Sabato alle 20 al Riva IV contro lo Stade Nyonnais si apre la stagione della squadra rossoblù: tanti giovani, tante conferme importanti
A Chiasso, smaltita l’enorme delusione della retrocessione maturata all’ultima giornata di Challenge League contro il Neuchâtel Xamax, la situazione appare nettamente più rosea rispetto allo scorso campionato, iniziato con le dimissioni del tecnico Zichella e del direttore sportivo Carboni, proseguita con l’istanza di fallimento (risoltasi in nulla) presentata a dicembre da Pablo Bentancur (diventato poi proprietario dell’Acb) e conclusasi in maniera amara, con il conseguente sfogo di Baldo Raineri sui troppi cambiamenti di uomini nel club e in squadra.
Dopo essere rimasta ininterrottamente in Challenge dal 2010 al passato campionato la squadra rossoblù e il suo direttore generale Nicola Bignotti ripartono dalla Promotion League con rinnovato slancio: «La relegazione è stata un boccone amaro e difficile da digerire - commenta Bignotti -, ma poi ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo iniziato a pensare al futuro. Il modo migliore per smaltire una simile delusione è infatti quello di guardare avanti e concentrarsi su nuovi progetti».
In casa Chiasso la ripartenza non è comunque sinonimo di rivoluzione, come è stato il caso pressoché sempre nelle ultime stagioni. Anzi, è di continuità che si parla, al Riva IV: «Abbiamo cercato di cambiare il meno possibile sia a livello di staff, sia di rosa, al fine di essere operativi al meglio, fin da subito. Va pur detto che diversi giocatori hanno trovato una collocazione migliore, aspetto che comunque ci fa contenti poiché significa che l’anno scorso qualcosa di buono l’abbiamo pur fatto».
Intanto, almeno sulla carta, la rosa a disposizione del confermato Baldo Raineri non appare per nulla indebolita, con numerosi uomini chiave rimasti al Riva IV come Andrea Maccoppi, Mark Sifneos e acquisti di tutto rispetto come quello dell’ex Young Boys, Torino e Stoccarda Alexander Farnerud: «Abbiamo cercato di inserire giocatori esperti da affiancare a giovani da far evolvere. Per quanto riguarda Farnerud, si allenava già con noi nel finale della scorsa stagione, in quanto aveva ricevuto delle buone referenze sulla nostra organizzazione e sulla nostra maniera di lavorare. Avevamo un accordo per questa stagione se ci fossimo salvati. Poi ha comunque accettato la nostra proposta per giocare in Promotion, il che significa che quanto ha potuto toccare con mano negli scorsi mesi gli è piaciuto».
Oltre al centrocampista svedese sono stati integrati in rosa perlopiù dei giovani: «Da Lugano sono arrivati sei ragazzi dalla Under 21, i quali potranno fare con noi un ulteriore passo avanti».
Fatto piuttosto raro nel panorama della Promotion, i rossoblù possono contare su di un organico composto interamente da giocatori professionisti: «Tutti i nostri calciatori svolgono unicamente questo lavoro, per noi infatti il professionismo è l’unico modo che ci permette di lavorare meglio e di raggiungere i nostri obiettivi tramite una progettualità più definita. Per questo motivo, e anche considerando che abbiamo otto uomini nello staff, possiamo considerarci una società ben organizzata. Del resto, per sviluppare al meglio le nostre idee di gioco, l’unico modo è avere la possibilità di allenarci al mattino (ed eventualmente aggiungere una seconda sessione al pomeriggio), per cui quella del professionismo è l’unica via percorribile».
Però Bignotti non si sbilancia sulle ambizioni sportive: «I nostri due obiettivi sono mostrare, come l’anno scorso, un gioco propositivo basato sul possesso palla e fare crescere i nostri giovani. Se il raggiungimento di questi due obiettivi coinciderà con dei risultati sul campo positivi, tanto meglio. Non abbiamo comunque l’assillo di dovere per forza tornare immediatamente nella categoria superiore».
Sul fronte amministrativo l’attenzione è invece al momento concentrata sul ritorno dei tifosi al Riva IV, dopo le ormai stranote vicissitudini sanitarie: «Lo dico sempre, ma se abbiamo retto il colpo dobbiamo soltanto ringraziare la proprietà per l’attaccamento dimostrato alla società e per gli enormi sacrifici effettuati; senza di essa non riusciremmo a superare nemmeno un temporale estivo. Anche la comunicazione è ottima, grazie a un confronto regolare, per cui non dobbiamo temere nessuna ripercussione dopo la relegazione. Inoltre ci sembrava corretto nei confronti di chi era in possesso di un abbonamento per la scorsa stagione senza che poi ne abbia potuto usufruire, offrire loro il rinnovo gratuito con la possibilità di devolvere un contributo a propria discrezione al settore giovanile. Avere il derby con il Bellinzona (quello a Chiasso già alla seconda giornata, ndr) poi, e sappiamo tutti quanto partite del genere siano vissute intensamente in Ticino, è una possibilità che ci mancava ormai da diversi anni».