Champions League, i campioni svizzeri presi a schiaffi dalla compagine di Gasperini. Gialloneri inguardabili e ancora alla ricerca del primo punto
Se contro l’Inter, lo Young Boys aveva fornito una buona prestazione e si era dovuto dichiarare sconfitto soltanto al 93’, contro l’Atalanta, seconda formazione italiana in visita al Wankdorf in questa edizione di Champions League, non c’è stata partita e i gialloneri hanno rimediato una figura barbina. Dopo cinque partite, i campioni svizzeri rimangono alla ricerca del primo punto in una competizione per il momento veicolo soltanto di amarezze.
Che contro l’Atalanta sarebbe stata una partita difficile lo sapevano tutti, da Joël Magnin all’ultimo dei massaggiatori. Tuttavia, si sperava che in campo la differenza potesse essere assottigliata dal fatto di giocare davanti al pubblico amico e su un terreno sintetico al quale i bergamaschi non erano abituati. Ma i nerazzurri hanno impiegato davvero poco per adattarsi alle condizioni e hanno approfittato in maniera chirurgica di uno Young Boys che ci ha messo molto del suo per rendere la vita facile agli uomini di Gasperini. I quali sono penetrati come nel burro in una difesa giallonera assolutamente inguardabile e che ha lasciato enormi praterie alle incursioni di Retegui e compagni. Il colpo di testa con il quale Ganvoula ha momentaneamente pareggiato la contesa tre minuti dopo un primo centro del nazionale italiano nato in Argentina, è stato soltanto un abbozzo di sorriso in una serata per il resto tristissima. De Ketelaere è stato l’assoluto protagonista della partita. Con le sue verticalizzazioni, ha tagliato in due a piacimento la difesa bernese per mandare in rete Retegui per lo 0-1 e Kolasinac per l’1-3 (entrambi partiti in solitaria da metà campo), ha poi servito sui piedi di Retegui il pallone dell’1-4 e ha messo il timbro personale sull’1-2 e sull’1-5. Due reti e tre assist, una serata perfetta. La supremazia della Dea non si può ovviamente discutere, ma va comunque sottolineato come lo Young Boys abbia facilitato il compito all’avversario, in particolare con una disposizione difensiva che definire “da rivedere” è eufemistico: sulle due imbucate di De Ketelaere i due centrali si sono fatti trovare impreparati, sul primo sigillo del belga, Von Ballmoos si è lasciato sfuggire il pallone, sul quarto gol Lauper ha dormito e si è fatto rubare un pallone che sembrava poter controllare, mentre sul quinto la conclusione di De Ketelaere è stata deviata in rete da Camara. Tutti errori che, va da sè, non sono ammissibili se l’obiettivo è di giocare alla pari con una compagine capace pochi mesi fa di alzare al cielo il trofeo dell’Europa League e che attualmente occupa la seconda posizione in Serie A. L’1-4 alla pausa ha ovviamente messo in fresco lo champagne della terza vittoria atalantina e smorzato il tono agonistico di un secondo tempo nel quale è successo ben poco, al di là del quinto gol in apertura e del sesto al 90’ con un’azione personale di Samardzic in mezzo a quattro difensori gialloneri. Con sei punti di ritardo sulla zona qualificazione, il sogno dell’accesso agli spareggi è praticamente svanito. Per chiudere la fase a girone unico, allo Young Boys rimane la trasferta a Stoccarda l’11 dicembre, poi a gennaio quella a Glasgow contro il Celtic, prima del commiato casalingo contro la Stella Rossa Belgrado.
Dopo due sconfitte nelle ultime tre partite di Champions League, Kylian Mbappé e il Real Madrid, campioni d’Europa in carica, affrontano questa sera la sfida più importante del loro inizio di stagione: dovranno raccogliere punti dalla trasferta di Liverpool in assenza di Vinicius. Il re d’Europa è con le spalle al muro. Un muro rosso, che ha visto alcune delle più grandi squadre rompersi i denti. Decimati dagli infortuni (Carvajal, Tchouameni, Rodrygo, Vinicius...), le merengues, che vantano 15 Champions League, devono vincere ad Anfield o, per lo meno, evitare la terza sconfitta in cinque partite, che complicherebbe notevolmente la rincorsa al 16° titolo, obiettivo fissato in estate all’arrivo di Kylian Mbappé.
Il Real, imbattuto negli ultimi otto incontri con il club inglese, comprese le due finali di Champions del 2018 e del 2022, ha certamente la storia dalla sua parte. Ma il momento è favorevole ai Reds, autori di un inizio di stagione quasi perfetto sotto la guida del loro nuovo allenatore, Arne Slot, con 16 vittorie su 18 partite tra Inghilterra ed Europa.
In testa alla Premier League e alla classifica di Champions, il Liverpool è l’unica squadra ad aver vinto i primi quattro impegni della competizione continentale, battendo il Milan (3-1), il Lipsia (1-0), il Bologna (2-0) e il Bayer Leverkusen (4-0). L’ultima sconfitta in casa in Europa? Il 21 febbraio 2023, contro il Real (5-2). Quella sera, nonostante fossero in vantaggio 2-0 dopo 15 minuti, i Reds finirono per affogare nella furia madrilena, guidata dagli irresistibili Benzema e Vinicius, che segnarono due volte ciascuno. Né il francese, partito per l’Arabia Saudita, né il brasiliano, infortunato alla coscia, saranno a disposizione per sostenere Kylian Mbappé, che i tifosi sperano possa rinascere in questo scontro cruciale dopo i flop contro Barcellona (4-0) e Milan (3-1) e un periodo complicato dentro e fuori dal campo.
Tra le altre partite della seconda serata del quinto turno, da segnalare la sfida della Juventus in quel di Birmingham. La Vecchia Signora conta due punti in meno dell’Aston Villa e quello al Villa Park sarà un test probante per una compagine reduce dalle mille critiche raccolte dopo la brutta prestazione offerta contro il Milan. L’Atletico Madrid, attualmente al 23° posto, è soltanto a un punto dai bianconeri, per cui un passo falso a Birmingham potrebbe costare molto caro in una classifica che prima delle partite di ieri sera vedeva 14 squadre, dal Mancehster City 10° all’Atletico 23°, racchiuse in un solo punto.
Reti: 9’ Retegui 0-1. 11’ Ganvoula 1-1. 28’ De Ketelaere 1-2. 31’ Kolasinac 1-3. 39’ Retegui 1-4. 56’ De Ketelaere 1-5. 90’ Samardzic 1-6.
Young Boys: Von Ballmoos; Blum, Camara, Lauper, Hadjam (78’ Athekame); Ugrinic, Niasse, Lakomy (46’ Males); Colley (46’ Virginius), Ganvoula (60’ Itten), Monteiro (67’ Elia).
Atalanta: Carnesecchi; Kossounou, Hien (80’ Godfrey), Kolasinac (75’ Tolói); Cuadrado, De Roon, Mario Pasalic, Ruggeri; De Ketelaere (75’ Palestra), Brescianini (63’ Samardzic); Retegui (63’ Zaniolo).
Arbitro: Lukjancukas (Lituania).
Note: 31'500 spettatori. Ammoniti: 44’ Colley, 45’ Brescianini, 73’ Elia.