Saka migliore in campo. Rice torna a essere quello dell’Arsenal, mentre delude il trio Bellingham-Foden-Kane. Pickford sembra insicuro, ma il suo lo fa
4.5 Pickford Saranno le calze basse da jogging domenicale nel parco, ma non restituisce alcun senso di sicurezza ed è incerto sull’incrocio colpito da Shaqiri direttamente dalla bandierina. Sul gol però non ha colpe e intuisce il rigore di Akanji, quello che influenza tutto il resto della serie.
3 Walker Sembra fin da subito l'anello debole della difesa. La Svizzera passa proprio dalle sue parti, quando Embolo lo anticipa nell'area piccola. Prova un paio di sgroppate delle sue.
4 Stones Dirige la difesa e tiene a bada Embolo nel primo tempo. Dopo il gol, però, l'attaccante si galvanizza e Stones fatica a tenerlo, perdendo diversi duelli.
4 Konsa Scelto per puntellare la difesa, non più a quattro, ma a tre, non sfigura. Esce senza doversi rimproverare nulla.
5.5 Saka Di gran lunga il migliore in campo. Ogni volta che parte in dribbling squassa la difesa svizzera, ma nemmeno i compagni gli stanno dietro. Nel primo tempo, non ci fosse stato lui, avremmo assistito a un bis, appena accelerato, della compassata Francia-Portogallo. E recupera anche qualche pallone dietro. Quando sembra in calando, verso il finale di gara, si mette in proprio e riapre la partita. Non contento, segna anche il suo rigore. Lui che tre anni fa sbagliò in finale contro l’Italia.
4 Mainoo Diciannove anni appena, ma sa come si sta a centrocampo. Pressa alto quando serve, ragiona, poi viene sacrificato per l'assalto finale, lasciando spazio a Palmer.
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La parata decisiva di Pickford sul rigore di Akanji
4.5 Rice Una delle grandi delusioni dell'Europeo inglese dopo le due grandi stagioni con West Ham e Arsenal, si riscatta con una prova solida. Recupera palloni, si mette al servizio della squadra e quasi segna, nel primo supplementare, con una botta da fuori deviata in corner da Sommer
3.5 Trippier Benino quando avanza, meno dietro, dove gli svizzeri non approfittano della sua posizione ibrida. Generoso, ma quando esce l’Inghilterra non perde nulla.
3.5 Foden Ruota alle spalle di Kane e rispetto a Bellingham ha più gamba, ma si perde sempre quando deve trovare soluzioni in grado di aprire la difesa rossocrociata.
3.5 Bellingham Si accende e si spegne a intermittenza per tutti i 120 minuti. Per la verità è molto più spento che acceso, passa un sacco di tempo a lamentarsi con l'arbitro fino a diventare irritante, nei supplementari, dopo un contatto con Shaqiri in cui stramazza al suolo tenendosi il volto. Il suo incedere regale resta un bel vedere. Mezzo punto in più per il rigore segnato, che non è mai un dettaglio in una gara così importante.
3 Kane Trovarsi di fronte questo Akanji non è facile, ma lui scambia da subito il campo per un autoscontro e va a sbattere dappertutto quasi disinteressandosi della palla. Finisce, come un cattivo in un film di Bud Spencer, volando contro il suo allenatore e la panchina dopo l'ennesimo corpo a corpo con il 5 della Svizzera.
3.5 Eze Il più evanescente del trio che il ct inglese mette dopo il gol di Embolo per mischiare le carte.
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Giornata no per Bellingham
4 Shaw Entra per Konsa quando l’Inghilterra è sotto per avere maggior spinta anche da dietro. Il pareggio immediato porta lui e Southgate a più miti consigli. Il resto del tempo lo passa in difesa, dove fa il suo.
4 Palmer Vivace, ma non troppo. Il panchinaro più acclamato del Regno per raddrizzare la barca mette piede in campo e poco dopo l’Inghilterra segna, ma non è merito suo. Un merito non da poco però lo ha: segna il suo rigore, quello che apre la serie.
4 Toney Dentro per Kane non ha occasioni né tempo per mettersi in mostra. Poi, lui che ha un’ottima percentuale realizzativa dal dischetto (92%), ma nessuna esperienza internazionale, va a battere il quarto rigore, che trasforma con freddezza. Sommer intuisce, ma non può arrivarci.
4 Alexander-Arnold Sostituisce Foden a pochi minuti dai rigori. Gli tocca l’ultimo e non lo sbaglia.
4 Southgate Ha il merito di non insistere sullo spartito, noioso e impacciato, delle prime quattro gare, ma a salvarlo alla fine è una giocata individuale. La difesa a tre, un Rice più in palla a schermare il gioco altrui e soprattutto un super Saka, gli garantiscono la semifinale, ma per arrivare in fondo serve un gioco (e quello non lo costruisci in pochi giorni) o le giocate dei campioni: agli ottavi è stato Bellingham, ora Saka. Il prossimo?
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Il ct inglese saluta i tifosi a fine partita