Dopo due tempi di dominio i bianconeri crollano (nuovamente) in quello conclusivo
Due tempi ben giocati, ma infarciti di errori, e uno improbabile: un Lugano troppo impreciso e debole mentalmente è caduto 5-2 a Kloten.
Prendete le emozioni, le motivazioni e la carica che può dare un derby e… tenetele ben strette. Cambiato l’avversario, senza le maglie biancoblù dei cugini davanti ai loro occhi, i bianconeri hanno infatti comunque saputo giocare lunghi minuti di ottimo hockey. Hanno presto preso il controllo del disco e, a tratti, hanno anche dominato. Hanno però colpevolmente fallito un’enormità di occasioni, finendo con il rendere più complicata di quanto in realtà non fosse la trasferta zurighese. Finendo con il masticare amaro al termine di una serata che avrebbe invece potuto vederli festeggiare.
Partita con un buon ritmo, la confermata truppa di coach Gianinazzi ha cominciato a spaventare Metsola già nei primissimi minuti di partita. E al 10’ con Morini - innescato da Gerber - ha trovato il meritato vantaggio. Sprecata l’opportunità di arrotondare subito il punteggio, mettendo in discesa la sfida, i ticinesi sono stati puniti alla prima defaillance: espulsione di Granlund e, in superiorità, "invenzione" di Ang per il pari di Simic (18’).
Il gol incassato non ha troppo destabilizzato il Lugano, dimostratosi capace di produrre uno sforzo importante nel secondo periodo. Lì, praticamente, si è giocato a una porta sola. Applausi ai bianconeri (che hanno pure goduto di 6’ totali di superiorità)? Non del tutto. Al buon gioco, Arcobello e soci non hanno infatti unito precisione e concretezza sotto porta, mancando almeno quattro-cinque grosse occasioni. Loro hanno caricato, Metsola e i suoi fidi guardaspalle hanno disinnescato, conservando l’equilibrio nel punteggio nonostante un eloquente 2-21 nel computo delle conclusioni.
Spinto al massimo per 40’, gli ospiti sono tornati in pista per l’ultimo terzo senza la necessaria forza e foga. E per questo hanno pagato un conto salatissimo. In 20", nel 44esimo minuto, con Meyer prima e Faille poi, gli Aviatori hanno infatti affondato i colpi, spiccando il volo per non essere più ripresi. Il doppio, pesantissimo, colpo ha mandato ko Fazzini e soci, che hanno visto andare in frantumi il castello di convinzione che con tanta fatica si erano costruiti e… sono usciti dalla partita. Senza più ritmo, senza più concentrazione, hanno infatti lasciato campo libero ai padroni di casa che con Ang (52’), allo scadere di un’inferiorità numerica, hanno messo in ghiaccio i tre punti. Senza più troppo significato, gli ultimi minuti sono serviti solo per abbellire il punteggio, permettendo a Bennett e, a porta vuota, ancora Meyer, di trovare un po’ di gloria.
KLOTEN-LUGANO 5-2 (1-1; 0-0; 4-1)
Reti: 9’19" Morini (Gerber) 1-0; 17’54" Simic (Ang) 1-1; 43’21" Meyer (Ekestahl-Jonsson) 2-1; 43’41" Faille 3-1; 51’20" Ang (Aaltonen) 4-1; 58’00" Bennett (Andersson) 4-2; 59’18" Meyer (Aaltonen) 5-2.
LUGANO: Koskinen; Mi.Müller, Alatalo; Riva, Andersson; Guerra, Wolf; Villa; Granlund, Arcobello, Zanetti; Bennett, Thürkauf, Connolly; Ma.Müller, Herburger, Fazzini; Josephs, Morini, Gerber; Vedova.
Penalità: Kloten 4x2‘; Lugano 5x2’.
Note: Stimo Arena, 6’754 spettatori. Arbitri: Borga, Hürlimann, Fuchs, Gurtner.