il gol vittoria di Frossard, anche se poco prima Heed aveva sparato alto da posizione ravvicinata. Bene comunque gli special team che hanno permesso a Chlapik di andare in gol ed evitato che la penalità di Formenton a cinque minuti dalla fine si trasformasse in una beffa ancora maggiore.

In quattro partite contro i giurassiani i biancoblù devono dunque accontentarsi di tre punti in quattro partite (e considerando che non sono per nulla al riparo dal tredicesimo posto, devono tenere ben presente questo dato), ma intanto riescono a fare punti per una quinta volta consecutiva. Questa volta però devono arrendersi alla disciplina difensiva (errori clamorosi non ne sono arrivati, a differenza, come detto, della retroguardia leventinese) e alla concretezza degli avversari. Chiaro che la partenza di Eggenberger verso Rapperswil e il forfait di Pestoni per malattia non hanno certo aiutato a trovare soluzioni per scardinare la difesa ospite. Luca Cereda ha dunque dovuto modificare il lineup e lo ha fatto poi anche a partita in corso, invertendo dapprima Hofer e Kneubuehler e poi rinunciando a Zwerger dal terzo tempo via.

‘Al 20’ dovevamo essere 1-1’

Al tirare delle somme è dunque il primo periodo a essere fatale a Grassi e compagni, come riconosce anche Fischer: «Abbiamo avuto le occasioni per segnare almeno un gol e dovevamo sicuramente subirne uno in meno. Ma abbiamo sempre creduto nella vittoria, peccato però che l’overtime non sia andato dalla nostra parte. Adesso guardiamo avanti alla partita di Zurigo». Anche lo sguardo di Chlapik, a segno dopo cinque secondi di superiorità numerica, è già rivolto a domani, contro un avversario forte, ma contro cui il ceco e compagni hanno già raccolto quattro punti finora: «Spero che saremo sufficientemente ‘incavolati’ per reagire. Questa è una sconfitta difficile da commentare, è dura perdere così. Nel primo tempo abbiamo mancato troppe occasioni, ma poi siamo rientrati con carattere. Sono comunque tre punti gettati via, con il Langnau siamo riusciti a vincere quattro volte, con l’Ajoie no».

L’annotazione

È un trucco che funziona

Manca un secondo e cinque decimi alla seconda sirena, quando Tim Wolf, con l’ennesima parata elegante della sua ottima serata nega a Dario Bürgler la prima rete dei suoi della serata. Per quasi tutti il secondo tempo sembra dunque chiudersi con gli ospiti in doppio vantaggio, non però per Luca Cereda che decide di richiamare Conz in panchina per giocarsi l’ingaggio offensivo con sei uomini di movimento. Più sorprendente la scelta del sesto uomo che è Jannik Fischer, evidentemente scelto per la mole. Tuttavia il difensore numero 90, che tra l’altro dall’anno prossimo vestirà proprio la maglia dell’Ajoie, con un backhand da rapace mostra una concretezza inattesa e fa esplodere la Gottardo Arena. «Un gol importante che però avrei volentieri scambiato con una vittoria», commenta nel post partita Fischer. Non è comunque la prima volta che al tecnico di Sementina riesce questa mossa. Era infatti già accaduto il 27 ottobre 2017, alla Valascia contro il Davos. Allora a segnare a pochi decimi dalla seconda pausa fu Diego Kostner per il momentaneo 5-4 in una partita poi vinta dai biancoblù per 7-5. Questa volta la mossa ha fruttato un solo punto, ma è comunque stata importante nell’economia del confronto.

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