Ciclismo

Davide Bais doma il Gran Sasso

Una lunghissima cavalcata di 215 km venerdì al Giro d'Italia premia tre coraggiosi fuggitivi

12 maggio 2023
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Va all’italiano Davide Bais, portacolori della wild card Eolo-Kometa diretta da Alberto Contador e Ivan Basso - giustamente euforici a fine giornata - il successo nella prima tappa con arrivo in salita del Giro d’Italia 2023, che si è chiusa a Campo Imperatore (Gran Sasso) a quota 2’130 metri dopo una lunghissima fuga – ben 215 km – condotta in porto da tre coraggiosi fuggitivi.

Insieme al venticinquenne trentino Bais – alla sua prima vittoria da professionista – c’erano anche il ceco Karel Vacek (Team Corratec) e l’altro italiano Simone Petilli (Intermarché), che hanno concluso al secondo e al terzo posto. Bais, che nella cavalcata del trio è quello che aveva speso meno, è stato il più furbo negli ultimi duecento metri.

In una frazione (la settima di questa edizione) per il resto noiosa e priva di qualsivoglia emozione, enorme è stato il vantaggio raggiunto dagli attaccanti, che a un certo punto di questa tappa appenninica vantavano un margine addirittura superiore ai tredici minuti. In quel momento, il lecchese di Bellano Simone Petilli, 30 anni, era virtualmente la nuova maglia rosa.

Nei chilometri conclusivi - percorsi lungo un’infinita salita con pendenze fino al 13% e fra due muri di neve - gli inseguitori hanno ad ogni modo serrato le fila e, spingendo come mai avevano fatto durante l’intera giornata, sono riusciti a recuperare alcuni minuti sui tre eroici fuggitivi, nessuno dei quali aveva mai vinto da professionista.

«In salita non ero certo il più forte», ha dichiarato il vincitore di giornata, «dunque aspettavo di giocare le mie carte allo sprint. È il mio primo successo, e davvero non me l’aspettavo., anche perché ero partito il mattino credendo di dover aiutare nel finale Lorenzo Fortunato, il mio capitano».

Quarto al traguardo, con tre minuti e quindici secondi di ritardo, è stato il campione del mondo Remco Evenepoel: il belga è riuscito a precedere lo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma), che ha chiuso la prova col suo stesso tempo. Al comando della classifica generale del Giro d’Italia numero 106 c’è sempre il norvegese Andreas Leknessund (Dsm) con 28 secondi di vantaggio proprio su Evenepoel, portacolori della Soudal-Quickstep. Quella conclusa in quota a Campo Imperatore avrebbe potuto rivelarsi una tappa capace di modificare le gerarchie della corsa, invece alla fine non è cambiato in pratica nulla.

«Temevo arrivassero alcuni attacchi», ha detto al termine della scalata il leader della corsa. «Sono quindi felice di essere ancora in rosa stasera».