Il 23enne di ‘formazione’ terzino si è rapidamente imposto a Cornaredo, anche grazie alla sua duttilità che lo vede ora giocare con successo a metà campo.
Arrivato in punta di piedi a inizio febbraio a Lugano in prestito dal Verona (fino a giugno, ma il club sottocenerino vanta un diritto di riscatto), Kevin Rüegg ci ha messo ben poco a ritagliarsi uno spazio importante nello scacchiere bianconero, tanto che ha già accumulato nove presenze in campionato (7 dal primo minuto) e uno spezzone di match in Coppa Svizzera. Merito sicuramente anche della sua duttilità, che ha permesso al tecnico Mattia Croci-Torti di schierarlo in difesa (suo ruolo principale) come a centrocampo, in entrambi i casi prima sugli esterni e poi più centrale, posizione quest’ultima che ha ricoperto nelle ultime tre partite e nella quale è sembrato in grado di dare più vivacità e dinamismo alla manovra luganese. Come dire che nonostante a Verona fosse rimasto praticamente sempre in panchina in questa stagione (una sola presenza in Coppa Italia, mentre erano state 7 nella passata Serie A), il "Crus" sembra averci visto lungo sull’ex capitano dello Zurigo (107 presenze tra il 2017 e il 2020).
«Kevin è un terzino che in questo momento mi sta dando quanto mi mancava a centrocampo – ha spiegato il tecnico dell’Fcl –. Ho sempre detto che ho dei ragazzi che in quella zona del campo in questi mesi non mi hanno dato tanto, di più. Ognuno con le proprie caratteristiche, Rüegg è un elemento che può cambiare ritmo, mentre gli altri sono più monopasso. In questo momento a centrocampo avevo bisogno di qualcosa di nuovo e lui me lo sta fornendo».
Un discorso quello del suo nuovo mister che trova d’accordo anche il diretto interessato, che ammette come «in questi anni sono cresciuto e ho potuto imparare molto, sia dal punto di vista difensivo, sia offensivo. Giocando a centrocampo, dove l’attenzione nella lettura della partita è fondamentale, sono ancora più consapevole dell’importanza di essere in campo. Chiaramente i meccanismi devono essere migliorati, come terzino ho più esperienza, ma mi trovo bene e sento che sto crescendo».
Un’evoluzione favorita dall’ottimo inserimento in quel di Cornaredo e in generale dal ritorno in un calcio che conosce bene... «Sono contento che ho già potuto giocare molto, la forma sta salendo, anche se sono sempre molto autocritico – prosegue il 23enne, che vanta anche 15 presenze con la Svizzera U21 –. Qui mi trovo molto bene, tutti mi hanno aiutato a integrarmi il più presto possibile, non solo dal lato sportivo, anche da quello umano. Rispetto a quando ero partito dalla Svizzera non è cambiato molto, ma ho subito notato che i giovani trovano sempre più spazio e questo è certamente positivo. La mia percezione è anche quella di più dinamismo».
A Rüegg e compagni domenica pomeriggio verrà chiesto di portare a casa i tre punti contro un Sion che non sta attraversando un buon periodo, ma per il giocatore nativo di Uster rimane una sfida da prendere con le pinze, oltretutto all’inizio di un tour de force con 4 partite da giocare nel giro di 14 giorni (il club vallesano e il Losanna in campionato, la semifinale di Coppa con il Lucerna e la trasferta a San Gallo sempre in Super League)... «Ogni partita è diversa, contro il Sion l’ultima volta abbiamo vinto ma ciò non toglie che sarà un match difficile, dove ci vorrà tanta pazienza. Gli obiettivi sono tanti e importanti, ma abbiamo buone possibilità di raggiungerli tutti. Sì, con questa squadra possiamo andare lontano e non lo nascondiamo, alla finale di Coppa Svizzera vogliamo esserci».
In casa Lugano per il match con i vallesani mancheranno Facchinetti – che si è sottoposto a un’operazione al ginocchio e che per 6/8 mesi dovrà stare lontano dai campi (sembrerebbe comunque vicino al prolungamento di contratto) – Guidotti e Baumann, quest’ultimo infortunatosi a un piede durante la settimana. In dubbio anche la presenza di Maric. Situazioni da monitorare anche in vista della sempre più vicina semifinale di Coppa (21 aprile), anche se Croci-Torti mantiene il focus sugli avversari del weekend... «Tramezzani è un allenatore che cambia spesso modulo, in avanti mancheranno due giocatori importanti (Stojilkovic e Sio), quindi a maggior ragione giocherà in modo differente. Dovremo capire bene nei primi minuti come si metteranno in campo, adattarci di conseguenza e trovare un modo per metterli in difficoltà. Non sarà evidente sbloccare la partita, il Sion ha un allenatore che cura particolarmente bene la fase difensiva. Ai ragazzi ho detto quello che dovevo dire e vogliamo giocarcela fino in fondo, per farlo dovremo essere molto lucidi nella gestione e le mie scelte rifletteranno questa condizione».