In vantaggio fino al 45’, i bianconeri si fanno rimontare nell’epilogo. A decidere tutto è il classico gol dell’ex, in shorthand, a tre minuti dalla fine
Il venerdì finisce davvero in malo modo. Brutto epilogo di una serata che si apre con l’entrata nella Hall of Fame del club bianconero di altri due altri illustri ex, ovvero Silvano Corti e Andy Ton, e in cui il Lugano appena mette piede sul ghiaccio parte subito a tutta. Tanto lavoro, dischi sulla porta e subito una grossa occasione, al secondo minuto, con Morini che si ritrova tutto solo davanti a Genoni, ma non riesce a spiazzarlo. Morini che poi, invece, al 4’47’’ (quando in panchina c’è Bachofner, il quale deve scontare una penalità per sgambetto inflitta allo stesso portiere dello Zugo), prende la sua rivincita, colpendo al volo un disco ballonzolanete davanti a Genoni dopo un centro dalla sinistra di Boedker. Allo Zugo, però, bastano tre minutini per tornare a galla: penalità per trattenuta inflitta a Bertaggia, e disco sulla porta di Hansson che si perde nel traffico, e per il liberissimo Zehnder è un gioco da ragazzi centrare la porta vuota. Gli ospiti provano a insistere, ancora in superiorità numerica (per un contestato bastone alto di Loeffel), con Carr che deve sostituirsi a Fatton davanti alla linea di porta. La risposta del Lugano è perentoria: Leuenberger perde malamente un puck nel terzo difensivo del Lugano, cogliendo impreparati i suoi compagni: Morini tocca il disco in avanti per Fazzini, il quale si presenta solo soletto sul fronte offensivo e con un missile dei suoi lascia Genoni di stucco: è il 2-1 al 14‘14’’.
Quel gol di vantaggio gli uomini di McSorley provano a costruire, in un secondo tempo equilibrato e combattuto, ma certamente non dei più spettacolari. Con lo Zugo che in avvio (al 3’) colpisce un clamoroso palo con Marco Müller (Fatton non avrebbe neppure il tempo di reagire), ma con il Lugano che continua a manovrare dischi, anche se sul fronte offensivo le occasioni non sono di quelle ghiottissime, eccezion fatta per quelle capitate sul bastone di un intraprendente Morini, di Carr e, soprattutto, nel finale, di Arcobello. Un gol di vantaggio, però, nell‘hockey è nulla: ecco perché in avvio di terzo tempo i ticinesi si rimettono a spingere, con Herburger che si trova subito per le mani una buona occasione. Invece, al 45’51’’ è lo Zugo a colpire: il solito Hansson riceve il disco e con esso un sacco di spazio davanti a sé, con Fatton che nell’occasione si fa sorprendere. Il pareggio ospite non spegne l’energia del Lugano, che non smette di lavorare e a sei minuti e mezzo dal termine si crea una ghiotta opportunità, quando Kovar si fa spedir fuori per quattro minuti dopo una bastonata in faccia a Herburger. Il powerplay però fatica a ingranare, e quando finalmente i bianconeri sembrano piazzati, un puck malgestito da Fazzini dà il via al più classico dei contropiede, con Reto Suri (sì, proprio lui) che si presenta davanti a Fatton e lo beffa, al 56’39’’. Dura davvero, perdere così.
Lugano - Zugo (2-1 0-0 0-1) 2-3
Reti: 4’47’’ Morini (Boedker, Alatalo/esp. Bachofner per Genoni) 1-0. 8’56’’ Zehnder (Hansson, Senteler/esp. Bertaggia) 1-1. 14’14’’ Fazzini (Morini) 2-1. 45’51’’ Hansson (Senteler) 2-2. 56’39’’ Suri (Leuenberger/esp. Kovar!) 2-3.
Lugano: Fatton; Loeffel, Müller; Guerra, Alatalo; Chiesa, Wolf; Näser; Fazzini, Arcobello, Morini; Carr, Thürkauf, Josephs; Boedker, Herburger, Bertaggia; Stoffel, Walker, Vedova; Traber.
Zugo: Genoni; Schlumpf, Kreis; Stalder, Hansson; Djoos, Cadonau; Gross; Marco Müller, Lander, Herzog; Simion, Kovar, Hofmann; Suri, Senteler, Zehnder; Allenspach, Leuenberger, Bachofner.
Arbitri: Stolc (Slc), Hürlimann; Schlegel, Stalder.
Note: 4’988 spettatori. Penalità: 3 x 2’ contro il Lugano; 5 x 2’ contro lo Zugo. Tiri in porta: 35-25 (13-11, 13-8, 9-6). Lugano privo di Herren, Schlegel, Fadan (infortunati), Riva (ammalato) e Irving (straniero in soprannumero); Zugo senza Martschini (infortunato), Hollenstein (ammalato) e Klingberg (straniero in soprannumero). Al 43’42’’ palo colpito da Müller. Lugano senza portiere dal 58’45’’ e fino al termine. Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Giovanni Morini e Leonardo Genoni.