Calcio

Il Lugano alla caccia della quarta semifinale

Coppa Svizzera, mercoledì i bianconeri tornano a Bienne, dove dieci anni fa avevano conquistato la promozione in Super League. Infermeria affollata

25 febbraio 2025
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Reduce dalla sconfitta di domenica al Wankdorf di Berna, nonostante una buona prestazione collettiva, il Lugano si appresta a tornare “sulla strada”, per la versione 2.0 di quel tour “on the road” che tra fine estate e inizio inverno lo aveva costretto a un’interminabile serie di settimane inglesi, durante le quali aveva alternato gli impegni di Super League con quelli di Coppa Svizzera e, soprattutto, di Conference League. E adesso, si riparte.

Dopo aver schivato gli spareggi europei grazie alla brillante fase a girone unico autunnale, i bianconeri riprendono a giocare ogni tre giorni, a partire dalla sfida di mercoledì alla Tissot Arena di Bienne. In palio, l’accesso alle semifinali di Coppa Svizzera, manifestazione nella quale Mattia Croci-Torti punta a una storica quarta finale consecutiva. Poi, dopo la Coppa arriverà anche la Conference, con gli ottavi di finale e la trasferta, per fortuna non particolarmente esigente dal profilo del dispendio energetico, in Slovenia per affrontare il Celje.

Ma quella europea è musica di settimana prossima, ora occorre pensare alla Coppa Svizzera, che i bianconeri affrontano con in bocca il gusto della rivincita, dopo le ultime due sconfitte in finale, in particolare quella dello scorso giugno, finita dopo un’interminabile serie di rigori e tre match ball non concretizzati. E che, come da tradizione consolidata, vivono a bordo di un torpedone: nelle ultime quattro edizioni (dal 2021 a oggi), il Lugano ha disputato 19 partite (finali escluse), 16 delle quali lontano da Cornaredo! L’ultima volta in cui è sceso in campo davanti al pubblico amico risale al 9 novembre 2022, in occasione della vittoria 1-0 (gol di Bottani) contro il Winterthur negli ottavi di finale.

Sulla strada dei ticinesi, la sorte ha posto quella che sulla carta è la più debole tra le avversarie rimaste in lizza, l’unica impegnata in Promotion League. Tuttavia, negli ultimi anni Croci-Torti ha maturato esperienza a sufficienza per sapere che proprio queste possono essere le sfide più difficili da interpretare. Trovare il giusto approccio mentale contro Young Boys o Basilea è un gioco da ragazzi, altro discorso è riuscire a focalizzarsi quando di fronte ci si trova una compagine di due categorie inferiore… «Sappiamo benissimo che non dovremo andare a Bienne pensando di fare i fenomeni – afferma il tecnico momò –. Siamo più forti e questo è scontato, ma loro non ci regaleranno nulla e dovremo prendere l’impegno con la massima serietà, perché basta un attimo per ritrovarsi in difficoltà».

Dopo dodici risultati positivi in tredici partite, nelle ultime tre uscite il Bienne ha balbettato, sconfitto domenica 1-0 a Bulle, risultato costatogli la vetta della classifica a favore del Kriens, e due settimane fa a Delémont (5-1), risultati in mezzo ai quali ha inserito il successo casalingo, pure per 5-1, contro il Vevey. «Si tratta comunque di una squadra di vertice in Promotion e di sicuro non si trova lì per caso. Prima di decidere se mettere mano alla panchina, dovrò capire come i ragazzi sono usciti dalla sfida di Berna. Bisognerà valutare e poi decidere chi di loro sarà più adatto per affrontare un avversario comunque non semplice».

Le ultime notizie dall’infermeria bianconera parlano di un tasso di occupazione piuttosto elevato. Va da sè che mercoledì a Bienne non ci sarà Ignacio Aliseda (una risonanza magnetica di controllo è stata predisposta per il weekend), così come Milton Valenzuela (flessore) e Martim Marques (ginocchio), i quali hanno comunque ripreso la preparazione con la squadra. Fuori anche Mattia Bottani, vittima di un problema al ginocchio nella rifinitura precedente la trasferta a Berna, così come Bislimi (squalificato e vittima di una distorsione al ginocchio che lo terrà fuori anche domenica contro lo Zurigo) e Grgic (dolore a un polpaccio), pure loro sottoposti a risonanza magnetica. Infine, da valutare all’ultimo momento le condizioni di Mattia Zanotti, vittima di una contusione al ginocchio destro.

La compagine diretta dal franco-algerino Samir Chaibeddra Tani è piuttosto giovane e oltre a Beyer – ex punta titolare all’Yverdon – ha un solo vero elemento di esperienza in Freddy Mveng, svizzero-camerunese che ha vestito anche le maglie di Sion, Neuchâtel Xamax, Wohlen e Losanna e che a Bienne agisce soprattutto davanti alla difesa. La buona posizione in classifica gli uomini di Tani l’hanno costruita soprattutto tra le mura di casa, con una sola sconfitta in dieci partite, guarda caso proprio contro quel Bulle diventato una sorta di nemesi della compagine bernese.

Il Lugano è la squadra affrontata con maggiore frequenza dal Bienne. Quella di mercoledì sarà la 108ª volta, con un bilancio complessivo di 29 vittorie bernesi, 33 pareggi e 45 successi bianconeri. La vittoria che ha scritto una pagine indelebile di storia, però, risale al 25 maggio 2015. Quella sera furono festeggiati due addii: quello del Bienne al vecchio stadio della Gürzelen, ma soprattutto quello del Lugano alla Challenge League. Grazie alle reti di Salvatore Guarino al 68’ e di Orlando Urbano all’86’, i bianconeri di Livio Bordoli conquistarono la promozione in Super League, palcoscenico in queste ultime dieci stagioni calcato con sempre maggior successo, fino a ritrovarsi al comando della classifica dopo 25 giornate, seppure in compagnia di Basilea, Lucerna e Servette, in quello che è senza dubbio il campionato più “tirato” della storia del calcio elvetico.