Con una splendida partita i rossoblù hanno strappato un punto (1-1, ma avrebbero meritato anche di più) in casa del Grasshopper, avvicinandosi allo Xamax
19 tiri contro 4, una partita dominata, un momento sfortunato che ha rischiato di rovinarla, un aiutino – finalmente – dalla dea bendata, il rammarico che si poteva tornare a casa con un risultato pieno e non solo con un ottimo pareggio. Ipotizzando di non sapere chi giocava contro chi, sapendo solo che le contendenti erano la terza della classe, in lotta per la promozione, e il fanalino di coda, di chi si parlava nell’introduzione? Sorpresa: dell’ultima in classifica, che ha messo sotto la terza, uno dei club più prestigiosi della Svizzera e che vincendo le due partite che ha da recuperare su chi la precede prenderebbe il comando della Challenge League.
Sì, il Chiasso ha sfoderato una partita da incorniciare contro il Grasshopper e avrebbe meritato anche i tre punti. Sabato sera, la squadra in lotta per salire in Super League sembrava la truppa di Baldi Raineri. Che commenta: «Ma noi siamo una compagine capace di queste grandi partite, in fondo è stata come quella giocata con lo Xamax. Piano piano stiamo recuperando giocatori, abbiamo avuto la possibilità di giocare più minuti assieme, stiamo crescendo. Io vedo un continuo miglioramento, anche sotto porta».
Come dargli torto, prendendo in esame la sfida di Zurigo? Forse il Gc non si aspettava un Chiasso così gagliardo, fatto sta che sono stati i rossoblù a rendersi insidiosi dapprima con Hajrizi, che ha colpito di testa su corner, pericoloso anche nella ripresa quando ha deviato il tiro di un compagno. La traversa colpita da Da Silva al 64’ da lontano probabilmente trema ancora. Clamorosa poi la mischia nella quale lo stesso Da Silva e Sifneos non sono risuciti a buttare la palla in rete. Le cavallette hanno cominciato poi a premere sull’acceleratore, trovando in modo immeritato il vantaggio con una ginocchiata su corner di Ponde. «Se sono rimasto male al gol? No, so che adesso abbiamo la mentalità giusta per non lasciarci andare, non abbiamo dunque perso la testa e credevo che qualcosa sarebbe successo per noi prima della fine».
E infatti, i momò non si sono smarriti come accaduto altre volte e hanno trovato il pari con un autogol di Schmid su pallone toccato da Hajrizi dopo punizione di Pavlovic. «La dea bendata si è ricordata di noi? Io credo che la fortuna vada anche cercata e noi abbiamo avuto parecchie occasioni – ha precisato il tecnico, prima di applaudire i suoi ragazzi –. Hanno giocato tutti una grande partita, cercando poi nel finale di vincere. Pavlovic potrà aiutarci come altri. Strechie è partito davanti ma poi ha dato una mano a Maccoppi a metà campo. Abbiamo disputato la sfida che avevamo preparato».