I rossocrociati non riescono a difendere il titolo del 2022 e del 2023: oro all'Australia, Germania seconda a meno di 1 secondo, bronzo per l'Italia
Ai Mondiali di Zurigo, la Svizzera doppia detentrice del titolo iridato ha chiuso soltanto all'ottavo posto la gara a cronometro a squadre miste. Nuovi campioni del mondo sono gli australiani, che al termine dei 52,7 km del tracciato con partenza e arrivo sulla Sechseläutenplatz hanno preceduto la Germania di soli 85 centesimi di secondo. Il bronzo è andato invece all'Italia, che ha accusato poco più di otto secondi di ritardo.
Le speranze svizzere di medaglia, già ridotte all'osso dopo il forfait di Marlen Reusser, Stefan Küng e Mauro Schmid, sono definitivamente svanite dopo meno di cinque minuti di corsa, quando Johan Jacobs – sulla prima salita – non è riuscito a tenere il ritmo dei compagni Stefan Bissegger e Fabian Weiss. Il terzetto maschile ha consegnato il testimone a quello femminile mentre la Svizzera si trovava al nono posto. In seguito, Elise Chabbey, Noemi Rüegg e Jasmin Liechti sono riuscite a recuperare una posizione in classifica, ma hanno comunque terminato la prova con un ritardo dai vincitori piuttosto significativo, pari a quasi tre minuti (2'52" per la precisione). Il team rossocrociato non ha dunque saputo difendere il titolo conquistato lo scorso anno a Glasgow (Scozia) e nel 2022 a Wollongong (Australia), quando – composto da atlete e atleti ben più competitivi, non aveva lasciato scampo agli avversari.
La lotta per le medaglie, a Zurigo, si è rivelata assai serrata: gli australiani Michael Matthews, Ben O'Connor, Jay Vine, Grace Brown, Brodie Chapman e Ruby Roseman-Gannon si sono come detto imposti sui tedeschi davvero per un soffio, meno di un secondo: Marco Brenner, Miguel Heidemann, Maximilian Schachmann, Franziska Koch, Liane Lippert e Antonia Niedermaier. Terzo gradino del podio per gli italiani Filippo Ganna, Edoardo Affini, Mattia Cattaneo, Elisa Longo Borghini, Soraya Paladin e Gaia Realini, staccati al traguardo di 8"25.
Un errore grossolano è stato commesso dalla giuria: nella zona del cambio a metà percorso, quando stava per arrivare il terzetto maschile algerino, i commissari hanno dato il segnale di partenza al trio femminile della squadra del World Cycling Centre invece che alle cicliste della nazionale nordafricana. Le algerine sono poi riuscite a scattare solo dopo qualche minuto per colpa della confusione generata dal grave sbaglio dei giurati. Gran parte degli intermedi, da quel momento in poi, risultavano dunque del tutto falsati, coi migliori tempi provvisori dati inizialmente al team del World Cycling Centre per essere in seguito ricalcolati a favore dell’Estonia.