L’Ambrì rimedia a un venerdì complicato espugnando Kloten: due punti importanti prima dello sprint finale, ma c’è inquietudine per McMillan e Spacek.
Due punti in più in classifica e qualche smorfia. Quelle di Michael Spacek soprattutto, che dà l’impressione di soffrire parecchio in panchina mentre prova a infilare un pacco con del ghiaccio sotto i pantaloni. Per il momento, in attesa degli esami del caso previsti quest’oggi odierna ad Ambrì nessuno si sbilancia, riguardo alle condizioni del topscorer ceco, che tuttavia non è l’unico ad essere uscito malconcio dalla sfida di Kloten, che non riesce a concludere neppure il canadese Brandon McMillan, apparentemente intontito dopo la carica alla balaustra di Simic a due minuti dal sessantesimo su cui gli arbitri hanno deciso di non intervenire.
Questioni mediche a parte, quei due punti strappati agli Aviatori (che sarebbero anche potuti essere tre, vedendo l’andamento della serata) sono il migliore dei rimedi a un venerdì difficile, nella prima delle due sfide ravvicinate contro un Kloten sì bravo ed efficace ma che a tratti diventa persino irresistibile. Nonostante abbia ancora quel tarlo in testa, ventiquattr’ore dopo l’Ambrì si presenta alla periferia di Zurigo con piglio ben diverso e fa corsa in testa fino a un quarto d’ora dal termine, quando quel doppio vantaggio si scioglie come neve al sole in una decina di minuti. In una serata, la prima di questo 2023, in cui i biancoblù non riescono a segnare almeno un gol con l’uomo in più. «Più andremo verso la fine della regular-season, più gli incontri saranno equilibrati e combattuti, e di conseguenza a 5 contro 5 gli spazi saranno sempre più chiusi: sappiamo che gli special team saranno decisivi, per questo lavoriamo ogni giorno per cercare di migliorarli», dice capitan Daniele Grassi ai microfoni di Rsi.
Grassi che, dopo il clamoroso palo a botta sicura di Dario Meyer al 15’28’’, grazie al suo astuto tocco di lato a beneficio di Filip Chlapik (a cui viene accreditato l’1-2 al 15’36’’) è l’uomo che dà una prima decisa svolta alla serata, già iniziata come meglio non poteva, siccome all’origine del primo vantaggio ospite dopo meno di due minuti c’è un involontario tocco di Steiner nella propria porta. Senza dimenticare, poi, che in occasione dell’1-3 di Virtanen sarà il bastone di Simic a deviare imparabilmente alle spalle di Metsola il tiro dalla distanza del finlandese. Si scrive fortuna, si legge volontà: quando gli allenatori dicono che a furia di mettere dischi sulla porta prima o poi qualcosa capita, è esattamente questo ciò che intendono. «Stavolta siamo stati maggiormente presenti davanti alle due porte: abbiamo cercato di entrare nella loro zona tenendoli fuori dal nostro slot, a parte forse, appunto, nel terzo periodo – continua Grassi –. Questa è la strada giusta: dobbiamo solo insistere e fare qualcosa ancora in più, perché sappiamo che nel finale di stagione è proprio in quelle zone che si decidono le partite».
Già, il finale di stagione: costretto a muovere la classifica per restare aggrappato al decimo posto, l’ultimo che distribuisce i biglietti per i preplayoff, l’Ambrì torna dal canton Zurigo con due punti che valgono oro, siccome a cavallo della linea la lotta si farà sempre più accesa, considerando che ora il Lugano è un punto e il Langnau a quattro (ma entrambi hanno ancora una partita da recuperare) e il Losanna cinque punti dietro. Con tutti e tredici gli avversari da affrontare un’ultima volta, sarà un’autentica battaglia, senza esclusione di colpi, fino alla fine, all’insegna dell’equilibrio e dello spettacolo. In barba a chi pensava di abolirli, i preplayoff. C.S.