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Lugano, passi per la solidità, ma ora serve il guizzo

Al Lugano la vittoria manca da cinque turni, e nel frattempo a furia di pareggi la classifica si è accorciata e chi chiude la fila si è fatto sotto

fotoservizio Ti-Press
18 febbraio 2021
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E con quello di mercoledì sera, fanno 4 pareggi nelle ultime 5 partite, con la sconfitta contro lo Young Boys di domenica ad appesantire un po’ l’aria. Non è un grande momento, per il Lugano. Ancora non è il caso di preoccuparsi, ma certo è che domenica contro il Lucerna un segnale va dato, sotto forma di ritorno a una vittoria che manca da 6 turni.

Nelle prime dieci partite il Lugano ha raccolto ben 4 delle 5 vittorie finora conquistate in 20 incontri disputati (3 delle quali in casa). La squadra di Maurizio Jacobacci esordì in campionato con il 2-1 ai danni del Vaduz, alla quinta superò 1-0 il San Gallo, per poi sbancare la Pontaise (in quello che fu l’ultimo match nel vecchio stadio del Losanna) con la rete di Maric dal dischetto. Il quarto successo cadde tra le mura di Cornaredo, contro il Basilea (Bottani a segno nei minuti di recupero). Ne consegue che dopo 8 turni, i bianconeri in classifica figuravano al secondo posto con 16 punti, a 2 dal Leader Young Boys, con 4 lunghezze di vantaggio sul San Gallo, terzo, e 10 sul Lucerna, penultimo. Un margine decisamente rassicurante, una classifica molto invitante, per quanto interlocutoria.

Margine di 7 punti

Oggi i punti sulla squadra di Celestini sono scesi a 7 (buon per i ticinesi che il San Gallo mercoledì si sia imposto in rimonta 2-1), ma vi è da considerare che i lucernesi devo ancora recuperare un incontro, con il Vaduz, mercoledì. 11 le reti realizzate in 10 partite, 8 quelle incassate. Una media che attesta la solidità difensiva di una squadra che vantava la seconda miglior difesa dopo quella dell’Yb, forte di un attacco che, pur privo di un cannoniere che potesse davvero fare la differenza, viaggiava in piena media con il resto delle contendenti, campioni in carica compresi.

Unica macchia, nei primi dieci incontri, lo 0-1 casalingo rimediato contro lo Zurigo a metà dicembre. Una battuta d’arresto che lanciò un filotto di 4 pareggi consecutivi, 3 dei quali ottenuti in trasferta, a testimonianza della compattezza della squadra di Jacobacci, oltretutto in campi difficili come lo Stade de Suisse dell’Yb, il Kybunpark di San Gallo e il Tourbillon di Sion. La serie si è interrotta con la prima delle due sconfitte ravvicinate di Cornaredo firmate dallo Young Boys, seguita da quella che resta l’unica vittoria (che è la prima delle due sole vittorie)  nelle ultime 10 partite, l’1-0 in trasferta rifilato al San Gallo per effetto del rigore trasformato da Maric. Dopo quel guizzo, altre tre pareggi filati, il 2-2 di Basilea colmo di rimpianti, l’1-1 interno contro il Vaduz e l’1-1 di Lucerna, la sconfitta piuttosto chiara contro la capolista Yb e il fresco 1-1 contro il Servette che ha complicato un po’ le casa a Sabbatini e compagni, a secco di vittoria da 5 turni. Troppi, se si considera che a Cornaredo sono passate Vaduz e granata, non propriamente le prime della classe.

10 punti in 10 partite

Nelle ultime 10 partite i punti raccolti sono 10, con un ammanco evidente rispetto alla prima parte di stagione che ben fotografa il calo di rendimento di una squadra che ha perso un po’ di smalto e di velocità, pur mantenendo intatta la capacità di rischiare e incassare poco, al netto di qualche sbavatura in più emersa fors’anche per l’assenza, al centro della difesa, di un pilastro quale è Mijat Maric. Il veterano è infatti uno di quei giocatori che sono un punto di riferimento sia per l’allenatore, che sa di poter contare sulla loro esperienza, sia per i compagni che sanno di potervi fare affidamento in ogni momento della partita, in particolar modo quelli più delicati. Più o meno la stessa funzione ascrivibile a capitan Sabbatini, la cui flessione di rendimento ha pesato nell’economia del gioco di un gruppo mai facile da affrontare ma non più così letale quando si tratta di passare all’attacco.

In leggero saldo negativo (11 contro 13) il bilancio reti segnate e realizzate, in pratica sulla falsariga della prima metà degli incontri disputati. Il Lugano continua a subire poco (ha ancora la seconda miglior difesa con 21 reti subìte, ma ne è stata smascherata la “leggerezza” offensiva che ne pregiudica un piazzamento migliore, privandolo di qualche punto che con maggiore efficacia sotto porta i bianconeri avrebbero anche potuto conquistare senza che si potesse urlare al miracolo, anzi. Si pensi soprattutto all’1-1 di Sion, al 2-2 di Basilea, dove fu Cabral a beffare gli ospiti con una rete oltre il 90’, e al beffardo 1-1 contro il Servette di mercoledì.

Abubakar da valorizzare

Del resto, per svelare l’arcano delle poche reti realizzare basta scorrere la lista dei cannonieri della Super League, e scorrerla - ahinoi - verso il basso, in direzione della voce “4 reti”, dove troviamo il bomber principe dei bianconeri, lo svedese Gerndt, seguito a quota 3 da Mattia Bottani, per poi arrivare al contributo dal dischetto di Maric (2) e di un giocatore che per lo più è rimasto in panchina, Guidotti, autore anch'egli di 2 gol. Tanti quanti quelli firmati da Lavanchy, che attaccante non è, bensì generosissimo cursore di fascia.

A titolo di paragone, l’Yb può contare sulle 11 reti di Nsame, le 8 di Siebatcheu, le 4 di Eia e Fassnacht; il Basilea sulle 11 di Cabral e le 8 di Kasami, il Lucerna sulle 9 di Sorgic e le 5 di Schulz, il Servette sulle 8 di Kyei, tante quanto quelle di Grcic del Sion e di Marchesano, capocannoniere dello Zurigo. Losanna e San Gallo (Turkes e Duah sono a quota 6) non hanno un cannoniere di razza, e la loro classifica infatti ne risente, un po’ come succede ai bianconeri, ai quali comunque Abubakar ha già portato due reti, dimostrandosi attaccante insidioso e dal potenziale interessante che andrebbe però valorizzato da una fase offensiva più incisiva e brillante.

Un po' di vivacità in più non guasta

Non che vi sia da attendersi chissà quale evoluzione del gioco impostato da Jacobacci, il quale è su compattezza e solidità che basa il proprio credo calcistico, con risultati lusinghieri. Ma certo è che con un po’ più di vivacità e di qualità sul fronte offensivo, questo Lugano potrebbe ritagliarsi una classifica più robusta che non lo metta nelle condizioni di considerare la sfida di domenica a Cornaredo alla stregua di uno scontro salvezza (un po’ presto per parlare di spareggio).

Una classifica che fosse più simile a quella parziale, ma già indicativa, che dopo una decina di esami lo vedeva promosso a pieni voti, anche perché a ridosso delle prime della classe che nel frattempo hanno invece operato il sorpasso (consideriamo pure l’Yb di un altro livello). Nulla di definitivo, il tempo per rimediare e togliersi qualche altra bella soddisfazione non manca. Si cominci proprio domenica. Vuoi per riassaporare la gioia dei tre punti, la migliore medicina possibile. Vuoi anche per evitare guai maggiori, nell’ipotesi che l’astinenza da vittoria dovesse protrarsi un turno di più.