Nello stadio amico di Abidjan, Kessié e compagni trionfano in rimonta sulla Nigeria: 2-1
Dopo un percorso a dir poco rocambolesco, la Costa d'Avorio ha alzato al cielo ad Abidjan la Coppa d'Africa. Ripescata fra le migliori terze dopo la fase a gironi, in cui ha subito ben due sconfitte (che sono costate il posto al Ct Gasset), la squadra padrona di casa ha poi superato i turni successivi grazie a rimonte operate nei minuti conclusivi, e spesso ricorrendo pure a supplementari e rigori.
Si tratta di un successo sudato e meritato, specie perché durante tutta la finale contro la Nigeria sono stati proprio gli ivoriani a fare la partita. Era però, come spesso accade, un possesso sterile – solo un'occasione e mezza per gli Elefanti nel primo tempo – e dunque più pagante si è rivelata in un primo tempo la tattica della Nigeria, che difendeva e ripartiva appena ne aveva occasione. E a passare in vantaggio, al 37‘, sono stati proprio gli ospiti, grazie a un colpo di testa di William Troost-Ekong, servito bene dalla bandierina.
Nella ripresa, come c'era da aspettarsi, il match è proseguito sulla stessa falsariga, dato che gli ivoriani erano costretti a recuperare. La prima vera occasione dei padroni di casa, però, arriva solo al 61’: è un gran tiro da lontano di Kossounou che Il portiere nigeriano Nwabali devia in angolo. E proprio dal corner seguente scaturisce la rete del pareggio: è l'ex milanista Franck Kessié, anche lui con una capocciata, a rimettere in corsa la Costa d'Avorio.
A firmare il 2-1 e lo storico trionfo casalingo per la Costa d'Avorio ci pensa all'81' Haller – tornato da poco a giocare dopo una lunga assenza per una grave malattia –, che acrobaticamente corregge di prima un cross a mezza altezza dalla sinistra su cui il portiere rivale non può fare nulla. Per gli Arancioni si tratta del terzo trionfo continentale, dopo quelli del 1992 e del 2015.