Il massimo organismo del calcio europeo ha tolto la limitazione del 30% della capienza degli stadi, lasciando l'ultima parola alle autorità locali
Nessun limite di spettatori negli stadi di Euro 2021 (in programma dall'11 giugno all'11 luglio), perlomeno non imposto dall'Uefa. La massima istanza del calcio europeo ha infatti deciso di togliere il tetto massimo del 30% della capienza degli impianti che aveva annunciato lo scorso ottobre, lasciando alle autorità locali (ossia delle 12 città che dovrebbero ospitare la manifestazione itinerante) la possibilità di introdurre eventuali limitazioni.
”Considerando che le 55 associazioni membri dell'Uefa affrontano ciascuna una situazione differente nella gestione della pandemia, una tale limitazione (del 30%, ndr) non è più necessaria", ha spiegato l'organismo presieduto dallo sloveno Aleksander Čeferin in seguito alla riunione del proprio comitato, attraverso un comunicato nel quale si spiega pure come le 12 città ospitanti (ripartite in altrettanti paesi) dovranno presentare un piano di accoglienza (e di protezione) entro il 7 aprile, mentre la stessa Uefa comunicherà in occasione del prossimo comitato esecutivo del 19 aprile se tale piano sarà accettato o no.
Il governo del calcio continentale – che ha mantenuto il divieto di accesso agli stadi per i tifosi provenienti dall'estero fino al termine di Champions League e Europa League (finali non comprese) – ha allo stesso tempo escluso la possibilità che alcune delle partite del torneo possano venir disputate a porte chiuse. In caso le autorità locali non permettano di accogliere il pubblico, le partite dovranno essere spostate in un altro paese. Un requisito che non è stato ben accolto ad esempio dalla Germania, che dovrà ospitare quattro partite a Monaco e che sta attualmente vietando l'accesso degli spettatori nei propri stadi.
Infine è stato deciso di mantenere la regola delle cinque sostituzioni a partita anche per la fase finale dell'Europeo e della Nations League, playout compresi.