Matteo Vanetta, nuovo tecnico dei campioni svizzeri: ‘Con l’esperienza maturata in questi anni a Berna mi sento pronto per questo incarico’
Un sondaggio promosso in queste ultime ore dal sito internet della televisione svizzera di lingua tedesca (srf.ch) ha dato risultati che non lasciano spazio a fraintendimenti: il 67% di chi si è espresso, ritiene che la decisione dello Young Boys di affidare la guida tecnica a Matteo Vanetta rappresenti la scelta giusta. Il tecnico ticinese, a Berna dal 16 febbraio 2018, nella Capitale gode di una stima incondizionata che verrà però messa alla prova dal nuovo ruolo di responsabile tecnico di una squadra vicina all’abdicazione dal trono della Super League (lo Zurigo vanta 15 punti di vantaggio, per cui a meno di un miracolo, la striscia dei gialloneri si fermerà a 4 titoli consecutivi).
Dopo l’esonero di David Wagner, il calendario propone ai campioni svizzeri in carica una trasferta a Losanna, contro l’ultima della classe. Un impegno meno stressante rispetto ad altri, ma proprio per questo foriero di possibili trabocchetti… «I risultati e la classifica rappresentano l’ultimo dei miei problemi – puntualizza l’ex difensore di Lugano, Sion, Servette, Étoile Carouge, Aarau e Chiasso –. Non li guardo e non ne parlo con i ragazzi, in quanto possono distogliere il focus da quello che deve essere il lavoro quotidiano. Domenica ci troveremo di fronte un avversario intenzionato a metterci in difficoltà e voglio che la mia squadra si concentri su quelle che sono le sue qualità e sulla capacità di ognuno di portare in campo quel dinamismo e quel piacere che in questi due giorni ho già potuto percepire».
La scelta effettuata dal club bernese ha in qualche modo sorpreso Matteo Vanetta… «Ero totalmente concentrato sul lavoro quotidiano, sulle mie responsabilità di assistente, focalizzato a trovare soluzioni per la situazione nella quale si era venuta a trovare la squadra. Non so come sia maturata nella stanza dei bottoni la decisione di troncare il rapporto con David Wagner, ma una volta operata la scelta è stata chiesta la mia disponibilità a subentrare in panchina. Conoscendo molto bene la struttura del club e avendo ottime relazioni personali con tutti i giocatori, alcuni dei quali sono con me da cinque anni, è logico che mi sentissi assolutamente pronto per assumere questa responsabilità».
La dirigenza dell’Yb ha optato per quella che era probabilmente la soluzione più facile, ma nel contempo anche la più logica… «Ho appena concluso il mio secondo giorno di lavoro con la squadra e non ho perso nemmeno un minuto in presentazioni, nella conoscenza dei giocatori e dello staff o in traslochi vari. Penso che più efficace di così sia difficile, in una situazione simile».
Anche il primo faccia a faccia tra il 43enne tecnico ticinese e la squadra è stato facilitato dalla conoscenza reciproca… «Ho detto loro che io cambio ruolo, ma la mia persona rimane quella di prima. La mia relazione con i giocatori non muterà. Certo, adesso la responsabilità delle scelte passa sulle mie spalle e questo è un cambiamento evidente, ma io rimarrò quello che sono sempre stato e continuerò a dialogare nello stesso modo con ogni singolo giocatore. Per quanto riguarda l’aspetto più strettamente sportivo, ho chiesto ai ragazzi di portare in campo entusiasmo e dinamismo. Se in questi ultimi anni lo Young Boys ha ottenuto i risultati che tutti sappiamo, è perché era dominante nel gioco, perché portava in campo forza fisica e la capacità di impedire le ripartenze avversarie. Tutte caratteristiche che voglio ritrovare, perché so essere insite nel Dna stesso di questo gruppo».
Se quello che vedremo a partire da domenica sarà un Yb diverso rispetto al concetto di gioco voluto da Wagner, Vanetta non lo svela… «Non si tratta di fare confronti tra prima e dopo. Con il mio staff, vogliamo mettere in atto tutte le condizioni affinché ogni giocatore possa esprimere il massimo potenziale. Se riusciremo a farlo, lo Young Boys tornerà a quella costanza di prestazioni che in passato gli aveva permesso di essere dominante a livello svizzero. Ma il raggiungimento di questo obiettivo non è che la conseguenza del lavoro svolto in settimana e di quanto saremo capaci di attenerci ai nostri valori. In caso contrario, questa squadra continuerà ad andare incontro ad alti e bassi».
Il contratto con lo Young Boys scadrà a fine stagione, ma secondo il Blick non vi sarebbero motivi validi per un mancato rinnovo, a meno che la squadra non venga superata anche dal Lugano, scenda dal podio di Super League e, di conseguenza, perda il diritto di prendere parte alla prossima Conference League… «Siamo focalizzati soltanto su quello che è il lavoro attuale. Quando chiederò a un giocatore di scendere in campo e di mostrarmi le sue qualità, sarà esattamente nella stessa posizione nella quale mi troverò io di fronte a direttore sportivo e dirigenza: se il giocatore farà bene, con c’è nessun motivo per il quale non debba continuare a giocare e lo stesso discorso vale per me».