L'australiano torna al successo dopo un digiuno di 300 giorni e sul traguardo di Melfi si aggiudica la terza tappa della corsa rosa
Era uno dei favoriti e non si è smentito. La terza frazione del Giro d'Italia 2023 è stata vinta dall'australiano Michael Matthews a capo di una volata lunghissima sul traguardo di Melfi. Ha preceduto l'ex campione del mondo Mads Pedersen che nei chilometri conclusivi aveva fatto lavorare parecchio la Trek per farsi portare nella posizione migliore sul rettilineo d'arrivo. «Sono venuto al Giro con l'obiettivo di vincere una tappa – ha affermato a fine gara un Matthews a bocca asciutta da 300 giorni – e ci sono riuscito già al terzo giorno. Purtroppo non ho potuto indossare la maglia rosa, ma aggiudicarsi una frazione al Giro rimane sempre un grande risultato».
In classifica generale non cambia praticamente nulla, con la maglia rosa che rimane sulle spalle di Remco Evenepoel, il quale conquista comunque un secondo supplementare su Primoz Roglic in occasione di un traguardo volante.
La tappa partita da Vasto, in Abruzzo, ha visto cadere anche le prime gocce d'acqua sul Giro 2023. La pioggia è arrivata nel finale di giornata, ma a dire il vero non ha scombussolato le carte in tavola. La frazione è scivolata via, come spesso accade nella prima settimana di una grande corsa a tappe, senza grossi sussulti. A caratterizzare la giornata è stata la fuga a due animata dall'italiano Konychev e dal serbo Stojnic, tra l'altro compagni di squadra al Team Corratec. I due, che probabilmente speravano nell'aiuto di qualche altro intrepido, sono partiti praticamente al primo metro di gara e si sono sciroppati circa 180 km di fuga. Il gruppo, ovviamente, li ha lasciati fare, tanto che il loro vantaggio ha sfiorato i 7’. Quando il plotone ha deciso di reagire, il margine si è velocemente sciolto, ma comunque i due sono rimasti a bagnomaria fino all'attacco del primo dei due Gpm di giornata, il Valico dei laghi di Monticchio (3ª categoria), a una quarantina di chilometri dall'arrivo. Una salita (6,3 km) che ha fatto male soprattutto ai velocisti, anche perché la Jayco di Matthews ha iniziato a preparare il terreno in vista di una possibile volata. A breve giro di posta è arrivato anche il secondo Gpm, il Valico La Croce (4ª categoria) che ha ulteriormente messo a mal partito le ruote veloci. Al termine della lunga discesa, la Jayco ha ripreso in mano le redini della trappa, per cederle nei chilometri finali alla Trek di Pedersen. Il danese nulla ha potuto, però, contro lo spunto di Matthews, invero partito molto lungo e che ha rischiato di impiantarsi proprio sul più bello.
Martedì, prima frazione insidiosa, con l'arrivo a Lago Laceno dopo tre Gpm di seconda categoria.