Dopo le tre reti rifilate al Sion, il Lugano vuole confermarsi contro i tigurini, reduci da quattro sconfite in sei partite e senza Antonio Marchesano (9 reti)
Che il Sion e, soprattutto, il campo del Tourbillon al Lugano portassero bene, lo testimoniavano i sette risultati consecutivi positivi ottenuti dai bianconeri in Vallese, con tre pareggi e quattro vittorie, ai quali si è aggiunto il rotondo 0-3 di giovedì, risultato per altro costato il posto a Fabio Grosso, tecnico dei padroni di casa. Le statistiche non sono però altrettanto favorevoli quando il nome dell'avversario è quello dello Zurigo, squadra che scenderà a Cornaredo domenica pomeriggio e contro la quale i bianconeri sono fermi alla sconfitta rimediata lo scorso dicembre.
Pensare che la vittoria di Sion abbia cancellato come un colpo di spugna alla lavagna il momento difficile dei bianconeri sarebbe forse fuorviante. Le difficoltà riscontrate nelle ultime settimane non possono essere svanite come d'incanto, anche perché al successo del Tourbillon va applicata la tara di un avversario lui sì in piena crisi. Resta il fatto che in Vallese i bianconeri hanno trovato quel successo che il presidente Angelo Renzetti riteneva essere l'unico mezzo adatto a far invertire rotta alla squadra... «Avevamo assolutamente bisogno di un risultato positivo. Stiamo disputando un campionato equilibratissimo e ogni errore viene pagato caro. La vittoria ci dà respiro e serenità».
Serenità più che necessaria, perché il Lugano ha vinto una battaglia, non certo la guerra. L'estremo equilibrio del campionato richiede grande costanza di rendimento, sia nel gioco, sia nei risultati. Ed è per questo che la sfida di domenica con lo Zurigo assume grande importanza. Una vittoria permetterebbe di dare un senso compiuto alle tre reti del Tourbillon e di approfittare delle trasferte quasi proibitive di Sion (a Losanna) e Vaduz (a Berna) per raggiungere un potenziale +11 dal penultimo posto che permetterebbe a Maurizio Jacobacci e ai suoi giocatori di respirare con maggiore tranquillità e ritrovare quella serenità venuta meno negli ultimi tempi, anche a causa delle molte assenze (e non è un caso che il rientro di Maric sia coinciso con il primo “clean sheet” delle ultime sei partite). Una volta tanto, per il tecnico ticinese questa è una vigilia serena, per il risultato conseguito a Sion, ma anche perché l'infermeria si è finalmente svuotata. Rimangono in forse Lovric e Guerrero, ma più nessuno marca visita sulla lista degli infortunati e pure quella degli squalificati è vuota. Sta peggio Massimo Rizzo che non avrà a disposizione il capocannoniere della squadra, Antonio Marchesano (9 reti), fuori per squalifica. Senza il ticinese, Reichmuth, Sobiech, Tosin e Winter (gli altri tutti infortunati), ai tigurini mancheranno 15 delle 34 reti sin qui segnate. E non aiuta certamente il morale la consapevolezza di aver perso quattro delle ultime sei partite.