Il Lugano si impone senza entusiasmare, ma con concretezza e solidità. Walker: ‘Stasera dovremo fare altrettanto, dallo Zurigo mi aspetto una reazione’.
Lugano – Il Lugano ottiene contro lo Zurigo tre punti preziosi, frutto oltretutto di una buona concretezza offensiva e di una prestazione difensiva molto attenta. Non è sicuramente stata una bella partita, soprattutto nei primi quaranta minuti, nessuna delle due squadre ha offerto grandi spunti e il ritmo si è mantenuto a livelli bassi, ma il Lugano è indubbiamente la squadra che ha cercato maggiormente il successo che è dunque pienamente meritato. Anche perché i bianconeri hanno passato grandissima parte dell’incontro in vantaggio. Già al terzo minuto, infatti, Connolly e Arcobello sfruttano un disco perso in uscita dai Lions per battere Hrubec (autore di soli sedici interventi, ma spesso complicati). Poco dopo metà partita arriva il raddoppio di Marco Müller, più svelto di tutti nello slot a trovare il disco, così come da sottomisura riduce lo scarto Lammikko a pochi minuti dalla seconda sirena. Nel periodo conclusivo i bianconeri controllano con maturità e sicurezza il vantaggio, gestendo bene anche il finale in sei contro quattro.
Ovvio, non tutto è funzionato alla perfezione, in particolare il powerplay è stato troppo macchinoso e ha scialacquato ben due minuti completi di doppia superiorità numerica, ma il boxplay ha fatto il suo lavoro, neutralizzando a sua volta un minuto in tre contro cinque. Tanti anche gli uomini ancora in ombra, ma tra questi non c’è più Mark Arcobello che non sarà ancora ai suoi massimi livelli, ma è finalmente un punto cardine nel gioco dei suoi.
Stasera si replica alla Swiss Life Arena, la squadra di Gianinazzi intraprende la trasferta sicuramente con un animo più leggero, anche se in casa propria è lecito attendersi uno Zurigo ben più autoritario di quello scialbo sceso ieri in Ticino. Inoltre hanno fatto il rientro in formazione ieri Granlund e Walker, mentre in porta – come sempre quando è stato chiamato in causa – Schlegel si è dimostrato ampiamente all’altezza del compito affidatogli. Da verificare solo lo stato della difesa, visto che con le assenze degli ammalati Guerra e Andersson (che ieri ha potuto comunque svolgere una sessione di palestra e che potrebbe dunque fare il suo rientro) si è ruotato a cinque, con Villa a svolgere qualche cambio saltuario.
«Un bel rientro, meglio non poteva andare – commenta un emozionato Julian Walker –. Sono molto contento di aver subito potuto aiutare la squadra a vincere. Non è stata una grandissima partita, ma alla fine sono soddisfatto del lavoro sporco che sono riuscito a fare assieme ai miei compagni e che è esattamente ciò che l’allenatore si attende da noi. Non lo nascondo dopo tanti mesi lontano dalle piste ero un po’ emozionato. Anche nel riscaldamento ho dovuto trovare il feeling giusto, anche perché c’erano molti nuovi compagni di squadra. Sul ghiaccio penso sia andata abbastanza bene, chiaramente devo ritrovare il giusto ritmo gara. Deluso dallo Zurigo? Non lo so, ero molto concentrato sul nostro gioco. È vero che arriva da un brutto periodo, ma stasera nel loro stadio sarà tutt’altra cosa. Mi aspetto una reazione da parte sua, quindi sarà determinante portare in pista la stessa grinta e determinazione che ci hanno permesso di vincere l’incontro di ieri».
La curva del Lugano non manca di certo di fantasia nel criticare le prestazioni della sua squadra. Ieri si è infatti deciso di presentarsi in pista con gonfiabili, occhiali da sole e altri "attrezzi da spiaggia" per adeguarsi "alle vacanze mai terminate da parte dei giocatori". A fianco di chi non ha rinunciato a berretto, guanti e sciarpa l’effetto era forse più da capannone di carnevale, ma poco cambia. Le due squadre comunque sono sembrate adeguarsi allo stato d’animo dei tifosi visto il pochissimo ritmo messo sul ghiaccio, in particolare nei primi venti minuti. Non a caso l’unico gol del primo tempo è nato da una disattenzione difensiva di Bachofner. Anche nel secondo tempo il ritmo è stato tutt’altro che incessante, mentre nel terzo tempo qualcosa di più, ma nemmeno troppo, si è visto. Solo alla sirena finale il pubblico si è lasciato andare a un boato di giubilo e sollievo.