Il pressing non funziona? Allora meglio il contropiede

E se per affrontare la Svizzera l’Inghilterra cambiasse modulo, derogando magari dalla classica difesa a quattro? È uno dei suggerimenti che Jacob Steinberg, giornalista del Guardian, prova a offrire per cambiare la dinamica di una squadra dal rendimento sin qui inferiore alle attese. L’attuale 4-2-3-1 non ha per ora fornito le risposte desiderate, per cui si potrebbe passare a un 3-4-3 sullo stile del modulo elvetico. «Walker, Stones e Konsa, quest’ultimo verosimilmente il sostituto dello squalificato Guehi, potrebbero essere i tre centrali, con Trippier che troverebbe così il suo ruolo naturale sulla fascia destra, e Saka sull’altro fronte. In mezzo al campo, Kobbie Mainoo si troverebbe a gestire meno responsabilità in fase di non possesso palla che, come ha sottolineato pure Southgate, rimane il suo punto debole. Davanti, Bellingham si potrebbe avvicinare maggiormente a Kane e questo aumenterebbe la pericolosità dell’attacco. Non sarà una soluzione ideale, ma chi afferma che Southgate non ha a disposizione opzioni alternative si sbaglia».

Tra le accuse mosse al gioco dell’Inghilterra, quella di un pressing inefficace. Secondo il tecnico inglese, la pressione sul portatore di palla avversario rappresenta il fulcro del suo gioco, tuttavia fino a ora i risultati non sono stati molto incoraggianti… «La prima linea difensiva viene saltata con troppa facilità – prosegue Steinberg – e questo destabilizza l’assetto dell’intera squadra. Anche perché in queste prime partite Kane è stato letargico e Bellingham spesso assente. E allora perché continuare a pressare in maniera così confusa e scoordinata? Forse sarebbe opportuno abbassare il baricentro e creare un forte blocco centrale, così da attrarre in avanti gli avversari per poi colpirli in contropiede».

Il fatto che Trippier continui a essere schierato sulla fascia sinistra rappresenta, secondo il giornalista del Guardian, un ulteriore problema. In effetti, Steinberg nota come il fatto di voler rientrare sul suo piede preferito gli faccia perdere tempo di gioco, del quale possono approfittare i difensori avversari per rallentare la manovra inglese. Riportarlo sulla fascia destra aumenterebbe la fluidità e, di conseguenza, la pericolosità offensiva.

Steinberg non lesina critiche al coaching di Southgate, in particolar modo alla poca reattività nelle sostituzioni. L’ingresso alla pausa di Mainoo contro la Slovenia ha migliorato il possesso palla della squadra e, nonostante le sue lacune nel gioco senza palla, al momento attuale le sue qualità risultano superiori ai suoi difetti. Contro la Slovacchia, tuttavia, il primo cambio operato da Southgate è giunto soltanto al 66’ in conseguenza dell'infortunio di Walker e sono trascorsi altri 18’ prima dell’ingresso di Eze, mentre Toney ha visto il campo soltanto al 94’, pochi istanti prima del pareggio di Bellingham. Le opzioni in fase offensiva non mancano, ma occorre saperle sfruttare, trovando pure la possibilità di dare spazio a Trent Alexander-Arnold, secondo Steinberg tra i migliori al mondo nell'esercizio di crossare il pallone.

Infine, il giornalista del Guardian sottolinea la difficoltà di questa selezione a uscire dal basso palla al piede. «In mezzo al campo Declan Rice non si muove con la necessaria velocità, mentre dietro sia Stones, sia Walker faticano a distribuire il gioco. Troppo spesso il pallone finisce a Pickford che va lungo per appoggiarsi su Kane. Deve esistere un modo migliore per avviare l’azione».

Insomma, un’Inghilterra alla quale, nonostante i nomi altisonanti della sua rosa, non mancano i problemi da risolvere. Il tempo a disposizione non è molto e sabato a Düsseldorf capiremo se i consigli di Jacob Steinberg sono stati raccolti e, soprattutto, se Gareth Southgate avrà trovato il colpo di bacchetta magica per trasformare in una luccicante carrozza quella che finora è sembrata una grossa zucca.