Il difensore brasiliano, ex Barcellona e Psg, è accusato in Spagna di aver violentato una ragazza in una discoteca
Un tribunale spagnolo ha richiesto nove anni di prigione per il calciatore Dani Alves, accusato di aver violentato una giovane donna in una discoteca di Barcellona. L'accusa ha richiesto pure un indennizzo a favore della vittima di 150mila euro e il divieto per il calciatore di avvicinarsi alla ragazza. Alves, ex giocatore del Barcellona, del Psg e di altre squadre, si trova in detenzione provvisoria dallo scorso gennaio in un carcere non lontano dalla capitale catalana. Incolpato di aggressione sessuale, categoria penale che in Spagna comprende anche lo stupro, il brasiliano sarà processato in data da stabilire. L'atleta quarantenne è stato accusato da una giovane donna di averla violentata alla fine del mese di dicembre del 2022 nei bagni di una discoteca di Barcellona. Alves nega ogni accusa.
La giustizia spagnola si è più volte rifiutata di concedere la scarcerazione di Dani Alves in attesa del processo, a causa di un elevato rischio di fuga dell'accusato, specialmente verso il Brasile, Paese che di norma non estrada i fuggiaschi che laggiù si rifugiano. Il calciatore ha più volte cambiato versione circa l'episodio in questione: in un video diffuso all'inizio di gennaio, addirittura, sosteneva di non aver mani nemmeno incontrato la ragazza. Lo avrebbe fatto, ha detto in seguito, per non mettere in pericolo il suo matrimonio. Fra i più titolati giocatori della storia, il brasiliano nel suo periodo al Barcellona (2008-2016) ha messo in bacheca ben 23 trofei.