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La centesima di Southgate: ‘Penso solo agli elvetici’

‘La Svizzera è un avversario pericoloso e che sa come stare in campo. La decisione su Bellingham mi è sembrata piena di buonsenso’

5 luglio 2024
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Düsseldorf – Jude Bellingham, dunque, ci sarà. Mentre il gesto inneggiante ai lupi grigi del turco Demiral è stato punito con una squalifica, la mano sui genitali della star del Real Madrid è stata sanzionata con una multa e un ammonimento. Per Gareth Southgate e per l’Inghilterra tutta, un sospiro di sollievo... «Secondo me si è trattato di una decisione piena di buonsenso – ha commentato in conferenza stampa il c.t. dei Tre Leoni –. Quando un ragazzo di quell’età segna un gol come il suo, a maggior ragione nei recuperi di un ottavo di finale, scatta la botta di adrenalina. Jude non aveva cattive intenzioni, soprattutto non contro la panchina avversaria. Con i giocatori parlo tutti i giorni, non c’è motivo per soffermarmi in modo particolare con lui su quanto accaduto. È un ragazzo intelligente ed è consapevole delle conclusioni dell’inchiesta».

Per Southgate, quella con la Svizzera sarà la centesima panchina con la selezione di Sua Maestà. Meglio di lui hanno fatto soltanto Wlater Winterbottom tra i l1946 e il 1962 (139 partite) e Alf Ramsey che tra il il 1963 e il 1974 ne ha collezionate 113 (e una Coppa del mondo)... «È senza dubbio motivo di soddisfazione, ma nel contempo si tratta della statistica meno importante di tutta quest’ultima settimana. Negli anni a venire guarderò a questo momento con orgoglio, ma oggi nella mia testa alberga un unico pensiero: il quarto di finale contro la Svizzera. Non c’è altro che conti».

E in merito all’avversario di turno, Southgate non lesina gli apprezzamenti... «La Svizzera ha sin qui compiuto un eccellente percorso, possiede un modo molto chiaro di stare in campo, con il quale ha messo in difficoltà più di una squadra. Ovviamente, se prendiamo la valutazione dei singoli, quella dell’Inghilterra è nettamente superiore, ma solo perché nessun altro campionato nazionale è in grado di pagare quanto la Premier. Tuttavia, vorrei ricordare a tutti che le partite non si giocano sui bilanci, ma in campo ci vanno degli esseri umani e conta soltanto quanto si riesce a fare nel giorno X. Per quanto ci riguarda, in settimana ho visto cose positive, sappiamo che per superare la Svizzera dovremo proporre un calcio migliore rispetto alle ultime uscite, ma sono convinto che l’essere andati in svantaggio contro la Slovacchia e aver comunque superato il turno abbia rappresentato un ottimo banco di prova».

In queste settimane nelle quali l’Inghilterra non ha performato al meglio delle sue possibilità, molte voci si sono alzate per chiedere la testa del selezionatore... «È la vita, non posso farci nulla. Se occupi uno dei posti più prestigiosi del calcio mondiale, devi aspettarti di essere sottoposto a forte pressione. Quando sei un giovane allenatore, temi che un risultato negativo possa in qualche modo impedire lo sbocciare di una carriera, ma quando arrivi alla mia età, non te ne preoccupi più. Domani avremo l’occasione di raggiungere una nuova semifinale e di continuare a sognare una prima finale al di fuori dei confini inglesi. Questa è l’unica cosa che conta».

Contro la Svizzera non ci sarà Guehi, squalificato, mentre Luke Shaw, fermo da febbraio, torna a disposizione del mister, anche se probabilmente partirà dalla panchina, con Trippier ancora schierato sulla sinistra. Davanti, ci si aspetta l’esplosione di Phil Foden... «Phil ha svolto un lavoro eccellente per la squadra, nonostante abbia dovuto adattare un po’ il suo gioco alla diversa dinamica esistente in Nazionale rispetto a ciò che vive quotidianamente nel City. È stato sfortunato in occasione del gol annullato contro la Slovacchia, ma siamo assolutamente contenti del lavoro svolto grazie alla sua intelligenza di gioco. Certo, lo so che vorrebbe segnare e per quanto mi riguarda, se domani desidera rompere il ghiaccio, ne ha facoltà».

Per quanto concerne l’assetto tattico con il quale affronterà la Svizzera, Southgate non si è sbilanciato, ma ha confermato che l’opzione di difendere a tre non è così peregrina come potrebbe apparire.