Dopo la bella prova offerta contro l’Ungheria, la Svizzera prova a ripetersi con i britannici. Tre punti per la fase a eliminazione diretta
A Dortmund contro la terza del gruppo C (Danimarca, Slovacchia o, perché no, la solita Serbia), oppure a Berlino contro la seconda del gruppo B (verosimilmente Spagna o Italia)? I tifosi della Nazionale svizzera già stanno scandagliando le possibili sistemazioni alberghiere in vista di un ottavo di finale che dopo l’esordio vincente contro l’Ungheria è diventato, se non certo, quantomeno molto probabile. Tuttavia, vendere la pelle dell’orso dopo appena 90’ di gioco potrebbe rivelarsi assai rischioso, oltre che supponente. Prima di pensare a quale sarà la strada da imboccare il prossimo 29 giugno, c’è da timbrare il definitivo passaggio alla fase a eliminazione diretta. Timbro da apporre domani sera a Colonia, battendo la Scozia. Tre punti che permetterebbero di andare a sfidare domenica Francoforte i padroni di casa in un derby la cui posta in palio sarà il primo posto di gruppo e, conseguentemente, la differenza tra una trasferta a Dortmund (in caso di successo) o a Berlino (in caso di sconfitta). Inoltre, una vittoria contro gli scozzesi permetterebbe alla Nati di ottenere, per la prima volta, un doppio successo nei primi due impegni di una fase finale.
Non è che le due selezioni si siano affrontate spesso, sedici volte in tutto, con cinque successi elvetici e otto scozzesi. Negli anni Duemila, l’unico precedente risale a un’amichevole del 2006, vinta dalla Nazionale di Köbi Kuhn con reti di Barnetta, Gygax e Cabanas. Tuttavia, chi ha qualche capello bianco (o di capelli proprio non ne ha più), si ricorderà dell’unico precedente in una fase finale di un grande torneo. Era il 18 giugno 1996 e al Villa Park di Birmingham gli “highlander” si erano imposti 1-0 con rete di Alister Murdoch McCoist. Quella era la Nazionale di Artur Jorge, o di Kubi Türkyilmaz e Marco Grassi se preferite, e quella sconfitta ne aveva decretato l’eliminazione. Ed era stata una vittoria amara anche per gli scozzesi, pure loro estromessi da un torneo che promosse ai quarti di finale Inghilterra e Olanda.
Ma questa è un’altra Scozia e, soprattutto, questa è un’altra Svizzera. Non c’è ombra di dubbio, allo stadio di Colonia i favori del pronostico andranno alla selezione di Murat Yakin: per il valore dei singoli e per una superiorità tecnico-tattica che appare evidente agli occhi di tutti. Tuttavia conviene non prendere sottogamba una selezione che applica un gioco tipicamente britannico, ma adattato da Steve Clarke per avere un maggior possesso palla e più fluidità nella costruzione della manovra.
Una vittoria all’esordio, d’altra parte, non è assoluta garanzia di poter proseguire il cammino. Nonostante l’Europeo a 24 elimini soltanto otto delle selezioni ai nastri di partenza, tre anni fa Slovacchia e Finlandia avevano fatto le valigie dopo tre partite e una vittoria all’esordio.
Murat Yakin non ha alcuna intenzione di prendere sottogamba l'imminente sfida... «La Scozia è una squadra di livello, senz’altro in grado di praticare un buon calcio, come ha dimostrato nel corso delle qualificazioni, in particolare con la vittoria sulla Spagna, Ma è pure reduce da una brutta sconfitta contro la Germania e avrà sicuramente voglia di rifarsi a stretto giro di posta. Deve reagire e sono convinto che reagirà. Noi siamo pronti, ci siamo preparati bene. Senza dubbio, la Scozia ci presserà e questo ci permetterà di trovare spazi per manovrare. Dovremo però essere pronti a correre molto e a non sottrarci ai duelli».
Il tecnico basilese è pronto a sorprendere ancora una volta, come ha fatto sabato contro l’Ungheria? Yakin, ovviamente, non si sbilancia... «Quanto proposto nella prima partita ha lasciato a bocca aperta, per fortuna è andato tutto liscio. La formazione iniziale la vedrete domani. Posso dirvi solo una cosa: aspetto questa partita con impazienza. Sabato abbiamo percepito il sostegno dei nostri tifosi e in più stavolta ci sarà la marea degli scozzesi, per cui vivremo una partita in un ambiente fantastico».
Persente in conferenza stampa pure Manuel Akanji, il quale ha sottolineato la prestazione della Scozia contro la Gemania... «Non è certo stata la loro miglior partita, tuttavia non va dimenticato che hanno dovuto giocare tutto il secondo tempo con un uomo in meno. La chiave della nostra prestazione? Crederci come abbiamo fatto sabato contro i magiari ed essere pronti fin dal primo secondo di gioco ad affrontare i duelli».
Quali che siano le condizioni del terreno da gioco... «Siamo professionisti – ha tagliato corto Yakin –, giochiamo a calcio in qualsiasi condizione. Lo stato del terreno o le condizioni ambientali non faranno differenza».