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Ambrì punito ‘oltre misura’ dal Ginevra

I Leventinesi tengono testa alle Aquile con una prova generosa e un po’ sfortunata, ma pagano la tripletta di Teemu Hartikainen nel periodo centrale

Rientro incoraggiante per André Heim. ‘Personalmente mi sono sentito bene’
10 dicembre 2022
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A Ginevra l’Ambrì vede la serata compromettersi pesantemente già al 34’, nel giro di nove secondi, il tempo di cui ha bisogno il Ginevra per ripartire e segnare il 4-1 con il duo Omark-Hartikainen, dopo un clamoroso palo di Zwerger. Un boccone sicuramente amaro da ingoiare per i biancoblù, che tuttavia per tutto il secondo tempo non riescono a portare in pista quel dinamismo che aveva permesso loro di tenere ampiamente testa alle Aquile nei primi venti minuti. Dopo il botta e risposta iniziale tra Winnik e Hofer, infatti l’Ambrì aveva messo sotto pressione gli avversari, faticando però a crearsi ghiotte occasioni. Il secondo tempo invece è tutto all’insegna di Hartikainen, che prima del sopraccitato 4-1 aveva già segnato la seconda e la terza rete dei padroni di casa, con un tocco sottoporta in powerplay (al 22’) e con una splendida giravolta (al 28’). Juvonen si supera invece per fermare Jooris e Pouliot ed evita un passivo superiore. Peccato per i leventinesi che Descloux faccia altrettanto su Bürgler in 2 contro 1 con McMillan e poi su Chlapik.

Il merito dei ticinesi nel terzo tempo (con Conz al posto di Juvonen in porta) è di non darsi per vinti e dopo un palo di McMillan trova in superiorità numerica la seconda rete, con una deviazione di Zwerger. Spacek al 50’ ha una doppia occasione per rimettere seriamente in discussione il risultato, ma sulla prima para Descloux e sulla seconda c’è la traversa a dire di no. Nel finale c’è ancora spazio solo per il rigore parato da Conz a Filppula, che poi riesce però a firmare la rete del 5-2 a porta vuota.

La differenza la fa la qualità

L’Ambrì deve così accettare la sconfitta, ma con la coscienza di aver comunque offerto una buona prestazione, in una serata cui ha pagato soprattutto la maggiore classe dei ginevrini, in particolare del duo Hartikainen-Omark. L’Ambrì oltretutto si è presentato alle Vernets con una formazione piuttosto raffazzonata a causa degli infortuni subiti da Kostner e Kneubuehler contro il Rapperswil e della contemporanea malattia di Shore, sicché Wütrich ha di nuovo dovuto essere schierato in attacco, al centro di Trisconi (che si è però occupato degli ingaggi) e Marchand. Fortuna vuole che André Heim abbia potuto festeggiare il suo rientro (così come in panchina si è rivisto Claude Julien), con una prestazione in crescendo. Proprio il centro bernese, intervistato dal collega di HeShootsHeScoores Marco Maffioletti commenta: «Questo risultato ci punisce oltre misura. Personalmente mi sono sentito bene, inizialmente ho comunque preferito rinunciare a prendere gli ingaggi, esercizio difficile dopo la rottura di un pollice».

Molto incoraggiante anche la partita di Zwerger, autore di un gol e un assist e giustamente premiato come migliore dei suoi. Per espugnare Ginevra sarebbe però servito un contributo più pulito da parte di Spacek (soprattutto nei primi due tempi) e di Heed. I due stranieri hanno provato a trascinare la squadra, ma in maniera troppo individualista e complicata, scontrandosi a più riprese con la solida difesa granata. Restano da sottolineare la buona prestazione di entrambi i portieri e l’efficacia del powerplay, all’origine di entrambe le reti segnate.

Stasera alla Gottardo Arena c’è uno scontro diretto delicatissimo con il Langnau (che ieri ha avuto la meglio sul Bienne), che andrà affrontato con lo stesso spirito del Ginevra. Da capire però quante energie saranno rimaste dopo una partita molto combattuta e un viaggio di ritorno lunghissimo.