I biancoblù si arrendono alla tripletta di Untersander e a un inizio difficile di partita. Trisconi: ‘Abbiamo subìto i contatti anziché cercarli’.
La prima partita del 2023 dell’Ambrì Piotta a Berna ha mostrato le due facce della medaglia del post Coppa Spengler biancoblù. Purtroppo per Conz (rientrato in formazione assieme a Zündel e Trisconi e privo di particolari colpe) e compagni il lato brutto, quello di una squadra poco lucida e incapace di far girare il motore a pieno regime, emerge per due periodi, quelli iniziale e conclusivo, mentre il lato di una squadra con fiducia nei propri mezzi e con una nuova mentalità vincente si vede solo nel periodo centrale.
Il rammarico dei leventinesi è probabilmente quello di non essere riusciti a sfruttare la maggiore abitudine al ritmo partita nei primi minuti di gara, quando anzi, pur facendo maggiormente la partita, subiscono tre reti, due di Untersander (una con un bello spunto individuale e una a rifinire un contropiede) e una di Fuss (dopo che Fahrni aveva tolto il disco a Zwerger dietro la porta).
Nel secondo tempo poi la partita cambia con i biancoblù che, se nel primo tempo si erano fatti vedere solo con un tiro parato di Pestoni al 3’ e un aggancio mancato di Heed al 19’, trovano la maniera di sorprendere la difesa del Berna. In 3 contro 2 arriva infatti il gol di Fohrler, mentre Daniele Grassi (in un ottimo periodo di forma) concretizza un 2 contro 1 con Noele Trisconi. Da segnalare anche un contropiede in inferiorità non sfruttato da Pestoni e Chlapik, così come un netto bastone alto non sanzionato ai danni di Zwerger. Poca cosa il Berna (comunque falcidiato dalle assenze) vistosi solo con un tiro di Scherwey parato e uno fuori di DiDomenico, dopo che gli ospiti avevano ben difeso quattro minuti di inferiorità numerica.
Ticinesi a cui nel periodo conclusivo fa forse difetto la necessaria lucidità, per concretizzare la mole di gioco creata, espressasi soprattutto nel tiro bloccato a Heim e per una bella conclusione di Virtanen, a sei contro cinque, poco prima che Untersander chiudesse i conti dal suo terzo di difesa.
«Il Berna è uscito forte dagli spogliatoi, con intensità e chiudendo tutti i check – osserva Noele Trisconi ai microfoni della Rsi –, mentre noi da quel lato siamo rimasti un po’ passivi, ho la sensazione che al posto di andare a cercare i contatti li subissimo, ma dal secondo tempo siamo usciti con un’altra mentalità».
Come detto poi alcune decisioni arbitrali lasciano l’amaro in bocca ai ticinesi (ma pure agli Orsi, visto che nel terzo tempo non è stato fischiato un fallo, probabilmente da rigore, di Virtanen ai danni di Scherwey): «Alcune situazioni più che dubbie a nostro sfavore ci sono state, in cui gli arbitri o non hanno visto, o hanno chiuso un occhio, spero più la prima. Ma alla fine noi dobbiamo prendere ciò che ci danno e andare sul ghiaccio per vincere».
Venerdì a Friborgo è in programma il prossimo impegno e il compito principale di Luca Cereda e del suo staff in vista della trasferta burgunda è di preparare fisicamente i propri uomini. Non è probabilmente un caso che in rete siano andati due giocatori il cui primo pensiero non è solitamente quello di offendere, mentre sono rimasti in ombra alcuni dei protagonisti della Spengler, come Spacek, Chlapik (anche se i due cechi hanno firmato un assist ciascuno), Formenton (comunque autore di qualche interessante accelerazione) e McMillan. Invece positiva la prova di Tim Heed, forse l’elemento più solido del reparto difensivo. V.B.