Domani sera i bianconeri affrontano l'Union Saint-Gilloise nell'andata dei playoff di Europa League. Croci-Torti: ‘Consci delle nostre qualità’
Parte dal centro dell'Europa politica la quarta avventura continentale dell'Fc Lugano nelle ultime otto stagioni. Parte da una spesso vituperata Bruxelles che a livello sportivo potrebbe però diventare il crocevia dei sogni bianconeri di far parte dell'Europa che conta, in un torneo che, come ha ricordato Mattia Croci-Torti in conferenza stampa, con la creazione della Conference League ha ulteriormente elevato il suo livello di competitività e di attrattività. Parte dal quartiere di Saint-Gilles, ma dallo stadio Lotto Park dell'Anderlecht, con una doppia sfida difficile, ma che il tecnico bianconero ritiene ampiamente nelle corde dei suoi protetti... «Noi siamo qui con la certezza di poterci giocare il passaggio del turno. Dovremo saper reggere la pressione che loro metteranno in campo nei primi minuti. Come fare? Giocando a calcio con coraggio sin dal fischio d'avvio, come abbiamo spesso saputo fare. È quanto ho chiesto ai ragazzi ed è quanto spero di vedere in campo domani sera (oggi per chi legge, ndr)».
Rispetto alla Super League, il livello si alza di un ulteriore gradino... «Si tratta di una squadra che lo scorso anno ha vinto il suo girone di Europa League ed estromesso negli ottavi l'Union Berlino. Ottenere simili risultati garantisce una patente di squadra vera, tosta, in possesso del Dna per disputare una competizione tanto importante. È per questo motivo che colloco l'Union Saint-Gilloise al livello del Basilea semifinalista pochi mesi fa in Conference. L'asticella da superare è posta a quell'altezza e noi siamo in grado di non abbatterla, a patto di rimanere concentrati e di entrare in campo con il giusto atteggiamento. Da parte mia c'è stato un lavoro ancora più approfondito del solito per studiare un avversario che non si conosceva, mentre per i giocatori il palcoscenico continentale garantisce una carica superiore alla norma. Abbiamo grande rispetto del nostro avversario, ma non avremo alcuna paura».
L'eventuale passaggio del turno potrebbe essere celebrato come un vero trionfo, perché avere la meglio due volte di fila di un avversario paragonabile a Basilea o Young Boys rasenta l'impresa... «Lo scorso anno abbiamo dimostrato di poter battere due volte i renani. Siamo qui per passare il turno, non per recriminare con il senno del poi. Nella nostra mente non aleggia alcun pensiero di sconfitta, siamo convinti di potercela fare, sia con i piedi, sia con la testa».
Il Lugano arriva all'appuntamento europeo con maggiori certezze rispetto alla doppia sfida di un anno fa con il Beer-Sheva...«Chi ha disputato le prime partite è l'espressione di un blocco ereditato dalla scorsa stagione, al quale si sono aggiunti elementi nuovi subito integratisi. Ciò ci ha permesso di partire con il piede sull'acceleratore, consci di aver già dimostrato di poter superare avversari come Basilea e Young Boys che, come detto, colloco sullo stesso livello dell'Usg, squadra con un'importante esperienza europea accumulata la scorsa stagione. Tutto questo mi fa dire, senza timore di smentita, che il Lugano arriva all'appuntamento molto più pronto rispetto alla scorsa estate».
La qualificazione si giocherà su un minimo di 180’, ciò che potrebbe consentire di affrontare la sfida d'andata già tenendo in considerazione il fatto che tra sette giorni le due squadre si troveranno nuovamente l'una di fronte all'altra, con la possibilità quindi adottare nei primi 90’ un pizzico di prudenza supplementare... «I margini di norma vengono imposti dall'avversario, dall'ambiente nel quale ti trovi a giocare. Fatico a pensare che loro non entrino in campo con la voglia di spingere a tutta per metterci subito in difficoltà. Ho visionato le loro ultime sei partite e nel primo tempo hanno sempre avuto il piede pesante sull'acceleratore ed è quanto mi aspetto che facciano anche domani. Sappiamo che la sfida durerà 180’, il che implicherà dinamiche diverse rispetto al consueto. Non siamo venuti qui per giocare in maniera pregiudicata, ma con la certezza di possedere le carte in regola per uscire con un risultato positivo».
L'Usg sabato scorso ha subito un pesante rovescio a Mechelen (4-0)... «È paradossale, perché si tratta della loro partita meglio giocata. Sono stati spregiudicati fino alla fine e hanno incassato gli ultimi due gol oltre il 90’. È una squadra che spinge molto, con un allenatore che cerca sempre la vittoria, proprio come a Mechelen, dove non si sono accontentati del pareggio».
Per la sfida di andata, Croci-Torti non potrà contare su Ignacio Aliseda... «È l'unico giocatore della lista al quale abbiamo dovuto rinunciare, tuttavia contiamo di averlo a disposizione giovedì prossimo a Ginevra. Lukas Mai ha disputato 45’ contro il Gunzwil, per cui è pienamente recuperato, ma ancora a corto di competizione. Lo porterò in panchina, potrebbe esserci molto ultime nel corso della partita».
Dagli spalti del Lotto Park, il Lugano sarà sostenuto da 118 tifosi, tanti sono i biglietti venduti in prevendita, contro i circa 7000 che tiferanno Usg.
Siccome Mohamed Amoura non ha ancora i permessi in regola per sfidare i suoi ex compagni di squadra con la sua nuova maglia gialloblù, era logico che nella conferenza stampa seguita alla rifinitura, i dirigenti belgi portassero il vodese Cameron Puertas, un altro che il Lugano lo conosce piuttosto bene per i suoi trascorsi con la maglia del Losanna. «È una squadra molto esperta, capace nel corso degli anni di costruire una filosofia di gioco portata avanti con tenacia e che le ha permesso di ottenere buoni risultati nonostante abbia cambiato numerosi giocatori», ha affermato l’ex nazionale U21 rossocrociato.
Per coach Alexander Blessin una preziosa fonte di informazioni… «Ovviamente, ho detto la mia, sia allo staff, sia ai compagni, ma non sono dovuto andare tanto più in là. Al giorno d’oggi, con la possibilità di visionare tutte le partite di qualsiasi squadra, dare consigli soltanto per aver avuto in passato una conoscenza parziale dell’avversario, ha davvero poco senso. A prescindere da ciò che posso dire io, il Lugano rimane una squadra pericolosa e i suoi risultati lo dimostrano, con due finali di Coppa consecutive, una delle quali vinta».
Per quanto riguarda l’esperienza diretta di Puertas, che il Lugano lo ha affrontato sette volte, con due vittorie, un pareggio e un gol all’attivo, il tecnico tedesco ammette che il vodese voce in capitolo ne ha avuta nel cercare di tracciare quelle che sono le coordinate del gioco bianconero. Tuttavia, «il Lugano cambia molto spesso modulo e formazione. È un’eventualità per la quale ci siamo preparati, ma al momento preferisco concentrarmi su quelle che sono le nostre caratteristiche di gioco. Del Lugano sappiamo che è una squadra a cui piace il possesso palla e che sa essere molto pericolosa nei ribaltamenti di fronte. Dovremo dunque mostrare il nostro volto migliore, quello delle prime tre partite...».
Proprio come il Lugano, per gli impegni Uefa anche l’Union Saint-Gilloise ha dovuto emigrare. Di pochi chilometri, ma il cambiamento, in casa belga, è comunque percepito… «Non è la stessa cosa – afferma Blessin –. Non dico che il Lotto Park di Anderlecht non sia un bello stadio, ma non è la stessa cosa. Ovviamente, avremmo preferito poter giocare al Dudenpark. Lì, l’atmosfera è sempre fantastica, mi sento di poterlo affermare già dopo le prime due partite disputate in quella cornice. Proprio perché anche noi saremo in un certo modo “in trasferta” era importante poterci allenare al Lotto Park. Anche perché il manto erboso non è in eccellenti condizioni, tant’è che il giardiniere responsabile è venuto a scusarsi. È un peccato, ma non potrà essere una scusante, né per noi, né per loro».