L’allenatore Davide Morandi e il presidente Paolo Righetti parlano del difficile momento dell’Ac Bellinzona. Il tecnico: ‘Prestazioni incoraggianti’
Il torneo contro la retrocessione in Prima Lega, per il Bellinzona è partito con il piede storto. Con una sconfitta a Zurigo netta nel punteggio (3-0) e che, complice il successo del Köniz, precipita i granata a due punti dal penultimo posto. Un 3-0 netto nella grafica, meno nel gioco, come conferma l’allenatore Davide Morandi… «Nel primo tempo sono passati tre volte su tre episodi, nella ripresa abbiamo centrato due volte la traversa e sbagliato in modo clamoroso altre quattro reti. A volte c’è anche la sfortuna che ci mette lo zampino...».
Al di là di tutto, però, rimane il terz’ultimo posto in classifica… «Se dicessi che non ci penso, mentirei. Ma al momento, la mia preoccupazione deve essere un’altra: mantenere tranquillità e serenità nel gruppo. In questi casi non è certo l’allenatore che può permettersi di iniziare a panicare. Ovvio, sono preoccupato per le assenze, per la sfortuna, per il tour-de-force al quale siamo stati sottoposti, ma più in là di questo non devo andare: le prestazioni sono lì da vedere. E non scordiamoci che le due sconfitte le abbiamo subite contro Basilea e Zurigo infarciti di giocatori della prima squadra, in quella che per noi era in entrambi i casi la terza partita settimanale. Tutte considerazioni alla luce delle quali è possibile giustificare il momento di difficoltà».
Vero, ma nel frattempo le partite rimanenti sono sempre meno, mentre la classifica è sempre più traballante… «Noi stiamo facendo il massimo di ciò che possiamo fare. In Promotion League non vi è nessuna squadra che può permettersi di perdere tre o quattro giocatori e non risentirne. Nemmeno l’Yverdon che a Basilea è stato sconfitto in formazione rimaneggiata. Ovvio, mi piacerebbe avere 3-5 punti in più, ma non li ho e bisogna fare di necessità virtù, a cominciare da sabato contro l’Yf Juventus (17.45). Fortunatamente, il calendario gioca un po’ a nostro favore, perché nelle ultime quattro partite affronteremo il Münsingen già retrocesso e due squadre che non hanno più nulla da chiedere al campionato (Black Star e Breitenrain), oltre allo scontro diretto con il Köniz».
È sotto gli occhi di tutti che il Bellinzona sta lottando in posizioni non consone al valore della sua rosa e alle aspettative di inizio stagione. Tutto ciò può avere un influsso negativo sui singoli giocatori… «Sono pronto a mettere la mano sul fuoco sulla determinazione dei ragazzi. Elementi quali Martignoni, Belometti, Monighetti, Rossini, tanto per fare alcuni nomi, sono sempre pronti a dare l’anima, ma poi subentra pure l’aspetto legato a una fortuna che raramente ci è stata benevola, in particolare per quanto attiene agli infortuni. A Zurigo avevo in campo tre ragazzi del 2003: non ho paura a buttarli in campo, perché se lo faccio significa che sono pronti, ma rimangono comunque molto giovani. È anche vero che avremmo potuto tesserare tre giocatori classe 2001 in grado di farci fare la differenza (Stefanovic e Alshikh del Lugano, Rustemoski del Gc, ndr) e non ci è stato consentito a causa degli astrusi regolamenti della Promotion League, per i quali solo Basilea, Zurigo e Sion, in quanto società di Sfl, hanno il diritto di effettuare tesseramenti entro il 31 marzo».
Insomma, avanti senza panicare e nella consapevolezza di possedere tutte le qualità necessarie per ottenere la salvezza… «Il mio ruolo mi impone di essere consapevole delle difficoltà, ma di infondere tranquillità. Ho un compito è ben preciso: salvare la squadra e mostrare qual è la strada da imboccare per ricostruirla. Perché se l’anno prossimo saremo ancora in Promotion, certe cose andranno riviste: lo so io e lo sa la società».
«Sul piano contabile - interviene il presidente granata Paolo Righetti - manca qualcosa, è innegabile. Tuttavia noi restiamo positivi. Le prestazioni della squadra in queste partite sono sempre state all’altezza della situazione, salvo forse l'ultima in quel di Zurigo (0-3, ndr). Questo fa ben sperare. Siamo però entrati in una spirale di negatività dalla quale dobbiamo assolutamente uscire. La fortuna non è sicuramente dalla nostra parte, tra pali, traverse, rigori non concessi, infortuni e via dicendo. In una situazione come questa bisogna mantenere alto il grado di attenzione e concentrazione, ma al contempo non bisogna perdere la calma e la tranquillità. Dobbiamo essere consapevoli delle qualità che abbiamo».
Le qualità dei granata sono riconosciute, ma decisamente non trovano conferma nell’attuale posizione di classifica. «I ragazzi ne sono coscienti, loro per primi vogliono dimostrare il valore del gruppo di cui fanno parte».
A Zurigo la squadra ha risposto bene, ma solo nella ripresa con i padroni di casa sul 3-0 al 45’. «Il morale era basso, ora bisogna ricaricare le pile. Eravamo reduci da una settimana molto impegnativa, durante la quale abbiamo fatto il giro della Svizzera per disputare il turno infrasettimanale (a Bavois, ndr). In questa settimana abbiamo invece la possibilità di preparare bene la partita di sabato contro l’Yf Juventus».
Anche Davide Morandi conserva positività e tranquillità? «È necessario che lo facciano tutti. L’errore più grande sarebbe quello di lasciarsi prendere dal panico. Ho parlato anche con qualche giocatore. Li ho trovati tutti molto consapevoli di quanto la situazione sia complicata, ma anche consci delle prestazioni che hanno offerto. Abbiamo bisogno di una scintilla, di una partita vinta magari con quel pizzico di fortuna che finora ci è mancata, che va poi a scacciare dalla testa quei fantasmi che si palesano quando le cose non funzionano bene. In momenti così è fondamentale la serenità: va mantenuta all’interno del gruppo e va trasmessa alla squadra dall’esterno».
Il calendario delle ultime sei partite del campionato prevede quattro incontri al Comunale. Con pubblico, per quanto poco. «Dobbiamo sfruttare un calendario che adesso è più favorevole. Quattro partite in casa sulle ultime sei ci possono consentire di sfruttare il fattore campo, che per l’Acb è sempre stato un fattore. Il sistema di accesso allo stadio che abbiamo adottato permette a tutti gli abbonati di vedere almeno una partita dal vivo (cfr. nota a margine, ndr). Speriamo che per gli ultimi due impegni casalinghi in giugno ci sia la possibilità di aumentare la capienza del Comunale. Abbiamo assolutamente di sentire il calore del pubblico. In occasione della partita contro il Sion II (l’unica vittoria con Morandi in panchina finora, ndr) si è percepita chiaramente la spinta delle pur poche persone che siamo riusciti a fare entrare al Comunale. Il loro sostegno è stato caloroso, i ragazzi in campo questo lo hanno sentito. Manca, quella spinta, da troppo tempo. Nessuno ce l’ha, in questa categoria, forse solo l’Yverdon. Anche solo 100 spettatori distribuiti in tribuna riescano a fare la differenza».
Per la partita di sabato, l’accesso allo stadio, sarà riservato agli abbonati in tribuna e agli abbonati spalti settore 2 (di fianco alla buvette principale). È richiesta a tutti la conferma, o meno, della propria presenza entro stasera tramite l'indirizzo mail info@acbellinzona.ch. Così che se dovessero rimanere disponibili dei posti saranno contattati telefonicamente altri abbonati per raggiungere la capienza massima di 100 persone. L’Acb invita tutti i tifosi a mantenere le distanze di sicurezza lasciando un seggiolino vuoto tra una persona e l'altra.
Regole di comportamento all’interno dello stadio: mascherina obbligatoria, mantenere le distanze di sicurezza, rimanere seduti, consumazioni vietate.
Per la prossima partita casalinga, Acb - Black Stars (sabato 22 maggio alle 17.45), l’entrata sarà invece riservata ai possessori dell’abbonamento settore 1 (lato opposto della tribuna).
Tutti coloro che non potranno assistere dal vivo alla sfida tra Bellinzona e Yf Juventus, possono seguire la squadra tramite la diretta streaming sul sito de laRegione.