CICLISMO

Vince Pedersen, beffa per De Marchi e Clarke

I due fuggitivi ripersi a 200 metri dal traguardo di Napoli. Leknessund rimane in maglia rosa. Domani arrivo al Gran Sasso d'Italia

11 maggio 2023
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Duecento metri su 162 chilometri. È l’inezia mancata ad Alessandro De Marchi e Simon Clarke per giocarsi la vittoria nella sesta tappa del Giro d’Italia, partita e conclusasi a Napoli. Duecento metri, quelli che separavano dal traguardo i due fuggitivi quando su di loro è piombato il plotone, con Fernando Gaviria già proiettato nella volata. Il colombiano, però, è partito un po’ troppo presto e alla fine si è fatto saltare dal danese Mads Pedersen che ha così conquistato la sua prima vittoria al Giro d’Italia. Alla fine, tante lacrime (per Clarke) e tanta amarezza (per De Marchi). Significative le parole dei protagonisti: «Essere ripresi a così pochi metri dal traguardo spezza il cuore – ha affermato l’australiano –. Facciamo tantissimi sacrifici per questo mestiere, era da tempo che speravo in una vittoria al Giro e vedersela sfuggire di mano in questo modo è devastante. Contro Alessandro non ho nulla da dire, senza di lui non sarei mai arrivato fin qui. Ci vuole anche un pizzico di fortuna, lo scorso anno al Tour l'avevo avuta, questa volta no». Dal canto suo, De Marchi ha ricordato come «nel ciclismo a volte per sperare di vincere occorre rischiare di perdere. Sapevo che Simon era più veloce di me, per cui nel finale ho dovuto tatticheggiare per cercare a fargli prendere la volata da lontano e provare a saltarlo».

I due sono stati in fuga praticamente tutto il giorno. Il primo a partire è stato proprio l’italiano nei primissimi chilometri di giornata. Gli si sono accodati subito Francesco Gavazzi, il francese Alexandre Delettre, Simon Clarke e il britannico Charlie Quarterman. I cinque hanno trovato una buona intesa che ha fatto lievitare il loro vantaggio fin sopra i 5’. A una trentina di chilometri dall’arrivo Quarterman, Gavazzi e Delettre hanno perso contatto e si sono fatti fagocitare da un plotone che ha faticato molto più del previsto per andare a prendere anche i due superstiti. A 8 km dal traguardo, il vantaggio dei due si aggirava ancora attorno al minuto e ci è voluto tutto l’impegno delle squadre dei velocisti per chiudere il buco.

Alla fine, come detto, sulla linea del traguardo l’ha spuntata l’ex campione del mondo Pedersen che ha preceduto l’italiano Jonathan Milan e il tedesco Pascal Ackermann. Grazie al successo di Napoli, il danese è diventato il ciclista numero 104 a vincere una tappa al Giro, al Tour e alla Vuelta. Non muta la classifica generale, con il norvegese Andreas Leknessund sempre in maglia rosa, con un vantaggio di 28” sul belga Remco Evenepoel. La classifica dovrebbe però subire un primo importante scossone nella frazione che domani porterà da Capua al Gran Sasso d’Italia (Campo Imperatore), con due gran premi della montagna di seconda categoria e l’arrivo di prima categoria ai 2’130 metri della stazione sciistica appenninica. L’ultima salita ha una lunghezza di 26,4 km con una pendenza del 3,4%, ma un finale con picchi anche al 13%.