Dopo aver fatto la spola tra Biasca e Ambrì, Patrick Incir nelle ultime sette partite ha sempre trovato un posto sullo scacchiere di Cereda
La sua è una parabola in costante crescendo. Dal debutto stagionale, la sera del 14 settembre alla BiascArena con la maglia dei Ticino Rockets, Patrick Incir ne ha fatta di strada. Metaforicamente ma anche in senso letterale. Perché il 27enne attaccante originario della Vallemaggia il tragitto Biasca-Ambrì l’ha percorso diverse volte. Cresciuto nel vivaio biancoblù, Incir ha comunque continuato a lavorare sodo, a testa bassa, fino a ritagliarsi il suo spazio alla corte di Cereda, che nelle ultime sette partite l’ha impiegato regolarmente. Un’attestazione di fiducia che il numero 71 dei leventinesi ha ripagato (anche) con la sua prima rete stagionale, il 30 novembre nella vittoriosa trasferta di Zugo. «Piano piano sto trovando il mio ritmo – racconta il 27enne cresciuto nel vivaio giovanile dei biancoblù –. Il fatto che nelle ultime settimane abbia potuto allenarmi e giocare con il gruppo mi ha sicuramente dato un bel colpo di mano. Le sensazioni sono migliori di partita in partita, e di conseguenza anche il tenore delle mie prestazioni è in sensibile crescita. Ovviamente di cammino da fare per me ce n’è ancora parecchio, per cui devo continuare così, lavorando duramente ogni giorno, in partita e in allenamento, mettendo a frutto questa opportunità che il coach mi sta offrendo». Con lo Zugo, come detto, è arrivata anche la soddisfazione della prima rete stagionale, all’undicesima apparizione con la maglia dell’Ambrì Piotta. «Beh, segnare ti dà sicuramente una carica in più. La prima rete stagionale, poi, è un toccasana anche a livello mentale: è un po’ come se ti sbloccasse, facendo il pieno di quella fiducia di cui un attaccante ha bisogno come il pane».
Torniamo alla partita di martedì persa contro il Langnau: cosa è successo in quel secondo tempo chiuso con il pesantissimo parziale di 0-5? «Ancora adesso faccio fatica a spiegarmelo. Di certo, per fortuna, simili imbarcate succedono assai raramente. Ma martedì è capitato a noi... Quando subisci due-tre gol in poco tempo, la fiducia viene fortemente ridimensionata, e in simili frangenti è facile che la situazione precipiti del tutto. Ecco, rivedendo a freddo il film dell’altra sera, penso che il blackout definitivo sia stato innescato dai primi affondi del Langnau. Un po’ di merito va poi dato ai nostri avversari, bravi ad approfittare della situazione quando ci hanno visti in difficoltà. Poi, nel terzo tempo abbiamo provato a raddrizzare la partita, e ci siamo quasi riusciti, ma è innegabile e inevitabile che un periodo centrale come quello tagli un po’ le gambe». Di positivo c’è allora la reazione mostrata nel terzo tempo: «Era importante reagire, anche perché continuare a subire così pure nel terzo tempo sarebbe stato inaccettabile. Una certa reazione si imponeva, ed era anche importante mostrarla, per mandare un bel segnale in vista del derby». Già, il derby, che per l’Ambrì Piotta arriva in coda a tre sconfitte consecutive: e allora, come vi presentate al quinto faccia a faccia con il Lugano? «In questi giorni abbiamo lavorato per presentarci all’appuntamento nelle migliori condizioni possibili. Quanto è capitato nelle ultime partite è acqua passata: abbiamo sgomberato la testa e siamo pronti per questo nuovo derby». Che sarà anche il numero 244 della storia, oltre che il quinto stagionale. Ma solo il secondo per Incir nel campionato 2021/22. E se per la squadra il bilancio delle precedenti stracantonali depone nettamente a favore dei bianconeri (un solo successo per gli uomini di Cereda contro i tre collezionati dalla truppa di McSorley), per Incir il bilancio è in attivo: uno su uno. «Io il portafortuna dei derby? No, non credo proprio – ride –. Considerato che, visti i ritmi serrati del nostro campionato, da quella partita di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, onestamente non ricordo bene come era andata, o come, dopo tanti tentativi infruttuosi, eravamo finalmente riusciti a piegare il Lugano. Ma ricordo benissimo che era stata un’altra battaglia, come ben evidenzia il 2-1 finale. Era stato un derby in cui a esaltarsi erano state le rispettive difese. A fare la differenza in nostro favore alla fine era stata la nostra maggiore fame, o disperazione, nel cercare quella vittoria».
Quello contro i Lugano sarà anche il penultimo impegno dell’Ambrì Piotta prima della pausa dedicata alla Nazionale (sabato Incir e compagni renderanno visita all’Ajoie): «Abbiamo bisogno di punti, e ovviamente faremo il possibile per andare in pausa aggiungendone altri alla nostra classifica. Idealmente sei: ci proveremo».