Caso plusvalenze, il Collegio di garanzia ha ritirato i 15 punti di penalizzazione, ma ha rimandato il dossier alla Corte d'appello per un nuovo giudizio
La Juventus recupera, almeno per il momento, i 15 punti di penalità che le erano stati inflitti in prima istanza per il caso delle plusvalenze. Lo ha deciso il Collegio di garanzia del Comitato olimpico italiano (Coni), il quale ha tuttavia ritenuto di rimettere il dossier alla Corte d'appello federale, chiamata a un nuovo giudizio con una composizione diversa rispetto a quella che aveva inflitto al club bianconero la maxisanzione. Nel frattempo, la Juve recupera i punti persi, ma dovrà comunque sottoporsi a un nuovo processo, per cui tutto rimane in bilico. I 15 punti in più in classifica valgono il terzo posto, a 16 punti dal Napoli, ma a sole due lunghezze dalla Lazio.
Se la Juventus come club è stata graziata, altrettanto non possono affermare i suoi dirigenti. Le condanne sono state confermate per Andrea Agnelli (due anni di inibizione), Fabio Paratici (30 mesi), Maurizio Arrivabene (24 mesi) e Federico Cherubini (16 mesi). Il che non rende semplice la posizione della società nel nuovo processo, in quanto i suoi principali dirigenti sono comunque stati ritenuti colpevoli.
Parallelamente al caso plusvalenze, la Juventus – club quotato in borsa – è oggetto di una procedura davanti alla giustizia ordinaria per presunta frode contabile, legata a plusvalenze fittizie e a manovre atte a differire i pagamenti dei salari di alcuni giocatori. Secondo la Procura di Torino, durante la pandemia la Juve aveva annunciato ufficialmente di non voler pagare diverse mensilità degli stipendi, ma in verità avrebbe convenuto con diversi giocatori, tramite accordi privati, di pagarne una gran parte su un successivo esercizio contabile.