Il presunto aggressore fornisce però una versione dei fatti che si discosta parecchio da quella sostenuta dalla presidenza del club
Si fanno sempre più tesi i rapporti fra la dirigenza dell'Ac Bellinzona e i suoi tifosi più caldi, i Boys, che da tempo sono in aperta polemica con l'attuale linea di gestione del club. Uno di oro, infatti, – stando alla versione fornita da diversi organi di stampa nel pomeriggio di venerdì e confermata dal presidente granata Brenno Martignoni Polti - avrebbe aggredito e colpito al volto Pablo Bentancur, che sarebbe poi stato medicato al pronto soccorso e dichiarato inabile al lavoro per una settimana. L'episodio, già di per se clamoroso, risulterebbe ancor più eclatante perché l'aggressore, oltre che ultrà, sarebbe anche un avvocato e un membro di comitato del settore giovanile granata. L'aggressione sarebbe avvenuta martedì durante una seduta del testé citato comitato al culmine di un diverbio e – stando a quanto sostengono i vertici societari granata, che abbiamo sentito al telefono – davanti a diversi testimoni.
La controparte, che parimenti siamo riusciti a raggiungere telefonicamente in serata, fornisce però una versione dei fatti che si discosta parecchio da quella sostenuta dalla presidenza del club. Il presunto aggressore ammette che martedì nel corso della suddetta riunione di comitato ci siano state delle tensioni fra lui e il dirigente granata, ma nega recisamente di aver mai colpito Pablo Bentancur, sostenendo che sia stato invece il dirigente uruguaiano a rivolgergli ripetutamente delle intimidazioni.
Intanto, è giunta anche una notizia relativa a un episodio risalente allo scorso mese di luglio, quando un dipendente del Comune di Bellinzona sarebbe stato aggredito verbalmente da Pablo Bentancur nel corso di una discussione sorta intorno all'utilizzo da parte della squadra di una porzione di campo che era invece stata chiusa per consentire al manto erboso, dopo un trattamento, di riprendersi nel modo migliore. Il dirigente del club avrebbe offeso la controparte in modo così pesante da indurre la vittima ad adire le vie legali e l'Ente Sport a indirizzare una lettera a Bentancur avvisandolo che – se mai dovesse verificarsi un altro episodio del medesimo tenore – gli verrebbe recapitata una diffida che gli impedirebbe di accedere ai campi sportivi di proprietà del Comune.