Il club gli avrebbe concesso di restare, ma l’attaccante del Berna decide di tornare a casa per operarsi. ‘A un certo punto non sentivo più il piede’
Protagonista sfortunato di questo Mondiale, vittima della frattura della caviglia domenica sera contro la Francia, Tristan Scherwey alla fine decide di fare ritorno in Patria. «A un certo punto non sentivo più il piede: credevo fosse un problema di materiale, poi ho tolto pattino e calza e ho capito... E dire che non è stato nulla di che: volevo solo fare un check, ho cercato il contatto, poi tutto è andato così veloce». Per il trentunenne attaccante bernese il verdetto è arrivato poco dopo. «Mi hanno fatto una risonanza magnetica qui in pista, poi sono andato all’ospedale, accompagnato dalla mia ragazza, per farmi ingessare il piede. Quando sono rientrato, mi sono bevuto una birretta in albergo aspettando che i compagni tornassero dalla partita».
A quel punto Scherwey si è visto costretto a mettere in mostra le sue doti di attore. «Non volevo mostrare alla squadra tutta la mia delusione, non volevo influenzare negativamente i compagni. Ieri ho vissuto una giornata di totale relax e ho riflettuto sul da farsi: il Berna mi aveva dato il permesso di restare qui sino a fine Mondiali, ma dopo averci pensato ho deciso di tornare a casa così da potermi operare il prima possibile. Già domani o venerdì, credo. Lo devo al mio corpo. Poi non riesco a immaginarmi di restare qui a non fare nulla per quasi una settimana, caricando inutilmente un piede già menomato: prima si opera, meglio è. Supporterò la Nazionale da casa, anche se ovviamente fa malissimo dover rinunciare a quest’avventura. Il mio cuore piange, ma è così e non si può far nulla per cambiare le cose».
Per Scherwey c’è almeno una buona notizia. «Non conosco tutti i dettagli, ma gli specialisti a Berna hanno ricevuto tutte le radiografie, e a quanto pare è una rottura ‘buona’, per così dire. Sarebbe potuta andare molto peggio. In questo senso dovrei essere nuovamente arruolabile per l’inizio del campionato, senza contare che il ferimento non ha nulla a che vedere con l’ultimo: il piede in questione era il sinistro».