L'odissea dei calciatori dell'Fc Wuhan, in ritiro in Spagna. E ora in viaggio per Pechino per due settimane di quarantena
Sembra un paradosso, ma è tutto vero: il Wuhan Zall, squadra che milita nella Chinese Super League proveniente dalla città in cui è esploso il coronavirus, "scappa" da un'Europa e in particolare da una Spagna nella morsa della pandemia per cercare rifugio proprio in Cina, dove la situazione migliora ogni giorno e i nuovi casi di infezione sono sempre più rari. Il campionato è finito ormai due mesi fa e il club a fine gennaio - alle prime avvisaglie dell'espandersi dei primi focolai - aveva pensato bene, come molte altre formazioni della Serie A cinese, di andare a svolgere fuori confine il precampionato per la stagione successiva (il cui inizio è stato posticipato a data ancora da stabilire). La squadra allenata dallo spagnolo José Gonzalez, sesta dello scorso campionato grazie anche a giocatori stranieri come Leo Baptistao e Kouassi, si era recata proprio nella penisola iberica, a Cadice, dove ha dovuto rimanere più a lungo del previsto a causa proprio dello scoppio dell'epidemia di coronavirus nella loro cittadina di origine (messa in quarantena) e nel resto del paese.
Al loro sbarco in Spagna, i giocatori sono stati guardati come se fossero «virus su due gambe - ha raccontato Gonzalez alla Süddeutsche Zeitung a poche ore dalla partenza per il rientro in Cina, dove in realtà le cose stanno migliorando enormemente e vengono riaperti i primi negozi proprio mentre in Europa vengono chiusi -. È stato assolutamente così». Per il tecnico, la partenza dalla penisola iberica poche ore prima che il capo del Governo spagnolo Pedro Sanchez dichiarasse lo stato di allerta nel Paese a causa del virus è una sorta di déjà  vu: «Beh, un po', sì. Non possiamo ignorarlo, ma non possiamo farci niente».
Ma la sua squadra non tornerà nella città di Wuhan, ancora chiusa: farà tappa a Pechino. «All'arrivo, andremo in quarantena. Come per tutti quelli che arrivano a Pechino. Ad ogni modo, in Cina ci sentiremo più sicuri che in Spagna. I numeri dello scorso fine settimana parlano solo di una dozzina di nuove infezioni, la maggior parte delle quali a Wuhan». La scelta di far rotta adesso su Pechino, spiega ancora Gonzalez, è tuttavia legata alla tempistica: dopo il rinvio, l'inizio della Super League cinese sembrerebbe poter venir programmato per i primi di maggio (a porte chiuse). «Se torniamo indietro adesso e ci lasciamo alle spalle le due settimane di quarantena, avremo un mese di tempo per prepararci specificamente per l'inizio del campionato».