Cominciato il processo a carico di sessantun dirigenti e undici squadre di club italiane, di cui cinque di Serie A:Juventus, Napoli, Empoli, Genoa e Samp
Maxi multe e lunghe inibizioni sì, penalizzazioni in classifica no. Sono le richieste della procura federale della Federazione italiana giuoco calcio (Figc) nel processo delle plusvalenze fittizie iniziato oggi a Roma in videoconferenza davanti al Tribunale nazionale presieduto da Carlo Sica. Coinvolti sessantuno dirigenti e undici club, di cui cinque di Serie A (Juventus, Napoli, Empoli, Genoa e Samp), due di Serie B (Parma e Pisa), due di Lega Pro (Pro Vercelli e Pescara) e altri due falliti (Chievo Verona e Novara). A rischiare dal punto di vista della classifica, erano soltanto Parma e Pisa perché nel loro atto di deferimento veniva citato il comma 2 dell’art. 31 del Codice di giustizia sportiva italiana, il quale prevedeva punti di penalizzazione nel caso di valori gonfiati nelle plusvalenze, tali da incidere sull’iscrizione al campionato.
Il procuratore, Giuseppe Chinè, ha chiesto solo due ammende da 338 mila euro per il Parma e 90 mila per il Pisa più l’inibizione dei dirigenti, considerando il cambio delle proprietà dei club un’attenuante. Tutte le altre società o dirigenti coinvolti nel processo, invece, già in principio rischiavano al massimo multe o inibizioni e in questo senso sono andate le richieste della procura. Spiccano, infatti, i 16 mesi e dieci giorni di inibizione chiesti per l’ex direttore sportivo (ds) della Juve Fabio Paratici (oggi al Tottenham), i 12 mesi per il presidente bianconero, Andrea Agnelli, i sei mesi e 20 giorni per l’attuale ds juventino Federico Cherubini e gli otto di Pavel Nedved e Maurizio Arrivabene. Per il club bianconero, invece, chiesta una multa da 800 mila euro, la più alta se paragonata a quelle richieste per le altre società di Serie A interessate come il Napoli (392 mila), Sampdoria (195 mila), Genoa (320 mila) ed Empoli (42 mila). Non mancano anche per questi club le richieste di inibizione per alcuni dei loro presidenti o dirigenti come il numero uno del Napoli Aurelio De Laurentiis (11 mesi e 5 giorni) o dei suoi figli Edoardo e Valentina (6 mesi e 10 giorni).
Intanto oggi la prima udienza, cominciata con la requisitoria della procura federale, è terminata alle 17 e hanno parlato i legali di Novara, Chievo, Empoli, Pescara e i dirigenti del Parma. Si riprenderà poi giovedì mattina quando verrà ascoltata la Juventus, la cui tesi difensiva si basa sull’impossibilità di riconoscere una violazione in quanto non esistono regole che normino il valore dei giocatori in una trattativa che è privata tra due parti. Nello stesso giorno della Juve saranno ascoltate anche Genoa, Napoli, Pro Vercelli e Sampdoria, mentre le sentenze sono attese già per venerdì. Tempi sicuramente più snelli rispetto al passato grazie al nuovo codice di giustizia sportiva voluto dalla Figc. Quello del tribunale federale, però, è solo il primo grado. Per gli eventuali ricorsi restano poi Corte d’appello e Collegio di Garanzia del Coni.