Calcio

Lugano al lavoro. Jacobacci: 'Bello rivedere i ragazzi'

Primo allenamento dopo 75 giorni agli ordini di Jacobacci senza sette giocatori, due dei quali (Baumann e Obexer) in quarantena

fotoservizio Ti-Press/Golay
25 maggio 2020
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Il Lugano è tornato a correre. Questa mattina i giocatori bianconeri si sono ritrovati a Cornaredo e per la prima volta dopo 75 giorni di attesa (l'ultimo allenamento prima dello stop a causa dell'emergenza Coronavirus si era tenuto l'11 marzo) sono tornati ad allenarsi in gruppo e senza particolari restrizioni. Perlomeno in campo, dove sono permessi (anche se da limitare) anche i contatti, mentre sono diverse le restrizioni da seguire fuori dal terreno da gioco e vanno dalle misure di igiene e dalla distanza sociale alla divisione dei giocatori in più spogliatoi, con l'obbligo di fare la doccia a casa (escluso chi abita più lontano).
All'appello mancavano gli annunciati Sasere (bloccato in Nigeria in quanto non ci sono voli per tornare), Sulmoni (non ha ancora recuperato da un recente intervento chirurgico), Baumann e Obexer (dovrebbero essere loro i due giocatori in quarantena) e Daprelà (probabilmente positivo al test sierologico, si è sottoposto a ulteriori esami), mentre Janga e Rodriguez si sono allenati a parte.

Maurizio Jacobacci: «Rivedere i ragazzi - assicura il mister bianconero - è una bella sensazione, si vede che non sono tutti allo stesso livello e sarà difficile arrivare pronti al 20 giugno se si dovesse riprendere, ma faremo il possibile. Il fatto di giocare ogni 3-4 giorni e con 5 cambi a disposizione favorirà certamente le compagini con una panchina più lunga e di qualità».

Maric: 'Le incognite non mancano'

Mijat Maric: «È andata meglio del previsto - spiega l'esperto difensore centrale -, abbiamo già messo una buona intensità nell'allenamento e le sensazioni sono state positive. Certo è che guardando avanti le incognite non mancano, fosse per me (e così la pensano anche molti miei compagni) non ricomincerei. Ho voglia di tornare a giocare, ma non così, vedo troppa approssimazione e fretta. Non possiamo paragonarci alla Germania dove sono organizzatissimi e hanno le strutture e le possibilità di fare tutto per bene, qui è diverso. I miei figli non vedono i loro nonni da 4 mesi e non vorrei vanificare tutto per giocare a calcio».

Ipotesi 13 partite in meno di 2 mesi

Se come sembra mercoledì il Consiglio federale darà il via libera alla fase 3 degli allentamenti alle restrizioni (che prevede tra le altre cose la possibilità per i campionati prevalentemente professionistici di organizzare partite a porte chiuse a partire dall'8 giugno) e venerdì la maggioranza dei club della Swiss Football League riunita in assemblea opterà per portare a termine la stagione interrotta a febbraio alla 23esima giornata dei campionati di Super e Challenge League, dal weekend del 19-21 giugno per i bianconeri e i loro avversari si aprirà un vero e proprio tour de force che li vedrà disputare le 13 partite restanti in meno di due mesi, giocando quindi ogni 3-4 giorni.