Con il sesto derby stagionale, per l'Ambrì inizia la volata ai pre-playoff. Cereda: ‘Vista la posta in palio ci saranno molte emozioni’
È il momento della verità per l'Ambrì Piotta, che nel giro di 24 ore si gioca, se non tutte, parecchie delle sue carte a disposizione per agganciare il treno dei pre-playoff. A cominciare dal derby di domani alla Cornèr Arena, verosimilmente l'ultimo di una stagione che finora ha visto i leventinesi uscire sempre sconfitti nelle sfide con il Lugano (amichevoli estive comprese), per poi proseguire con la sfida direttissima di sabato alla Valascia contro il Rapperswil. «A questo punto della stagione, quando al termine della regular season mancano ormai solo sei partite, ogni punto in palio è importante – sottolinea l'allenatore dei biancoblù Luca Cereda –. Ed è appunto su questa necessità di apportarne il maggior numero alla propria causa che occorrerà mettere priorità e accento nelle prossime partite. Iniziando con il derby, match che in termini di classifica sarà importante per entrambe le squadre». Proprio l'importanza della posta in palio potrebbe contribuire a rialzare la tensione in un derby che ancora una volta non potrà beneficiare della sua abituale cornice di pubblico: «Sì, non fatico a credere che vista la posta in gioco, in pista ci saranno più emozioni. Nessuna delle due squadre vorrà offrire all'altra vantaggi, ragion per cui mi aspetto una partita disciplinata su entrambi i fronti, sia sul piano individuale, sia su quello del collettivo. I precedenti derby di questa stagione erano stati tutti tirati, e non mi aspetto nulla di diverso per questo sesto atto».
E come si presenta l'Ambrì Piotta a questa sfida? «Siamo tutti coscienti che queste sono le ultime partite della stagione, quelle in cui bisogna impegnarsi maggiormente. Alla Cornèr Arena si apre per noi un rush finale che ci vedrà disputare sei partite in appena nove giorni; partite che decideranno il nostro destino. Ma non dobbiamo guardare troppo avanti: ora più che mai dobbiamo fare un passo alla volta, senza pensare a quello successivo, tempo per tempo, cambio per cambio».
Per la seconda volta in stagione (l'altra era capitata in occasione del derby del 14 novembre) l'Ambrì si presenta al derby sullo slancio di un successo. Ma se in autunno la vittoria era arrivata 24 ore prima, contro il Berna, stavolta il successo porta la data del 19 marzo. Da quell'exploît di Zugo è infatti passata quasi una settimana. Che avete speso come? «All'indomani della vittoria alla Bossard Arena ci siamo allenati. Poi abbiamo staccato la spina per qualche giorno, prima di riprendere il lavoro nella seconda parte della settimana: questo mini-break in vista dell'impegnativo rush finale ci voleva, considerando che da ottobre in poi è stata quasi un'unica tirata. Da inizio stagione non ci sono praticamente mai stati momenti di riposo concreto. Dal profilo della tempistica, questo ultimo derby l'abbiamo potuto preparare sicuramente meglio di come avevamo fatto con le partite che abbiamo disputato nell'ultimo mese, visto che con un calendario così serrato, più che veri allenamenti, la maggior parte delle volte abbiamo dovuto ripiegare su sedute di recupero tra una partita e l'altra. Se poi questa marcia di avvicinamento darà i suoi frutti lo sapremo solo al momento di andare in pista alla Cornèr Arena». Dove, oltre che di punti pesanti, i biancoblù andranno, come detto, a caccia del primo successo stagionale nei confronti del Lugano: peseranno le cinque sconfitte nelle precedenti sfide stagionali? «Quello è un aspetto relativo. Non sono i precedenti quelli a cui dobbiamo pensare, ma al fatto che di fronte avremo una delle squadre più in forma del momento, come indicano le sedici vittorie raggranellate dai bianconeri nelle loro ultime venti partite. Questo per dire che ci aspetta una partita sicuramente tosta e difficile, contro una squadra che sta dando parecchio filo da torcere a qualsiasi avversario». Qualora l'esito della sfida della Cornèr Arena dovesse essere già deciso anzitempo, penserete già a quella col Rapperswil, magari risparmiando un po' di energie in vista di quel delicato confronto? «Ora più che mai la nostra strategia dev'essere quella di giocare pensando cambio per cambio. È vero che siamo un po' all'angolo in fatto di punti e classifica, ma siamo comunque ancora vivi, e per poterlo restare dobbiamo restare concentrati sul presente». Dunque, almeno quest'anno, un occhio alla classifica l'hai dato... «A essere sincero l'ho guardata giovedì sera per la prima volta, e sono rimasto positivamente sorpreso nel vedere che una volta tanto tutte le squadre hanno disputato quasi lo stesso numero di partite. Considerando la particolarità di questa stagione, ciò che sono riusciti a fare Vögtlin e i suoi collaboratori è qualcosa di straordinario; e non mancherò di congratularmi con loro per questo».
Oltre che a preparare al meglio il rush finale, la settimana di tregua agonistica in casa Ambrì Piotta è servita a Cereda per svuotare almeno in parte l'infermeria. Eccezion fatta per Bianchi e D'Agostini, la cui stagione è finita da tempo, presenti sul ghiaccio per la seduta di questa mattina c'erano tutti gli effettivi a disposizione del tecnico di Sementina. Compresi Goi e Nättinen, che si sono allenati senza la maglia distintiva destinata ai convalescenti: «Ma è ancora presto per dire se Julius potrà tornare effettivamente a disposizione per gli impegni di questo weekend: la decisione finale la prenderemo solo domani mattina. Certo è che se potesse essere arruolabile, per noi sarebbe un'arma in più a disposizione... Anche l'impiego di Goi sarà comunque oggetto di valutazione: oggi era il suo primo allenamento a pieno carico con i compagni. Per gli impegni di settimana prossima con tutta probabilità rientrerà nei ranghi, ma è ancora preso per dire se lo farà già per quelli del weekend».