È l'ordine impartito ai giocatori da Thomas Häberli, tecnico del Servette, alla vigilia del match di ritorno contro il Chelsea
Dopo la sconfitta 2-0 subita nell'andata del playoff di Conference League a Stamford Bridge, la missione per il Servette, in campo giovedì alle 20.30, non si presenta certo facile. Però, il tecnico granata Thomas Häberli ritiene che la sua squadra abbia qualche chance di qualificazione: «Bisogna sempre crederci», spiega il cinquantenne. Certo è che il Chelsea, forte del risultato della scorsa settimana e del suo organico extra large (a libro paga ci sono una cinquantina di giocatori), mette davvero paura. Inoltre, i romandi sono privi di un autentico goleador, e ciò certo non aiuta.
«Non abbiamo perso 4 o 5 a zero», dice Thimoté Cognat, centrocampista francese del Servette, pure lui abbastanza possibilista, «e se riusciremo a segnare presto, l'impresa non sarà per forza impossibile». Allo Stade de Geneve è previsto il tutto esaurito, con 28mila presenti di cui 1'200 sostenitori dei Blues. A favore dei padroni di casa potrebbe schierarsi pure il terreno di gioco, in precarie condizioni a causa di un fungo.
Partita della vita per il San Gallo, che va in Turchia come il Lugano. I biancoverdi, sul campo del Trabzonspor alle 19, ripartono dallo 0-0 con cui si era chiusa la gara di andata al Kybunpark. I sangallesi guidati da Enrico Maassen sono in cerca di una qualificazione alle Coppe continentali 11 anni dopo l'ultima esperienza, quando furono capaci di accedere all'Europa League dopo aver eliminato nel playoff lo Spartak Mosca. «Tutto è ancora aperto», ritiene il tecnico degli svizzeri orientali. In effetti, andare a vincere in Turchia, per quanto arduo, non è impossibile: lo hanno dimostrato del resto il Lugano lo scorso anno (sul campo del Besiktas) e lo Young Boys, impostosi l'altroieri in casa del Galatasaray.