CALCIO

Jacobacci: 'C'è della rabbia, è inutile negarlo'

La giornata sfortunata di Yao, il difensore nigeriano, permette allo Young Boys di imporsi. Nel primo tempo i ticinesi falliscono troppe occasioni da rete

5 luglio 2020
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Quattro giorni dopo l'exploit contro il Basilea, il Lugano non è riuscito a ripetersi al Wankdorf di Berna contro i campioni in carica dello Young Boys. E, nonostante un risultato finale piuttosto pesante (3-0), i bianconeri tornano in Ticino con più di un rammarico, al termine di una prestazione collettiva incoraggiante, macchiata però tra troppi errori alla conclusione e da due episodi sfortunati in fase difensiva. I troppi errori sono quelli collezionati in particolare nel corso dei primi 45', quando il Lugano ha controllato senza grande affanno le folate offensive dei gialloneri, ai quali ha concesso il possesso palla per poi proporre veloci ripartenze che in più di una circostanza hanno messo a malpartito la difesa davanti a Von Ballmoos. Il Lugano a realizzare fa maledettamente fatica e questa non è certo una novità del post Covid-19. Il troppo, però, storpia e proprio come successo a Zurigo (Holender) e a Cornaredo contro il Basiela (Covilo), anche al Wankdorf Maurizio Jacobacci ha dovuto assistere allo sciagurato errore di un suo giocatore. Nell'occasione trattasi di Franklin Sesere, titolarizzato in attacco al fianco di Holender, il quale al 29', dopo clamoroso svarione di Camara, si è ritrovato a pochi passi da un esterrefatto Von Ballmoos, ma ha cercato un'improbabile deviazione di piatto, mandando la sfera lemme lemme al lato (c'è mancato poco che nemmeno riuscisse a deviarlo, quel pallone). L'ennesimo errore difficile da accettare... «C'è della rabbia, inutile negarlo – afferma il tecnico bianconero –. Con maggiore cattiveria, almeno una delle tre o quattro occasioni avute l'avremmo potuta e dovuta finalizzare. Penso in particolare a quella di Sesere, ma anche alla sgroppata di Holender, fermato all'ultimo momento da Zesiger. Su un campo come quello dello del Wankdorf, quando si hanno occasioni così importanti bisogna essere capaci di andare fino in fondo».

Dall'errore alla beffa

Un errore imperdonabile, quello di Sesere, anche perché tre minuti dopo, la prima delle due sfortunate deviazioni (Yao ci ha messo il piede su conclusione al volo do Lotomba) ha condannato il Lugano allo svantaggio. Quella, di fatto, è stata l'unica vera occasione costruita dai gialloneri bernesi nel corso del primo tempo, nonostante un possesso palla a volte pressante, ben contenuto dai bianconeri nonostante l'assenza di Mijat Maric, leader della difesa (squalificato). «Bisogna anche dire che il gol dei padroni di casa è arrivato perché in quell'occasione non siamo stati sufficientemente aggressivi nell'interporci al giro palla avversario. Peccato, si poteva andare alla pausa sullo 0-0 e allora la ripresa avrebbe avuto una storia diversa».

L'inserimento di Guidotti a centrocampo (esordio dal primo minuto in Super League) si è rivelata una scommessa vinta, perché il ticinese è stato uno dei migliori in campo: ha recuperato palloni su palloni, ma ha pure dato l'impressione di possedere, oltre a una spiccata personalità, anche una buona visione di gioco. Dei quattro cambi voluti da Jacobacci rispetto alla sfida con il Basilea, quello del ticinese è senza dubbio stato il più azzeccato, mentre Holender ha trovato grosse difficoltà stretto nella morsa di Zesiger e Camara (al 28' si è pure fatto recuperare all'ultimo momento quando stava per andare alla conclusione, solo davanti a Von Ballmoos) e Jefferson è apparso piuttosto timido nel supportare la fase offensiva sulla fascia sinistra... «Non è un caso se Guidotti abbia iniziato dal primo minuto. Lo ha fatto perché se lo merita, l'ho visto in allenamento e non ho mai avuto dubbi sulle sue qualità. Ha saputo aspettare il suo momento e adesso raccoglie i frutti di quanto ha seminato», aggiunge Jacobacci.

Yao, giornata sfortunata

Nel secondo tempo la sterilità offensiva non è certo migliorata con l'inserimento di Janga al posto di Sesere, anche se il lavoro dell'olandese, sempre bravo nel difendere palla e permettere alla squadra di salire, è stato senza dubbio più produttivo. La seconda deviazione involontaria di Yao (59'), questa volta su corner di Sulejmani, ha definitivamente tagliato le gambe ai bianconeri, i quali non sono praticamente più riusciti a impensierire la difesa avversaria... «Merito, va detto, anche dello Young Boys, il quale alla pausa ha leggermente modificato il suo stile di gioco. Invece di venirci a pressare con insistenza, come fatto nei primi 45', si è limitato a difendere il vantaggio, per poi cercare gli spazi necessari con ficcanti ripartenze. Un atteggiamento che ci ha messo in difficoltà, tant'è vero che non siamo praticamente più riusciti a crearci nitide occasioni da rete. Se proprio vogliamo mettere i puntini sulle "i", possiamo anche sottolineare il fatto che il secondo gol a mio modo di vedere era da annullare, in quanto sulla battuta del corner Sulejmani aveva posizionato la palla al di fuori dell'arco davanti alla bandierina, quindi in posizione irregolare. L'arbitro, però, non se n'è avveduto».

Nel finale è stato soprattutto lo Young Boys a rendersi pericoloso e Baumann ha dovuto metterci del suo per sventare a più riprese una terza segnatura, caduta poi proprio sul triplice fischio dell'arbitro San, a sancire un risultato troppo punitivo per un Lugano ancora una volta all'altezza della situazione in quasi tutte le situazioni... «Nel primo tempo, in effetti, ho visto molte cose buone, tant'è che avremmo meritato di andare alla pausa almeno su un risultato di parità. Nel finale, però, è stato concesso troppo. Tra il 90' e il 94' abbiamo regalato allo Young Boys tre palle gol sulle quali Baumann ha dovuto metterci del suo, senza riuscire ad evitare il 3-0. Un atteggiamento che non mi è piaciuto, la partita doveva chiudersi sul 2-0. È questione di personalità», conclude il tecnico bianconero.

Il 3-0 del Wankdorf, a conti fatti, non sposta di una virgola la classifica nella sua parte bassa. Le sconfitte di Neuchâtel Xamax, Thun e Sion consentono al Lugano di mantenere 11 punti di vantaggio sull'ultimo posto e 9 sul penultimo. Giovedì a Cornaredo arriverà la capolista San Gallo, avversario dal quale i bianconeri sono stati sconfitti due volte per 3-1 e una per 3-2. Sarà dunque necessario un altro exploit: il Lugano visto all'opera a Berna ha ribadito di possedere un impianto di gioco capace di far male anche alla prima della classe, a patto però di trovare quella concretezza offensiva venuta meno, per l'ennesima volta, nel pomeriggio del Wankdorf.

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