CALCIO

Frigomosca: ‘Pronti a ripartire, anche se...’

Riprende l'attività regionale. Il tecnico del Locarno: ‘Dal profilo umano più giusto fermare tutto, da quello sportivo per noi la promozione è importante’

11 giugno 2021
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Con il via libera del Consiglio federale di fine maggio, sono tornati ad animarsi anche i campi di periferia. Nonostante le remore espresse dalla federazione ticinese di calcio, l’attività agonistica è ripresa e nel weekend torneranno in campo praticamente tutte le categorie. Una ripartenza, in un periodo dell’anno nel quale di norma tutti sono già in vacanza da diverse settimane, che concerne anche una vecchia gloria del calcio ticinese, quel Locarno al comando del gruppo 2 di Quarta Lega e che punta con decisione alla promozione, così da proseguire la scalata – frenata lo scorso anno a causa del blocco dei campionati – verso posizioni più nobili e confacenti nella gerarchia calcistica ticinese. Sabato alle 20.00, le bianche casacche esordiranno al Lido (accesso allo stadio solo dall’entrata principale di via Respini) per un mini-torneo di tre partite (otto squadre sono scese in campo mercoledì sera per recuperare impegni arretrati) di un torneo fermato in autunno dopo la disputa di appena sette turni.

A lungo si è discusso per capire se sarebbe stato opportuno riprendere la stagione. Anche Rémy Frigomosca, tecnico del Locarno, ha una sua opinione in merito… «Dopo essere stati fermi per così tanti mesi, sempre sul chi vive per capire se la stagione sarebbe potuta ripartire, non è facile rimettersi in moto. Se prendo in considerazione unicamente l’aspetto umano, forse il santo non valeva la candela. Piuttosto che rimanere in una sorta di limbo per tanto tempo, con la prospettiva di disputare soltanto tre partite, sarebbe probabilmente stato meglio annullare la stagione. D’altra parte, dal profilo sportivo, non bisogna nemmeno essere ipocriti: per il Locarno finire il campionato e puntare alla promozione è importantissimo».

Il problema principale legato a questa improvvisa ripresa dell’attività è rappresentato dal grado di preparazione non proprio ottimale del quale godono i calciatori… «Per quanto ci riguarda, durante lo stop al campionato ci siamo allenati due volte a settimana. Purtroppo, però, alcuni datori di lavoro non permettevano ai ragazzi di liberarsi per gli allenamenti. Dall’apertura del Consiglio federale, abbiamo aumentato la frequenza delle sedute, ma non credo che questo ci permetterà di evitare quello che considero il problema più importante: gli infortuni. Ho avuto riscontri da colleghi che hanno già ripreso l’attività su un numero più elevato del solito di magagne fisiche. D’altra parte, allenarsi poco e non sempre in condizioni ideali è ben diverso dall’affrontare una partita vera. Come se non bastasse, in società abbiamo pure dovuto affrontare il lutto per il decesso del presidente Sergio De Bernardi, evento tragico non certo facile da metabolizzare».

Adesso, però, finalmente si ricomincia… «Siamo in ballo e balliamo. La voglia non è mai venuta meno, nonostante si sia stati costretti a restare così a lungo sulle spine. Certo che, di norma, in questo periodo dell’anno eravamo già in vacanza e sappiamo tutti quanta voglia e quando bisogno ci sarebbe di staccare la spina dopo un anno e mezzo molto difficile sotto tutti i punti di vista. Insomma, non è il periodo migliore per tornare in campo, ma siamo pronti ad adeguarci».

Il Locarno ha nel mirino la promozione in Terza Lega… «Sarebbe importante, ma prima bisogna giocare e vincere. E non sarà facile. Rimangono tre partite, ma non sono affatto scontate. Fin qui le abbiamo vinte tutte tranne una, ma dopo una pausa così lunga non si sa con quale forma si tornerà in campo, di certezze non ne esistono. So di avere una squadra forte, all’altezza della situazione, ma i punti ce li dovremo comunque guadagnare con il sudore della fronte».