Il Bellinzona venerdì sera cercherà la sua prima vittoria in campionato in quel di Neuchâtel, squadra ben più incisiva rispetto alla scorsa annata
Lo scarno bottino racimolato in campionato non può essere sinonimo di una nuova stagione fallimentare, ma la situazione inizia a essere allarmante. Più cauto rispetto a dodici mesi or sono, il Bellinzona ha manifestato una palese difficoltà a mettere in cascina punti: spesso, bisogna ammettere, ha affrontato squadre più attrezzate. E che puntano alla promozione. L’unico acuto è tuttavia stato in Coppa Svizzera... Quell’entusiasmo è sfumato nel giro di pochi minuti contro il Thun. La battuta d’arresto rimediata lo scorso venerdì in quel del Comunale è stata emblematica. La ciurma allenata da Sandro Chieffo ha commesso «errori abbastanza gravi – ha commentato Dragan Mihajlović –, che paghiamo caro. Non sfruttando le occasioni a nostra disposizione, raccogliamo poco seppur l’atteggiamento sia positivo». La compagine sopracenerina ha incassato quattro sconfitte e strappato un ‘solo’ punto in casa del (neopromosso) Baden. A scanso della penultima posizione in classifica, il clima rimane sereno. «La strada imboccata rispecchia la volontà del mister. Ho calcato parecchi campi e conosciuto altrettanti coach: continuando a lavorare in armonia la musica cambierà. L’anno scorso l’inizio è stato promettente, eppure il finale è stato pessimo. Non è tutto così negativo, la squadra è motivata e segue un’unica direzione».
La truppa di Chieffo si è inabissata in classifica, precipitando in una spirale negativa da cui sembra difficile riemergere. A immagine della scarsa vena realizzativa (soltanto due reti insaccate, sinonimo di peggior attacco di tutto il campionato) e della non impeccabile difesa. La compagine dirimpettaia sembra infatti raramente chiamata a forzare la mano onde assicurarsi il bottino. Una costante non ancora risolta, anche se la squadra della capitale non ha mai palesato una lampante inferiorità. A costare parecchio caro sono risultati molti errori individuali in fase di copertura. E offensiva. «Nell’ultima di campionato si è faticato a trovare un equilibrio... Un’identità. La reazione non è mancata, ma si è peccato in area. I gol sono pochini e, ovviamente, influiscono sul risultato; in quelli che subiamo, invece, mostriamo troppa leggerezza e approssimazione. Bisogna essere più compatti nell’arco di tutta la partita (e non solo quando il punteggio è sfavorevole) in modo da riuscire a mettere fieno in cascina, anche solo un punto che smuova la classifica. La vittoria non tarderà».
I propositi sono buoni, ma forse manca ancora un po’ di stabilità. Come dimostrano i numerosi inserimenti in area, spesso poco fruttuosi, o le disattenzioni nell’imbastire la manovra. Il (poco) mordente si tramuta in una scarsa ispirazione nei sedici metri. «Questa serie negativa comporta una pressione del risultato, ma non è un male: permette di capire che bisogna incamerare punti. E magari badare di più alla difesa; in questa categoria è facile sbilanciarsi, subire fulminee ripartenze». Il Bellinzona sarà chiamato a riproporre la prestazione sciorinata in quel di Sion, in cui è stato compatto e aggressivo. Il mercato non è ancora chiuso, bisognerà trovare un sostituto di Matias Ocampo, ma la rosa «è comunque di qualità. La gioventù comporta (inevitabilmente) un manco di esperienza, ma bisogna permettere loro di assimilare dettami tattici e fisici del cambio di categoria. A noi aiutarli a crescere in modo da instillare un clima più sereno e di fiducia. E cambiare la rotta».
Questo venerdì il Bellinzona sarà ospite del Neuchâtel, capace di effettuare una vera e propria metamorfosi rispetto all’ultima stagione: i rossoneri hanno già messo nel carniere tre vittorie, quando l’anno scorso era stato necessario attendere sino alla 23esima giornata prima di conquistare tutto il malloppo. La compagine allenata da Uli Forte ha (spesso) dominato in lungo e in largo grazie a elementi quali Simone Rapp o Sead Hajrovic. «È una squadra storicamente ambiziosa: si è bruciata l’anno scorso e non vuole ripetere lo stesso errore. Il mister è uno dei migliori della categoria, e sono candidati per il secondo posto. È difficile giocare a casa loro, ma dovremo cercare di vincere. Di rimanere in partita». Nelle sue file può inoltre annoverare Zachary Athekame e Franck Surdez, appena convocati dalla under 21. G.M.